giovedì, Dicembre 5, 2024

…e Picasso dipinge Guernica

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Il bombardamento di Guernica, rappresentato dal Guernica di Picasso, è il primo, nella storia degli uomini, che colpisce non un obiettivo militare ma una cittadina.

Il dipinto Guernica Picasso testimonia la ferocia della guerra di Spagna. Guernica è, quindi, la testimonianza della ferocia della guerra.

La distruzione di uno spazio urbano, un sistema di architettura popolare e una popolazione inerme.

Guernica Picasso: il dolore della città bombardata

Nel luglio del 1936, il popolo votò per la Repubblica spagnola, affidando il governo del Paese alla sinistra. Grande vittoria Democratica e dell’Umanità.

A Francisco Franco e a una parte dell’esercito spagnolo, il voto democratico non piacque.

Quindi, il Generale decise di opporsi con la forza alla scelta repubblicana del popolo spagnolo. 

Dunque, il 18 luglio del 1936, Franco sferrò il colpo di Stato, cui seguirono tre anni di guerra civile sanguinosa. Così la dittatura militare favorita dal fascismo e dal nazismo. Questa dittatura militare proseguì fino alla morte di Franco.

Terrore sul cielo di Guernica: strage e morte

Dieci mesi dopo quella data, il 26 aprile 1937, alle sedici e trenta, il cielo di Guernica, piccola cittadina della Spagna settentrionale, si oscurò.

Le campane della città basca di Guernica si misero a suonare in modo strano. Era il segnale del coprifuoco. Quindici minuti dopo, i primi aerei sganciavano bombe su piazze, vie, abitazioni, cittadini.

Erano i bombardieri tedeschi della Divisione Condor, seguiti, purtroppo, anche da aerei italiani. Quel lunedì, a Guernica città, era giorno di mercato, come in molte città spagnole.

La gente era arrivata dai paesi vicini per comprare e vendere polli, verdura, bestiame, vestiti.

Piovvero bombe. I tetti crollarono. Gli incendi si propagavano nel paese senza limiti. Tre ore e quindici minuti di orrore. Alle diciannove e quarantacinque, l’ultimo aereo scomparve.

Il paese quasi tutto raso al suolo bruciava; il suo ambiente, le sue tradizioni, la vita urbana, annullati insieme a uomini, donne, bambini, anziani.

Il bombardamento Guernica, nella storia degli uomini, segna un punto di non ritorno. Le dittature, ed in particolare quella nazista, volevano terrorizzare il mondo e soggiogarlo.

Purtroppo, di lì a poco, l’Europa tutta, ed il mondo intero, si sono infiammate e sono arse sotto le bombe.

Guernica rimane, a perenne memoria e testimonianza dell’annuncio della tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

Guernica Pablo Picasso: la scoperta del bombardamento

Il primo maggio 1937, Pablo Picasso era a Parigi e scopre l’orrore di Guernica. Infatti, il bombardamento è sulla prima pagina del giornale “Ce-soir – Grand Quotidien d’information Indipendant – 6° Edition”. L’articolo al centro in basso della prima pagina s’intitolava: “Visions de Guernica en flammes. A Galdacano 22 Trimoteurs allemands ont mitraillé la population”.

Dora Maar, fotografa e pittrice jugoslava, compagna del pittore in quel periodo storico, ha raccontato le emozioni di Pablo Picasso. Lo stesso giorno, Picasso, nel suo studio al numero sette di rue des Grands-Augustins, sulla riva sinistra della Senna non lontano da Notre-Dame, cominciò a buttar giù idee su carta. Il pittore disegnò pezzi di collera, immaginando una tela all’altezza della propria “emozione”.

È Pablo Picasso Guernica: la metafora del destino dell’umanità. Il dipinto Picasso Guernica è quindi l’espressione massima della tragedia della guerra e del destino dell’essere umano.

Il dipinto Guernica di Picasso descrizione

Il pittore spagnolo rappresentò il cinismo dell’attacco terroristico, la furia distruttrice del bombardamento nazista. Insomma, ne intuì l’esperimento terroristico.

Quest’arte fu considerata da fascismo e da Franco “degenerata“. Tuttavia, il pittore non volle entrare in polemica e si limitò a denunciare il feroce crimine verso l’umanità.

Il mondo intero, quindi, grazie al dipinto Guernica Picasso conobbe il dramma della guerra civile spagnola.

Città basca bombardata dai franchisti

Guernica in realtà Guernica y Luno, si traduce in basco con Gernika-Lumo ed è una piccola città dei Paesi Baschi. La cittadina sorge nella provincia di Biscaglia, nel nord est della Spagna.

Inoltre, la città riveste anche il ruolo di capitale religiosa e storica dei paesi baschi spagnoli, ed era il luogo di incontro dell’Assemblea di Biscaglia.

In tale occasione, era usanza riunirsi sotto una quercia chiamata Gernikako Arbola, simbolo delle tradizionali libertà del popolo basco.

Dopo i bombardamenti la cittadina è stata ricostruita da zero. Tra i pochi edifici sopravvissuti ai bombardamenti si salvò quello forse più emblematico, ossia proprio la Casa de Juntas dove sorge la storica quercia.

Quadro Guernica Picasso ed esposizione di Parigi

Fu commissionata, al pittore, un’opera da esporre a fianco alle opere di Mirò e Calder, all’Esposizione Internazionale di Parigi, nel maggio del 1937.

Pablo Picasso, in un primo momento, aveva pensato di dipingere l’interno del suo atelier d’artista, un dolce pensiero parigino cubista, ma quella sera, dopo aver letto la notizia sul “Ce-soir”, decise di dipingere invece, il suo dolore spagnolo. Dipinse il quadro “Guernica”.

Pablo Picasso fece riaffiorare in quei giorni e nella sua memoria i disegni e le incisioni sul Generale Franco realizzate all’inizio dell’anno. Rivide le forti composizioni di Goya; le opere del Doganiere Rousseau. I tori e i cavalli gli vennero in mente ricordando le antiche leggende spagnole, le corride e le arene. I Minotauri e i Cavalli li intuì dalla Mitologia Greca.

Pablo Picasso Guernica e la guerra rappresentata su tela

Guernica di Picasso prese forma prima sulla carta, poi sulla tela. Cominciò a disegnare sulla grande tela, con un carboncino nero, personaggi giganteschi e continuò dipingendo col nero, col bianco e col grigio, il tutto.

Dipingere lo aiutò a elaborare il dolore e il lutto e pensò inoltre che non si doveva nascondere nulla; un braccio con la sua arma spezzata e il fiore che cresce dal suo pugno stretto, raccontano d’un uomo combattente per la libertà del suo popolo.

La sventura, la speranza, la piramide di corpi, la testa della madre rovesciata ed il corpo del bambino, un bimbo che muore prima di aver vissuto, spezzano il cuore.

Per Pablo Picasso dipingere non è mai stato un racconto di un’idea, o un modo per fissare un’istante visivo o mentale.

Per Pablo Picasso dipingere significa porre domande, domande politiche, domande sociali che egli ha fissato per sempre sulla tela, cui l’umanità di ogni tempo, di ieri e di oggi, deve rispondere con coraggio e libertà.

Bibliografia Essenziale:

Alain Serras, E Picasso dipinge Guernica, Rue du monde, Voisins-le-Bretonneux, 2007; Edizione Italiana, L’ippocampo Editore, Milano, 2009.

Dipinto simbolo di un tema attuale

«Non possiamo non commentare l’attualità del dipinto Guernica Picasso, ricordando il vile attacco della Russia all’Ucraina. Nonostante il monito di Papa Francesco, vero unico leader del Mondo, ed i suoi appelli alla pace, proseguono i bombardamenti.

Bombardare scuole, ospedali, uccidere civili inermi ripropone la tragica e drammatica vicenda di Guernica.

Purtroppo, la storia si ripete. Quindi, in questo momento, non possiamo non esaltare l’arte di Pablo Picasso, indipendente e libero.

La libertà e la pace sono due sinonimi. Non c’è libertà senza pace e non c’è pace senza libertà. Anche l’ambiente e la salute sono gli ulteriori presupposti per un mondo libero e pacifico.

Le bombe sull’Ucraina ripropongono anche il dramma dell’amianto. Fino al 2020, infatti, in Ucraina l’amianto è stato utilizzato in tutte le attività produttive ed in edilizia.

Quindi, l’amianto come metafora dell’essere umano e dei suoi drammi nella sua dimensione culturale, sociale, etica e politica, oltre che economica». (Ezio Bonanni)

Numero verde ONA

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