venerdì, Settembre 13, 2024

Pesticidi nel cibo, frutta e verdura sotto osservazione

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DIMINUISCONO, IN GENERALE, I PESTICIDI NEL CIBO. AUMENTANO PERO’ NELLA FRUTTA E NELLA VERDURA: RILEVATE TRACCE NEL 44% DEI CAMPIONI

I dati dei pesticidi nel cibo sono incoraggianti: sono in netta diminuzione quelli trovati nella generalità dei casi. Se nel 2021 erano nel 63% dei campioni, nel 2022 la presenza registrata è scesa al 55% dei casi. Pesticidi nel cibo oltre le soglie di legge sono stati trovati solo nell’1% dei campioni.

Preoccupano invece i dati di frutta e verdura, che sono in controtendenza perché in aumento. Trovate tracce di pesticidi nel 44% dei campioni del 2022, contro il 36% del 2021.

Uva, pere, peperoni i cibi più “contaminati”

La frutta si conferma la categoria più colpita: oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui. In riferimento alla verdura, il quadro risulta migliore: il 65,5% dei campioni analizzati risulta senza residui. Da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%). Tra gli alimenti trasformati, il vino e i cereali integrali trasformati sono quelli con le maggiori percentuali di residui permessi, contando rispettivamente circa il 61,8% e il 77,7%. Tra i pesticidi più presenti troviamo (in ordine decrescente): Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram“.

Lo rileva Legambiente, che ogni anno cura l’indagine “Stop pesticidi nel piatto”, il dato è in linea con il trend degli anni passati.

Analizzati 4.313 campioni di alimenti di origine vegetale e animale, compresi i prodotti derivati da apicoltura di provenienza italiana ed estera. Nel 44% dei campioni c’erano tracce di pesticidi entro i limiti di legge: nel 14% il residuo trovato era di un solo fitofarmaco, mentre nel 30% di più d’uno.

pericolo pesticidi

Pesticidi nel cibo, pulito la maggior parte del miele

Un altro dato interessante è quello relativo ai campioni di prodotti trasformati: il 57,9% risulta regolare e privo di residui. Per quanto riguarda la parte restante, il 41,4% invece è risultato avere uno o più residui.

Il meno contaminato è risultato essere il miele, con il 67,5% dei campioni puliti, eccetto due soli casi di superamento del limite di legge.

I più frequenti pesticidi risultano l’erbicida Glifosato (27,9%), N (2,4 Dimethylphenyl) Formamide (17,6%) e Amitraz (14,7%). In alcuni casi, otto residui erano presenti contemporaneamente. Si segnala, inoltre, la presenza di due neonicotinoidi: Thiacloprid (revocato dal mercato perché classificato come interferente endocrino) e Acetamiprid ancora permesso ma i cui effetti causano pesanti ripercussioni sulla salute delle api.

Legambiente: “Favorire lo sviluppo dell’agroecologia”

Per Legambiente è necessario favorire lo sviluppo dell’agroecologia, cioè un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente e dei suoi equilibri.

L’approvazione della legge sul bio – ha spiegato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – indubbiamente è stato un importante passo in avanti. Adesso, serve passare dalla teoria alla pratica, affinché quel traguardo non risulti solo una bandierina ma un patrimonio per l’intero settore. Servono, quindi, meccanismi incentivanti attraverso cui dare gambe e fiato alla transizione, a partire dalla messa a disposizione di risorse. Serve, inoltre, l’applicazione stringente delle norme, stando alla larga da eventuali ipotesi di deroghe all’utilizzo di specifici fitofarmaci, come purtroppo sta avvenendo con il Glifosato“.

Coldiretti: “In Italia l’agricoltura più green d’Europa”

Secondo Coldiretti, l’agricoltura italiana è la più green d’Europa, perché utilizza il 20% in meno di pesticidi rispetto agli altri Paesi.

“I cibi e le bevande stranieri sono sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia.

Oggi l’agricoltura italiana è la più green d’Europa, con 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Dop/Igp, 5333 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori bio”.

I dati sono dello scorso giugno, resi noti in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare dell’ONU sulla base dell’ultimo report Eurostat.

Pesticidi nel cibo, è boom dei tipi illegali

Dal rapporto Eurostat citato da Coldiretti è emerso anche un dato che, se favorisce l’immagine delle produzioni italiane, non può lasciare indifferenti i consumatori. In un mercato sempre più internazionalizzato, i prodotti che arrivano sulle nostre tavole sono spesso frutto di lavoro estero.

L’Europa ha visto negli ultimi tempi un aumento nell’utilizzo dei pesticidi: mentre in Italia la percentuale scende, il rapporto Eurostat ha rilevato invece un aumento del 6% in Francia, che si contende proprio con l’Italia il primato agricolo nell’Unione Europea. Aumenti si sono registrati anche in Germania e Austria.

Inoltre non può essere ignorato l’allarme dell’Europol, che denuncia un boom di pesticidi illegali nascosti dietro marchi autorizzati, sfruttando le falle del sistema dei controlli. Le zone più interessate sono soprattutto il sud dell’Europa e l’area del Mar Nero.

Nonostante il loro prezzo basso – ha spiegato Catherine De Bolle, direttore esecutivo di Europol – i fitofarmaci non autorizzati hanno un costo molto alto per l’ambiente, per la salute pubblica, e per il settore agricolo. I pesticidi falsi e illegali possono danneggiare gli agricoltori e le colonie di api“.

Dieci gli arresti e 1.150 le tonnellate di pesticidi illegali sequestrati che venivano contraffatti in un sito industriale; e questo soltanto tra gennaio e aprile 2022.

Numero verde ONA

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