mercoledì, Dicembre 6, 2023

Pesticidi: Italia continua a favorire agricoltura intensiva

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OGNI ANNO NEL MONDO SI VERIFICANO CIRCA 385MILIONI DI CASI DI AVVELENAMENTO ACUTO E 11MILA DECESSI A CAUSA DEI PESTICIDI. MA L’ITALIA CONTINUA A FAVORIRE L’AGRICOLTURA INTENSIVA DIPENDENTE DALLA CHIMICA

Nell’Unione Europea quasi la metà dei campioni alimentari presenta uno o più residui di pesticidi.

Gravissime sono le ripercussioni sulla salute, per le quali si spendono 146miliardi di euro.

L’Italia è il sesto maggior utilizzatore al mondo di pesticidi, ecco perché il WWF ha chiesto alla Commissione UE una riforma della Direttiva UE Pesticidi.

A causa del conflitto in corso, delle crisi economiche e sotto la pressione delle industrie dell’agrochimica e delle lobby agricole, l’Europa ha rallentato il processo verso la sostenibilità agroalimentare, avviato con le Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. 

La Giornata mondiale della salute 2022, i temi affrontati

In occasione della Giornata mondiale della salute che si è celebrata il 7 aprile scorso, il WWF ha lanciato l’allarme con il nuovo report “Pesticidi: una pandemia silenziosa”.

Un’approfondita analisi è stata eseguita sugli impatti dell’inquinamento da antiparassitari che non risparmiano nessuno. Urge agire immediatamente contro di essi, promuovendo un’autentica transizione ecologica dell’agricoltura.

A livello globale, circa un terzo dei prodotti agricoli viene prodotto utilizzando pesticidi e il loro uso continua a crescere.

Solo nel 2019 sono state utilizzate quasi 4,2milioni di tonnellate di pesticidi, circa 0,6 kg a persona. È previsto un incremento di 3,5milioni di tonnellate per sfamare la futura popolazione.

Solo il 5% dei pesticidi irrorati sul campo raggiunge in genere l’organismo bersaglio, mentre oltre il 50% si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo.

Cibo e acqua sono le principali vie di esposizione cronica umana ai pesticidi e possono causare effetti a lungo termine anche a dosi infinitesimali.

Pesticidi, la situazione in Italia

L’Italia è al sesto posto nella top ten mondiale dei Paesi che utilizzano più pesticidi, con 114mila tonnellate l’anno di circa 400 sostanze diverse.

In Italia, una percentuale piuttosto alta (64%) di campioni è senza residui, ma un terzo dei cibi che arriva sulle nostre tavole ogni giorno è contaminato da antiparassitari.

La categoria più esposta è risultata la frutta. Anche la contaminazione delle acque è preoccupante. Nel 2019, l’ISPRA evidenziò che il 25% delle acque superficiali e il 5% di quelle sotterranee risultavano inquinate. Le concentrazioni di residui erano oltre i limiti consentiti.

Effetti dei pesticidi sulla salute umana

9milioni di morti premature ogni anno, 385milioni di casi di avvelenamento acuto non intenzionale da pesticidi in tutto il mondo. 

Questi sono i numeri di una pandemia nascosta, generata per la massimizzazione dei profitti dell’industria dell’agricoltura intensiva. Lavoratori agricoli, donne in gravidanza e bambini sono i soggetti più a rischio di esposizione agli antiparassitari.

I bambini sono particolarmente vulnerabili all’esposizione ai pesticidi a causa della loro fisiologia, del comportamento e dell’esposizione prenatale.

Su feti e neonati la tossicità dei pesticidi risulta amplificata rispetto agli adulti. Gravidanza, allattamento, vita fetale, infanzia e pubertà sono fasi di grande fragilità.

Le donne incinte possono, infatti, trasmettere i pesticidi ai feti attraverso la placenta e il liquido amniotico e poi ai neonati attraverso il latte materno.

I feti e i neonati ricevono dosi maggiori di pesticidi a causa della mobilizzazione delle riserve di grasso materno durante la gravidanza e l’allattamento al seno. 

Preoccupa particolarmente l’esposizione a un cocktail di pesticidi che può indurre diversi effetti cronici anche a distanza di anni, come i disturbi del neurosviluppo e del comportamento.

Pericolosi sono anche gli effetti a livello ormonale dei pesticidi con proprietà di interferenti endocrini, come alcuni insetticidi clorurati, le triazine, i carbammati e il glifosato.

Il glifosato, simbolo dell’agricoltura industriale

Il glifosato è l’erbicida più usato al mondo in agricoltura. Nel 2015, la IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, lo ha inserito nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”.

Studi epidemiologici segnalano un possibile aumento del rischio di sviluppare linfomi non-Hodgkin e di interferenza con il sistema endocrino, con particolare apprensione verso i bambini.

Tutto ciò ha implicazioni non solo sociali, ma anche economiche. È stato, infatti, calcolato che in Europa gli antiparassitari organofosfati, potenti interferenti endocrini, generano i costi sanitari maggiori, pari a 146miliardi di euro l’anno.

Le richieste del WWF ai decisori politici 

«L’approccio agroecologico, come nel caso dell’agricoltura biologica, è il più efficace per ridurne l’impatto ambientale causato dai pesticidi, rispetto alla sola regolamentazione normativa o alla sola innovazione tecnologica», ha affermato Franco Ferroni responsabile agricoltura di WWF Italia.

«Il WWF chiede alla Commissione UE una seria riforma della Direttiva UE Pesticidi. Rendendo vincolanti per gli Stati membri gli obiettivi della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030. Vietando la pratica del diserbo chimico per l’agricoltura integrata. Non rinnovando l’autorizzazione per l’uso del glifosato in tutti gli Stati membri, in scadenza nel mese di dicembre 2022. Al Governo – ha concluso Ferroni – il WWF chiede, infine, una rapida approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ormai scaduto dal febbraio 2019».

Il WWF ha lanciato la campagna Food4Future anche per dimostrare che il futuro del Pianeta e delle persone è nella qualità del cibo che scegliamo. Ognuno, modificando le proprie scelte alimentari, può fare la sua parte.

Numero verde ONA

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