venerdì, Aprile 25, 2025

Perugia ospita il Festival Internazionale Seed, un viaggio tra arte, scienza e futuro 

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DAL 25 AL 28 SETTEMBRE 2024, PERUGIA DIVENTERÀ IL PALCOSCENICO DI “SEED – DESIGN ACTIONS FOR THE FUTURE”. L’EVENTO, CHE SI SVOLGERÀ NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO AL PRATO, RIUNIRÀ OLTRE CINQUANTA ESPERTI TRA ARCHITETTI, DESIGNER, SCIENZIATI E FILOSOFI 

A Perugia per piantare “semi di pensiero” 

A fine settembre, Perugia ospiterà la terza edizione di “Seed Design actions for the future”, un evento internazionale per discutere, confrontarsi e riflettere su progetti e politiche, attraverso cinque aree tematiche principali: design, architettura, urbanistica, territorio e Planet life.

Organizzato dalla Fondazione Guglielmo Giordano e curato dall’Istituto Nazionale di Architettura (IN/Arch), Seed ha l’obiettivo di piantare “semi di pensiero” per far germogliare una cultura della sostenibilità ben argomentata e consapevole.

Il tema principale sarà dedicato agli “Equilibri”, un concetto che riflette la necessità di gestire l’instabilità del XXI secolo, caratterizzato da cambiamenti climatici, conflitti globali, crescenti disuguaglianze e l’emergere dell’intelligenza artificiale. Equilibri che non sono mai definitivi ma che richiedono una continua ricerca e adattamento. 

Quest’anno il festival vanterà un’inedita collaborazione con Domus, la storica rivista di architettura, design e arte fondata nel 1928. Approfondiamo le tematiche. 

Una convergenza di idee e visioni sul futuro: l’incontro tra scienza, arte e design al Seed Festival di Perugia 

Al Seed Festival, la parola d’ordine sarà “esplorare le connessioni profonde tra i diversi ambiti del sapere per disegnare il futuro del nostro pianeta”.

In questa cornice di dialogo, il direttore di LIMES, Lucio Caracciolo, guiderà i partecipanti attraverso le intricate trame della “Geopolitica degli squilibri”, svelando come le relazioni internazionali plasmino non solo i confini geografici, ma anche le percezioni e i comportamenti umani.

La geopolitica diventerà così una lente attraverso cui comprendere la fragile stabilità dei nostri tempi, dove gli equilibri globali sono in continua mutazione. 

L’architetto Raul Pantaleo di TAMAssociati dialogherà con il neuroscienziato Giovanni Vecchiata sul tema “Architettura ed empatia”. Pantaleo, noto per i suoi progetti di centri sanitari per Emergency in Africa, discuterà di come lo spazio costruito possa influenzare le emozioni e le percezioni, trasformandosi in un catalizzatore di empatia e umanità. 

Omar Di Felice, esploratore e ultracyclist (specialità del ciclismo, che consiste nel gareggiare su lunghe distanze), racconterà della sua incredibile traversata dell’Antartide in bicicletta, un’impresa al limite delle possibilità umane che diventa metafora potente della lotta contro la crisi climatica. La sua esperienza ci ricorda quanto sia necessario impegnarsi collettivamente per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. 

E il dialogo interdisciplinare prosegue 

Il viaggio continuerà poi con la “geopoetessa” Laura Canali, che attraverso le sue cartografie artistiche ci condurrà in un cammino immaginario tra le tensioni che agitano i continenti, così da svelare le dinamiche invisibili ma potenti che modellano il nostro mondo. 

Padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco, esplorerà invece le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale e su come queste tecnologie emergenti possono essere guidate da principi morali e valori umani. 

Alexander Ròrner, fondatore di Constructlab, introdurrà i presenti alla cosiddetta “Architettura della convivialità”, un concetto che celebra la costruzione collettiva e partecipativa degli spazi volta a promuovere il senso di comunità e appartenenza. 

Raffaella Giordano, coreografa e danzatrice, esplorerà l’“equilibrio dei corpi nello spazio” attraverso la connessione tra movimento, spazio e percezione corporea. 

I quasi cristalli e potenzialità di applicazione 

Luca Bindi dell’Università di Firenze presenterà la scoperta dei “quasi cristalli”, materiali che sfidano le convenzioni tradizionali della scienza dei solidi. A differenza delle gemme classiche, che hanno una struttura regolare e ripetitiva, i quasi cristalli non seguono uno schema simmetrico periodico. 

A cosa serve questa scoperta? 

Questi elementi possiedono proprietà uniche, come una straordinaria resistenza all’usura e una bassa conducibilità termica. Proprietà che possono essere utilizzate per sviluppare nuovi materiali avanzati. Ad esempio, per realizzare rivestimenti di alta durabilità o isolanti, che offrono prestazioni superiori rispetto alle soluzioni tradizionali. 

Inoltre, la ricerca sui quasi cristalli contribuisce a una comprensione più approfondita della struttura atomica e delle proprietà dei solidi. Questa conoscenza può stimolare innovazioni tecnologiche, poiché le loro caratteristiche uniche potrebbero essere sfruttate in ambiti come l’elettronica e l’ottica

Altri interventi al Seed di Perugia 

Nel corso dell’evento, l’architetto Ugo La Pietra e il critico d’arte Marco Tonelli metteranno in discussione il concetto di “Natura/Utopia”, analizzando i confini tra ciò che è naturale e ciò che è costruito e come questi due elementi possano influenzare le nostre visioni del futuro. 

Tra gli altri interventi, Walter Mariotti, filosofo e direttore editoriale di Domus, presenterà un approfondimento su “Architettura e libertà: paesaggio, città, diritti civili”; mentre l’architetta Toshiko Mori, docente alla Harvard Graduate School of Design, negli Stati Uniti, condividerà la sua visione innovativa sul ruolo dell’architettura nel plasmare le nostre società. 

Non mancheranno altri ospiti di rilievo internazionale come l’urbanista e architetto danese Jan Gehl, l’architetto norvegese Kjetil Tresdal Thorsen, la designer olandese Petra Blaisse. E ancora, l’architetto e designer di paesaggi Jana Crepon, gli architetti e urbanisti Stefano Boeri, Piero Lissoni, Mario Cucinella e Amedeo Schiattarella

Le installazioni del festival 

A San Francesco al Prato, i visitatori troveranno anche il prototipo di H7Shelter, sviluppato dall’organizzazione Hope and Space in collaborazione con la start-up Gimme Shelter. Questo sistema costruttivo innovativo usa strutture a telaio che possono essere rivestite con diversi tipi di materiali anche reperibili localmente.

Una soluzione innovativa nel campo della prefabbricazione progettata per rispondere a una vasta gamma di emergenze.

È particolarmente utile durante disastri naturali come terremoti, alluvioni, uragani o incendi, che spesso richiedono strutture temporanee per ospitare sfollati e fornire supporto immediato.

Inoltre, trova applicazione nelle crisi umanitarie, come conflitti o guerre, dove è essenziale offrire rifugio alle persone colpite. H7 Shelter è anche utile in situazioni di emergenze sanitarie, come epidemie o pandemie. Offre infatti spazi per trattamenti temporanei, isolamento o assistenza medica urgente. 

Accanto a questa installazione, l’opera “Leaveitbe” di Michele De Lucchi offrirà una potente riflessione sui limiti dell’azione umana e sull’importanza di preservare gli spazi intatti e inviolati. 

Rete di collaborazioni per un futuro sostenibile 

Il festival non si limiterà a presentare incontri e installazioni, ma includerà anche la presentazione del terzo volume della collana di Architettura e Design di Seed. Pubblicato da Rubbettino, il libro approfondisce i temi trattati durante l’edizione 2024 del festival, così da fornire nuovi spunti di riflessione e analisi. 

Partnership internazionali 

Il Seed Festival prenderà vita grazie alla collaborazione con prestigiose istituzioni, tra cui l’Accademia delle Belle Arti e l’Università di Perugia, la Fondazione Umbra per l’Architettura e l’Ordine degli Architetti di Perugia.

L’evento è patrocinato da Regione Umbria, Comune di Perugia, Fondazione Perugia e Camera di Commercio dell’Umbria. La media-partnership con Domus e i patrocini del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori arricchiranno ulteriormente l’iniziativa.

Questa rete di collaborazioni dimostra un impegno condiviso verso un futuro sostenibile e sottolinea l’importanza del dialogo interdisciplinare per affrontare le sfide globali. 

Numero verde ONA

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