ABDOULAYE MAR DIEYE, IL COORDINATORE SPECIALE DELLE NAZIONI UNITE PER LO SVILUPPO DEL SAHEL, UNA FASCIA DI TERRITORIO DELL’AFRICA SUBSAHARIANA, E L’UNHCR, L’AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI, HANNO LANCIATO L’ENNESIMO ALLARME SUL CLIMA. SENZA INVESTIMENTI URGENTI NELLA MITIGAZIONE E NELL’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI, IL SAHEL RISCHIA DECENNI DI CONFLITTI ARMATI ED ESODI, ESACERBATI DALL’AUMENTO DELLE TEMPERATURE, DALLA SCARSITÀ DI RISORSE E DALL’INSICUREZZA ALIMENTARE
Secondo il rapporto Moving from Reaction to Action: Anticipating Vulnerability Hotsposts in Sahel, l’emergenza climatica, se non controllata, metterà a rischio le comunità saheliane. Il Sahel è una macroregione dell’Africa. Essa comprende il Burkina Faso, il Camerun, il Ciad, il Gambia, la Guinea, il Mali, la Mauritania, il Niger, la Nigeria e il Senegal.
L’aumento delle temperature in questa zona sta aggravando i conflitti armati, distruggendo i mezzi di sussistenza, interrompendo la sicurezza alimentare e provocando migrazioni forzate.
Solo un massiccio impulso alla mitigazione e all’adattamento climatico collettivo può alleviare le conseguenze umanitarie attuali e future. Questo perché inondazioni, siccità e ondate di calore devastanti comprometteranno l’accesso all’acqua, al cibo e ai mezzi di sussistenza e amplificheranno il rischio di conflitti. Ciò costringerà un numero crescente di persone a fuggire dalle proprie case.
Il rapporto “Moving from Reaction to Action: Anticipating Vulnerability Hotsposts in Sahel”
Il rapporto prende in esame i dieci Paesi interessati dalla Strategia integrata delle Nazioni Unite per il Sahel. Queste comunità si basano sull’agricoltura e sulla pastorizia, vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici.
L’insicurezza alimentare è già in aumento in tutta la regione e raggiunge livelli di emergenza in alcune aree. A lungo termine, si prevede che i raccolti di mais, miglio e sorgo diminuiranno a causa degli shock climatici.
La regione si trova su una delle più grandi falde acquifere dell’Africa e ha un immenso potenziale per le energie rinnovabili. Dispone anche di energia solare e ha una popolazione giovane e dinamica: circa il 64% dei saheliani ha meno di 25 anni.
Il progetto Sahel Predictive Analytics
Il progetto Sahel Predictive Analytics, su cui si basa il rapporto, mira a guidare i responsabili delle decisioni. Anticipa e identifica rapidamente le situazioni rischiose per supportare l’analisi del contesto, la pianificazione, la formazione e lo sviluppo delle capacità.
L’iniziativa di analisi predittiva è finanziata dal ministero degli Esteri tedesco. È, inoltre, facilitata dall’UNHCR a sostegno dell’ufficio del Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per lo sviluppo nel Sahel.
Il progetto incita a intraprendere subito azioni di mitigazione e adattamento al clima per sostenere le comunità saheliane e per cambiare il destino della regione. Nel Sahel, infatti, la crisi climatica si combina con l’aumento dell’instabilità e con il basso livello di investimenti nello sviluppo.
Si è così creato un mix depotenziante che grava pesantemente sulle comunità saheliane, con il rischio di compromettere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile