IL 7 APRILE L’OMS FESTEGGIA 75 ANNI, IN CONCOMITANZA CON L’HEALTH WORLD DAY, GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE. PER L’OCCASIONE, FA UN APPELLO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’UGUAGLIANZA SANITARIA MONDIALE, RICHIAMANDO POLITICI E GOVERNI
Come ogni anno, il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute. Lo slogan del 2023 è Health for All (Salute per Tutti). Scelto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per festeggiare, contestualmente, anche il suo 75° anniversario.
Un motto pensato per celebrare i successi della sanità mondiale negli anni. Ossia, tutte le sfide vinte e gli obiettivi raggiunti dall’organizzazione, dal 1948 a oggi. Primo fra tutti, il miglioramento della qualità della vita.
Ma il tema incoraggia soprattutto ad affrontare le nuove minacce sanitarie, in atto e future. Perché la salute è un diritto umano fondamentale da garantire a tutta la popolazione. La quale deve poter accedere a servizi sanitari di qualità, senza necessariamente cadere in povertà per curarsi.
I settantacinque anni dell’OMS
L’ente, con sede a Ginevra e con all’attivo 149 Paesi membri, fa un appello a politici e governi, affinché ci sia “Salute per Tutti”. Spinge, cioè, per un’uguaglianza sanitaria globale, senza lasciare più indietro nessuno.
Specie i Paesi svantaggiati, soprattutto di fronte alle attuali minacce sanitarie. Definite dall’OMS stessa, “senza precedenti”. Ricordando che «settantacinque anni fa, sui i postumi della guerra più sanguinosa e distruttiva di sempre, entrò in vigore l’OMS. Un trattato tra le Nazioni del mondo che riconobbero la salute come un diritto umano fondamentale. Ma anche fondamentale per la pace e la sicurezza». Oltre che per il benessere globale che ancora stenta a diventare stabile.
I successi raggiunti
Nelle oltre sette decadi di vita, sono stati tantissimi i risultati ottenuti. Come la protezione degli individui da moltissime malattie. Si pensi al vaiolo o alla riduzione della polio del 99%, tramite la vaccinazione infantile.
Anche la mortalità materna è calata di molto e sono migliorati, in generale, i mezzi per garantire sanità e assistenza più efficaci. Negli ultimi cinque anni, poi, l’OMS ha investito molto nella scienza e nel digitale, creando proprio una Divisione Scientifica ad hoc.
Con la convinzione che la protezione della salute, in futuro, dipenda da come noi la potenziamo. Ad esempio, con la ricerca, i dati, le innovazioni digitali o le partnership. E senza lasciarsi sopraffare dalla tantissima disinformazione che è circolata negli ultimi anni. Disorientando la gente e sviluppando forme di diffidenza e sconforto.
La crisi del personale sanitario e assistenziale
Tuttavia, l’OMS ha lanciato l’allarme sulla carenza di personale sanitario e assistenziale, perché sta compromettendo il raggiungimento dell’equità. Entro il 2030, infatti, è previsto un calo di 10milioni di operatori sanitari, nel mondo. Con gravi ripercussioni sui Paesi più a rischio.
Come afferma il Direttore Generale, Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus: «Continuiamo ad affrontare vaste disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari. Gravi lacune nelle difese mondiali contro le emergenze sanitarie e le minacce derivanti dai prodotti dannosi per la salute e dalla crisi climatica. Possiamo affrontare queste sfide solo con una cooperazione globale».
Quest’ultima, intesa come impegno prioritario dei Paesi a prendere misure urgenti, per proteggere, sostenere ed espandere la forza lavoro sanitaria. Con più investimenti nell’istruzione, nelle competenze e nei posti di lavoro dignitosi per la salute.
I messaggi chiave dell’Health for All
In occasione del World Health Day, l’OMS vuol lanciare diversi messaggi. In primis, quello che il diritto-salute deve essere esercitato da tutti. “In un mondo pacifico, sostenibile e senza troppe difficoltà finanziarie”.
Sebbene il 30% della popolazione mondiale non sia ancora in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali. E quasi 2miliardi di persone siano costrette a sostenere spese mediche troppo esose. Occorre, quindi, una leadership politica compatta nel creare fondi, ridurre la povertà e raggiungere l’equità.
Possibili soluzioni
Tra queste, l’OMS indica la copertura sanitaria universale (UHC – United Healthcare Service) e una valida assistenza sanitaria primaria. Perché «le prove dimostrano che i sistemi sanitari alimentati da un approccio di assistenza sanitaria primaria (PHC), sono il modo più efficace ed economico per avvicinare i servizi per la salute e il benessere alle persone».
Per reperire, poi, i fondi necessari a questo, all’istruzione e al personale, indica la via della tassazione sanitaria maggiorata. Su tabacco, alcol, zuccheri aggiunti e combustibili fossili. Anche in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030 e, in particolare, dell’SDG 3.