sabato, Febbraio 15, 2025

Oceani sostenibili: serve innovazione

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Salvare gli oceani per salvare la vita sulla Terra

Negli oceani è nata la vita, oltre 4miliardi di anni fa. Gli oceani sono i polmoni del nostro pianeta. Forniscono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo. Sono un’importante fonte di cibo e medicine. Ma, a causa dell’uomo, gli oceani hanno raggiunto una fase critica.

Per ricordare il ​​ruolo fondamentale che hanno nella vita dell’uomo, nel 2009 l’ONU ha dedicato al “pianeta blu” la Giornata mondiale degli Oceani. Una giornata dedicata agli oceani era già celebrata, in molti Paesi, dal 1992, anno della Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo che si tenne a Rio de Janeiro.

La Giornata mondiale degli Oceani 

È un giorno per celebrare insieme la bellezza, la ricchezza e la promessa degli oceani.

Dagli oceani dipende la vita sulla Terra. Producono ossigeno, regolano le piogge, le correnti, danno nutrimento. Hanno permesso all’uomo di esplorare ogni angolo del pianeta e sviluppare i commerci.

isola di plastica
Ogni anno, negli oceani, l’uomo riversa 17miliardi e 600milioni di tonnellate di plastica

Nonostante ciò, secondo il WWF, ogni minuto nel Mediterraneo finisce l’equivalente di 33mila e 8cento bottiglie di plastica. Nel mondo, ogni anno, 17miliardi e 600milioni di tonnellate di plastica inquinano gli oceani. Tanto basta per mettere a rischio sia la vita marina sia la stessa sopravvivenza dell’uomo.

Molti studi recenti considerano la presenza dei giganti del mare, le balene, tra le priorità da salvaguardare. Non solo per la salute degli oceani ma anche per la lotta ai cambiamenti climatici.

Infatti, ogni grande balena assorbe nel suo corpo tanta anidride carbonica (CO2) quanto 1500 alberi.

Inoltre, le balene svolgono una funzione vitale: mangiano il plancton a grandi profondità. Quando risalgono in superficie, dove avviene la fotosintesi, rilasciano le loro deiezioni. Queste nutrono il plancton che a sua volta cattura la CO2. Il plancton nutre i pesci e contribuisce alla proliferazione della vita marina.

“Innovazione per un oceano sostenibile” 

Sono state definite il sesto continente. Due enormi isole di rifiuti di plastica grandi quanto il Canada. Due “isole” alla deriva delle correnti dell’Oceano Pacifico.

Pacific Trash Vortex
Il Pacific Trash Vortex è la discarica più grande del mondo. E’ formato per l’80% da plastica non biodegradabile

È il Pacific Trash Vortex, la discarica più grande del mondo. Secondo ultimi studi, la sua formazione risalirebbe a metà del ‘900. Il Pacific Trash Vortex è formato per l’80% da plastica non biodegradabile, invisibile ai satelliti, della quale si cibano molluschi, tartarughe, uccelli marini e pesci.

Da questi ultimi, la plastica finisce, quindi, nella catena alimentare, per arrivare, indirettamente, fino sulle nostre tavole. Per rilanciare l’interesse della comunità internazionale, l’ONU ha scelto come tema: “Innovazione per un oceano sostenibile”.

Aumentare la consapevolezza globale dei benefici del pianeta blu

Per le Nazioni Unite, dobbiamo “aumentare la consapevolezza globale dei benefici all’umanità che derivano dall’oceano e dal nostro dovere individuale e collettivo di utilizzare le sue risorse in modo sostenibile”.

La Giornata mondiale degli Oceani, si legge ancora sul sito ufficiale dell’evento, vuole richiamare tutti a mobilitarsi per proteggere gli oceani e a comprendere che “le generazioni future dipenderanno anche dall’oceano per i loro mezzi di sussistenza!”. Vuole “celebrare tutto ciò che l’oceano ci offre ogni giorno: dall’ossigeno che respiriamo all’ispirazione che muove i nostri poeti”, recita ancora il messaggio degli organizzatori.

Per salvaguardare gli oceani bisogna che i governi introducano nuovi metodi, nuovi prodotti e sviluppino nuove idee.

L’evento, che dall’8 al 14 giugno 2020 dà vita alla “Settimana mondiale degli Oceani”, è un’occasione per esplorare le innovazioni in tutte le categorie. Come nuove tecnologie, infrastruttura di sistemi, gestione delle risorse, prodotti di consumo, finanza e ricerca scientifica.

Quindi, i concetti di queste innovazioni, come possono essere applicate, il loro potenziale impatto e le risorse necessarie per trasformarle in soluzioni di lunga durata, saranno esposte in maniera chiara e diffusa.

La salute dell’uomo è legata alla salute degli oceani 

“Quando pensiamo ai rischi per la salute pubblica – è scritto nel sito delle Nazioni Unite -, potremmo non pensare all’oceano. Sempre più, tuttavia, la salute dell’oceano è intimamente legata alla nostra salute. Alcuni potrebbero essere sorpresi nel leggere che gli organismi scoperti a profondità estreme vengono utilizzati per accelerare il rilevamento di COVID-19 e, probabilmente, ancora di più per apprenderlo, è l’ambiente che potrebbe dare una soluzione all’umanità”.

Numero verde ONA

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