giovedì, Marzo 20, 2025

Il nuovo ministero della Transizione ecologica

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Da Ambiente a Transizione ecologica: cosa cambia

transizione ecologica
La transizione ecologica deriva soprattutto dall’iniziativa delle comunità

Quando si parla di “transizione ecologica” si intende un nuovo modello economico-sostenibile che parte dalla spinta delle comunità. Il benessere dell’umanità è affidato a essa stessa. La transizione ecologica promuove una serie di strategie e iniziative mirate a introdurre l’educazione ambientale all’interno della cittadinanza. L’obiettivo è quello di costruire le basi per una nuova società responsabile e attenta agli equilibri planetari.

Il modello sostenibile si basa su due spinte: bottom-up (dal basso verso l’alto) e top-down (dall’alto al basso). I cittadini, dunque, sono tenuti a modellare le abitudini su uno stile di vita ecologico. Allo stesso tempo le industrie e il mondo politico devono adoperarsi nell’adottare iniziative green.

Ministero della Transizione ecologica: cos’è e a cosa serve

il nuovo ministero
Nasce il nuovo ministero della Transizione ecologica, verso un modello sostenibile

Per i motivi sopra descritti, il 12 febbraio 2021, il neonato governo ha dato vita al nuovo ministero per la Transizione ecologica.  Obiettivo principale, delineato dal premier Mario Draghi, è la trasformazione del sistema produttivo verso un modello sostenibile. Al centro dei piani un cambiamento che riguarda la produzione energetica, quella industriale e, soprattutto, lo stile di vita dell’individuo.

A cosa è dovuta questa iniziativa? La stampa fa riferimento all’istituzione del nuovo ministero come espediente politico necessario a convincere il partito più votato nelle precedenti elezioni (il M5S) a supportare l’azione governativa di Draghi. Questa sarebbe stata la condizione “sine qua non” per l’insediamento del nuovo premier.

In realtà, la proposta è stata lanciata da Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali. Non è da sottovalutare, al contempo, l’attivismo delle associazioni ambientaliste. Ad esempio, il movimento Fridays For Future aveva scritto una lettera a Mario Draghi per l’attuazione di una profonda riconversione ecologica. Solo successivamente Grillo ha fatto sua la richiesta, lanciando un appello social a Mario Draghi.

Transizione ecologica: cosa rappresenta il nuovo ministero

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Il nuovo ministero farà da filtro per gli altri, sarà materia trasversale

Un forte mutamento simbolico cui va dato seguito con i fatti. Un ministero che fa da filtro per gli altri con un vero e proprio programma politico trasversale. Questa è la volontà delle forze ambientaliste.

Tra le azioni previste per un futuro green vi è, in primis, una rapida rivoluzione energetica che abbandoni i combustibili fossili in favore delle energie rinnovabili. Il nuovo ministro, Roberto Cingolani, dovrà sicuramente confrontarsi con i suoi colleghi dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Agricoltura e delle Foreste, per svolgere un’azione sinergica e interdisciplinare.

Infatti, il rispetto dell’ambiente sarà presupposto fondamentale anche per le decisioni di questi ultimi attori. La collaborazione ha come fine la creazione di un’economia ecologista, quella che si definisce economia circolare.

Alcune informazioni sul ministro Cingolani

Roberto Cingolani
Mario Cingolani, ministro della Transizione economica

Roberto Cingolani è stato incaricato da Mario Draghi alla guida del nuovo ministero della Transizione ecologica. Un tecnico, è tra le figure più importanti del mondo accademico italiano, ha cinquantanove anni e un passato da fisico e ricercatore.

Il campo di ricerca di Cingolani tocca la fisica, la spettroscopia di semiconduttori, le nanotecnologie, la scienza dei materiali e la robotica. Il suo percorso formativo parte dall’Università di Bari e termina alla Normale di Pisa. Dal 1992 al 2004 è stato professore all’università del Salento e nel 2005 è diventato direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova. Poi, il mondo ha richiesto la sua competenza: da Stoccarda a Tokyo, fino agli Stati Uniti. Nel 2019 lascia l’ITT per entrare in Leonardo Spa, dove ricopre da un anno e mezzo il ruolo di responsabile dell’innovazione tecnologica.

Transizione ecologica, ambiente e Recovery fund

Recovery plan e transizione ecologica
I fondi del Recovery Plan saranno impiegati per la tutela dell’ambiente

Il primo incarico previsto per il ministero è la responsabilità di gestire parte dei fondi che arriveranno all’Italia attraverso il programma Next Generation EU (tra cui quelli del Recovery fund). L’Italia deve essere in grado di poter competere con le altre potenze europee in materia di transizione ecologica ed energetica. In questo senso, il Recovery Plan è da allineare al Green Deal europeo, con obiettivi ben più ambiziosi sul versante delle fonti rinnovabili, della mobilità veicolare e dell’agricoltura.

Per accedere ai fondi del programma Next Generation EU, cioè ai fondi che arriveranno all’Italia dall’Unione Europea e che ammonteranno a circa 210miliardi di euro, è necessaria una rivoluzione verde. Il prossimo futuro della nazione sarà sostenibile; tra gli obiettivi la decarbonizzazione e la tutela della biodiversità terrestre e marina. Per questo sarà necessario lasciarsi alle spalle modelli produttivi incapaci di perseguire queste sfide ambientali. Questa è l’eredità che va lasciata alle future generazioni.

L’impegno delle nazioni che ci hanno preceduto

transizione ecologica
Alcune nazioni ci hanno preceduto dell’istituzione del ministero

Alcune nazioni ci hanno preceduto nella creazione del ministero della Transizione ecologica.

  • In Francia il ministro della Transizione ecologica e solidale si occupa di politiche di protezione ambientale ma anche di trasporti, energia, politiche abitative e di difesa della biodiversità e gestisce quasi 50miliardi di euro all’anno. Egli ha promosso le fonti rinnovabili e l’auto elettrica e ha prodotto un piano per le infrastrutture verdi nelle città. La protesta dei gilet gialli è nata proprio dalla sua iniziativa di aumentare le tasse sui carburanti.
  • Il ministero spagnolo (Miteco-transizione ecologica e sfida demografica) ha due principali obiettivi: una legge sui cambiamenti climatici e la creazione di un piano energetico. Si occupa di prevenzione dalle contaminazioni, protezione del patrimonio naturale, della biodiversità, dei boschi, del mare, dell’acqua. Promuove la transizione energetica a un modello produttivo e sociale più ecologico. È nato nel 2018 e ha subito posto fine alla questione spagnola della tassa solare. Con l’azione del nuovo ministero è stata abolita, infatti, un’imposta che scoraggiava l’installazione di impianti a energia rinnovabile.
  • La Svizzera ha il Datec che riunisce ambiente, trasporti, energia e comunicazioni.
  • Si parla di ministero dell’Ambiente e dell’Energia (Minae) in Costa Rica, esso si occupa delle politiche in materia di protezione ambientale, uso sostenibile delle risorse naturali e della promozione dell’uso di fonti di energia rinnovabili.

L’Osservatorio Nazionale amianto per l’ambiente

Transizione ecologica ONA
L’ONA lotta da sempre per il rispetto dell’ecosistema

Oggetto della ventesima puntata del notiziario ONA News è proprio la transizione ecologica. L’iniziativa del premier Draghi è considerata dagli ospiti della puntata una grande opportunità per la tutela della salute dei cittadini.

L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha sottolineato che finalmente oggi l’Italia potrebbe ottenere la possibilità di lottare contro una delle peggiori minacce per l’ambiente: l’inquinamento industriale. Per anni alcune grandi imprese del territorio hanno calpestato l’ecosistema e la salute dei lavoratori. L’unico strumento veramente efficace per fermare la strage delle patologie legate all’utilizzo di amianto è la bonifica degli edifici compromessi. Questa può essere promossa attraverso detrazioni e bonus fiscali, otre che da innovative proposte di legge.

Numero verde ONA

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