martedì, Febbraio 11, 2025

Nuove droghe e sicurezza stradale. Un’analisi delle recenti modifiche al Codice della Strada

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LE RECENTI MODIFICHE AL CODICE DELLA STRADA E LA DIFFUSIONE DELLE NUOVE DROGHE SINTETICHE SARANNO AL CENTRO DI UN CONVEGNO ALL’AUDITORIUM “MAZZINI-PASCOLI” DI ERCHIE (BRINDISI), ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE POLIZIA DI STATO, CON IL PATROCINIO DELLE ISTITUZIONI LOCALI, PER ANALIZZARE RISCHI E STRATEGIE DI INTERVENTO

Un’emergenza in crescita: il fenomeno delle nuove droghe

Le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) rappresentano oggi un fenomeno in espansione, sia per la varietà delle molecole sia per la facilità con cui vengono reperite, spesso attraverso mercati digitali “criptati” (piattaforme online accessibili attraverso reti che utilizzano sistemi di crittografia avanzata per garantire anonimato e sicurezza agli utenti). Queste droghe, di origine sintetica, imitano gli effetti di stupefacenti tradizionali come cannabis, LSD o ecstasy ma con composizioni chimiche modificate che le rendono difficili da rilevare nei test standard ed estremamente pericolose per la salute.

Secondo i dati forniti dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP), in Italia nel 2024 sono state identificate 70 nuove molecole, appartenenti principalmente alle categorie dei cannabinoidi sintetici, come benzodiazepine, catinoni e altre molecole psicoattive. Questo mercato in continua evoluzione rende difficile per le istituzioni mantenere un controllo efficace, aggravando il rischio per i consumatori.

Un fenomeno trasversale e pericoloso

L’uso delle NPS non riguarda più solo fasce marginali della popolazione. L’età media del primo approccio si è abbassata a 14 anni e interessa prevalentemente adolescenti e giovani adulti. Tuttavia, il fenomeno coinvolge anche professionisti e persone oltre i 35 anni, alla ricerca di “soluzioni rapide” per gestire stress o evadere dalla routine. Queste sostanze vengono spesso vendute come prodotti “legali”, sfruttando la mancata classificazione immediata nelle liste delle sostanze vietate. Questa strategia di marketing ingannevole minimizza i rischi percepiti dai consumatori, aumentando la diffusione e il consumo.

Dal punto di vista della sicurezza stradale, l’impatto delle NPS è particolarmente preoccupante. La loro composizione chimica mutevole non solo complica il rilevamento nei controlli di routine, ma amplifica gli effetti imprevedibili sulle capacità cognitive e motorie, fattori essenziali per una guida sicura.

Contributi autorevoli al convegno

Durante l’evento, esperti di diversi settori offriranno prospettive complementari per comprendere e contrastare il fenomeno. Antonio De Donno, Procuratore della Repubblica di Brindisi, esaminerà le implicazioni legali e normative, concentrandosi sulla difficoltà di perseguire reati legati a molecole che spesso sfuggono ai controlli legislativi.

Dal punto di vista operativo, il Commissario Capo Giampiero Angiolillo e l’Ispettore Giampiero Iaia della Polstrada di Brindisi illustreranno come le nuove disposizioni del Codice della Strada, in particolare l’articolo 187, vengono applicate nei controlli stradali. Particolare attenzione sarà dedicata alle difficoltà tecniche legate al rilevamento di queste sostanze durante i test salivari e alle strategie per migliorare l’efficacia dei controlli.

Massimo Montinari

Il contributo medico sarà offerto dal Prof. Massimo Montinari, direttore del Dipartimento di Criminologia e Psichiatria Forense dell’Unimeier di Milano, che analizzerà gli effetti psico-sanitari delle nuove droghe. Montinari si soffermerà sull’impatto di queste sostanze sulle funzioni cognitive e sulle alterazioni comportamentali che mettono a rischio non solo chi ne fa uso, ma anche gli altri utenti della strada. Le sue analisi evidenzieranno come le NPS possano causare danni permanenti alla salute mentale e fisica, oltre a peggiorare le capacità di attenzione e reazione, fondamentali per la guida.

A caccia di soluzioni. Una risposta integrata alla crescita del fenomeno

Il convegno non si limiterà alla descrizione del problema, ma cercherà di delineare possibili strategie per contrastare la diffusione delle nuove droghe e migliorare la sicurezza stradale. Sarà ribadita l’importanza di aggiornare costantemente le liste delle sostanze vietate e di investire in tecnologie più avanzate per il rilevamento. Al contempo, verranno proposte campagne educative mirate a scuole e famiglie, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e aumentare la consapevolezza sui rischi legati a queste sostanze. Ma ripercorriamo adesso le tappe salienti della normativa.

Evoluzione della normativa: dalla proposta all’attuazione

Il percorso verso le modifiche del Codice della Strada ha avuto inizio con l’approvazione da parte del Senato della Legge n. 177 del 25 novembre 2024, pubblicata successivamente in Gazzetta Ufficiale. Questa legge ha introdotto cambiamenti sostanziali, tra cui l’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nonché nuove regole per l’uso di dispositivi elettronici durante la guida e disposizioni specifiche per i neopatentati.

Tra gli aggiornamenti più rilevanti spiccano le nuove norme relative alla guida in stato di ebbrezza. Le sanzioni variano in base al tasso alcolemico rilevato, con multe comprese tra 573 e 2.170 euro per un livello tra 0,51 e 0,80 g/L 8 (grammi di alcol per litro di sangue) e sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Per tassi superiori, le conseguenze risultano più drastiche: prevedono l’arresto fino a un anno e periodi di sospensione della patente ancora più lunghi.

Rilevante è anche la modifica relativa alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’articolo 187 del Codice della Strada stabilisce che la sola presenza di droghe nell’organismo configura il reato, senza dover dimostrare un’alterazione psicofisica. Le sanzioni includono multe elevate, sospensione immediata della patente e, in caso di recidiva, revoca della stessa fino a tre anni.

Niente telefonini alla guida

Un ulteriore intervento riguarda l’uso improprio di dispositivi elettronici durante la guida, considerato una delle principali cause di distrazione. L’utilizzo di smartphone e altri apparecchi tecnologici comporta ora multe che possono raggiungere i mille euro e, in caso di reiterazione, la sospensione della patente.

Neopatentati nel mirino

Anche i neopatentati sono oggetto di una regolamentazione più severa. Per i neopatentati, ossia coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, oltre all’obbligo di mantenere un tasso alcolemico pari a zero, sono stati introdotti limiti specifici riguardanti la potenza dei veicoli che possono guidare. La normativa stabilisce che nei primi dodici mesi di guida non è consentito condurre veicoli con una potenza superiore a 70 kW, equivalente a circa 95 cavalli e con un rapporto potenza/tara che ecceda i 55 kW per tonnellata, ossia la potenza in relazione al peso del veicolo a vuoto.

Questi limiti, volti a ridurre i rischi associati all’inesperienza dei nuovi conducenti, mirano a impedire l’accesso a veicoli troppo potenti o difficili da controllare. In caso di infrazione, le sanzioni previste includono multe significative e, nei casi più gravi, la sospensione della patente. La restrizione non si applica qualora il veicolo sia utilizzato in esercitazioni di guida con un istruttore autorizzato, circostanza che rientra nelle eccezioni previste dalla legge. Ma passiamo ai numeri.

Statistiche sugli incidenti stradali: il peso di alcol e droghe alla guida

Secondo i dati forniti dal ministero della Salute relativi al 2022, si sono verificati 4.979 incidenti stradali in cui almeno uno dei conducenti risultava in stato di ebbrezza, cifra che rappresenta l’8,8% degli eventi rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale. Le conseguenze di questi sinistri sono state devastanti: 85 vittime (pari al 6,5% del totale dei decessi) e 5.786 feriti (pari all’11% del totale dei coinvolti).

Gli episodi con conducenti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, invece, sono stati 1.676, pari al 3% del totale degli scontri documentati. Sebbene numericamente inferiori rispetto a quelli causati dall’alcol, questi fenomeni rappresentano un problema in crescita, aggravato dalla diffusione delle nuove droghe sintetiche e dall’introduzione di molecole difficili da rilevare nei controlli tradizionali.

Critiche e preoccupazioni sollevate

Nonostante l’obiettivo dichiarato di aumentare la sicurezza stradale, queste modifiche hanno suscitato diverse critiche da parte di professionisti del settore medico e associazioni di pazienti. In particolare, l’eliminazione della necessità di dimostrare l’alterazione psicofisica per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ha sollevato preoccupazioni riguardo ai possibili effetti sui pazienti che assumono farmaci prescritti.

La Società Italiana di Psichiatria ha espresso timori che pazienti in cura con antidepressivi, ansiolitici o altri psicofarmaci possano risultare positivi ai test antidroga, nonostante l’uso terapeutico e controllato di tali medicinali. Questo potrebbe portare a sanzioni ingiuste e stigmatizzazione dei pazienti, oltre al rischio che alcuni decidano di interrompere le terapie per timore di ripercussioni legali.

Inoltre, farmacisti e medici hanno sottolineato la possibilità di falsi positivi nei test salivari utilizzati dalle forze dell’ordine, poiché alcuni farmaci di uso comune possono interferire con i risultati. Cosa che porterebbe a sanzioni per conducenti che non hanno effettivamente assunto sostanze stupefacenti.

Numero verde ONA

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