UNA MOSTRA COLLETTIVA DALLE DIVERSE SFACCETTATURE DELL’ARTE CONTEMPORANEA INDAGA, A FONDO, SULLA RELAZIONE INTIMA E ISTINTIVA DEGLI ESSERI UMANI CON LA NATURA. LA VETRINA OLTRE IL GIARDINO DI VILLA NIGRA, A MIASINO IN PROVINCIA DI NOVARA, TRA LE COLLINE AFFACCIATE SUL LAGO D’ORTA
“Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, […] per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”. Henry David Thoreau
Da sempre il nostro rapporto con la natura è filtrato, segnato da conflitti e sfruttamento, comportamenti che minacciano la salute e il benessere di tutti gli esseri viventi. «Nel corso della storia – scrive Ilaria Macchi – la relazione uomo-natura ha subìto grandi cambiamenti e cambi di direzione, riscontrabili nel modo in cui gli umani hanno progettato e vissuto gli spazi verdi nei luoghi di vita, nelle città e intorno alle proprie abitazioni».
La mostra di Asilo Bianco, curata daIlaria Macchi, presenta le opere della collettiva che indaga, andando a fondo delle diverse sfaccettature dell’arte contemporanea, la relazione intima e istintiva degli esseri umani con la natura. Gli artisti Linda Carrara, Matteo Giuntini, Lorenzo Gnata, Leila Mirzakhani, Barbara Stimoli e Titta C. Raccagni, manifestano questa relazione attraverso il filtro delle loro opere.
L’arte medium privilegiato nel rapporto uomo-natura
Il nostro modo di rapportarci con la natura è fondamentale per descrivere noi stessi e la nostra società. Da sempre – è scritto nella nota – l’arte è stata un medium privilegiato per esplorare questo rapporto, dalle prime rappresentazioni di pittura rupestre nel Paleolitico fino alle installazioni e riflessioni contemporanee.
“Oltre il giardino” analizza il rapporto uomo-natura senza dimenticarne, però, la portata estremamente politica e sociale: facciamo parte, come esseri umani, del mondo naturale e le nostre vite sono intimamente intrecciate e connesse all’ambiente che ci circonda.
I giardini storici del Lago d’Orta
I giardini storici del Lago d’Orta sono la testimonianza della ricerca, della bellezza e del benessere che i progettisti hanno messo nello studio, nella ricerca e nella cura di varietà arboree locali ed esotiche.
«Ne sono un esempio i giardini di Nigra, quello della Villa omonima e quello di Villa Monte Oro – illustra macchi -. Ma anche il giardino dei semplici di Miasino: esempi diversi di giardino accomunati da un fare poetico che avvera quella metafora sempre attuale che vede i giardini non solo come luoghi fisici ma anche come spazi dell’anima. Similmente, l’arte fissa l’effimera esistenza dei viventi oltre il passaggio del tempo, fermando le brevi esistenze di umani, animali e vegetali nell’infinita temporalità della natura e della storia».
Nume tutelare dei giardini che portano il suo nome, l’architetto Carlo Nigra (1856-1942), figura poliedrica estremamente proiettata nel futuro.
In occasione della mostra sarà inaugurato il sentiero Nigra, un percorso tracciato da Itinerarium che da Orta San Giulio porta ad Ameno e Miasino. Con questo, si è voluto connettere i luoghi del Nigra in un cammino che parte dalla Basilica di San Giulio sull’isola omonima, la Chiesa parrocchiale e il Sacro Monte di Orta, Villa Nigra e il suo giardino, la Chiesa di San Rocco e il Giardino dei semplici a Miasino, la Villa con il Parco Monte Oro e il Parco neogotico Tornielli di Ameno.
Gli appuntamenti
Il vernissage è previsto sabato 27 maggio 2023 alle ore 17:00. Segue la performance del duo artistico Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli realizzata in collaborazione con CROSS Project. Uno spazio di incontro e intra-azione della materia, tra corpi umani e pietre. L’esibizione farà parte della mostra come video installazione. Sabato 1º luglio in programma la presentazione del catalogo.