Un nuovo progetto contro la contaminazione nucleare
Le associazioni ambientaliste francesi hanno lanciato una sottoscrizione per fermare il progetto ecocida di UniTech. L’attività della lavanderia comporta il rischio di contaminazione nucleare del Lac du Der, della Marna e della Senna. Lac du Der è un lago artificiale realizzato per contenere il flusso del fiume Marna e impedire che una nuova alluvione centenaria inondi Parigi. Per creare questo lago, nel 1974, sono stati sommersi tre villaggi: Chantecoq (Marne), Champaubert-aux-Bois e Nuisement-aux-Bois.
La società americana Unitech-Services
La società americana Unitech-Services ha scelto la città di Suzannecourt (Haute-Marne), per allestire una lavanderia industriale sulle rive del fiume Marna. Qui si svolgerebbe il bucato radioattivo delle centrali nucleari francesi. E, affermano gli ambientalisti di Greenpeace France, di Ambiente Natura per la Francia e il CRIIRAD, anche in parte europee. (leggi l’articolo Scorie radioattive: un problema senza soluzione).
Situata a soli 100 m dalle case, questa struttura dovrebbe trattare più di 1900 tonnellate di tessuti radioattivi l’anno. Includerebbe anche una unità di decontaminazione del metallo. Queste due attività genererebbero numerosi trasporti di sostanze contaminate. Soprattutto, l’impianto darebbe origine a notevoli rilasci chimici e radioattivi (compreso il plutonio) nell’aria e nelle acque della Marna.
Finora l’ambiente di questa regione sarebbe privo di qualsiasi inquinamento radioattivo.
Questa tragica situazione ricorda quella delle città italiane contaminate dall’amianto e la lotta dell’avv. Ezio Bonanni e dell’ONA per tutelare la salute dei cittadini, una battaglia iniziata da svariati anni, e ancora in corso, per assicurare in primis la bonifica degli edifici contaminati e in secondo luogo la tutela legale e sanitaria delle vittime.
Posizione funzionari, residenti e associazioni ambientaliste
Tornando al sito in questione, esso è sensibile al rischio di inondazioni dovuto all’innalzamento delle acque sotterranee. L’Azienda Sanitaria Regionale, l’Autorità Ambientale e un idrogeologo certificato hanno sottolineato l’inadeguatezza dello studio di impatto sugli scarichi nella Marna e il rischio di contaminazione nucleare delle acque sotterranee.
Ma, nonostante la forte opposizione di funzionari locali, residenti e associazioni, durante l’inchiesta pubblica, in pieno lockdown, la prefettura di Haute-Marne ha autorizzato lo sviluppo del progetto l’8 giugno 2020.
La Unitech, spiegano preoccupati gli ecologisti della rete “Sortir du nucleare”, ha valutato le tecniche di filtrazione dell’acqua non in base alla loro efficienza.
Queste, invece, sono state scelte in base al budget. Ma questo risulta essere quattro volte il capitale dell’azienda. E mette fortemente in discussione la capacità di Unitech di gestire un impianto del genere nel rispetto delle normative, paventano gli ambientalisti di EODRA.
L’impianto di Suzannecourt e la lavanderia
L’impianto di Suzannecourt dovrebbe aprire nel 2021. Dovrebbe lavare più di 1.900 tonnellate di biancheria l’anno.
Il 30% di “lino bianco”, cioè non radioattivo e il 70% di “lino rosso”, quello irradiato.
Ogni giorno sarebbero scaricati in acqua quasi 60mila litri di acqua potenzialmente carica di fosfati, nitrati, metalli pesanti e di materiali radioattivi.
I reflui del bucato radioattivo metterebbero in serio pericolo sia l’area protetta sia il paese di Suzannecourt che sorge nelle vicinanze del fiume Marna e del Lac du Der.
Botta e risposta sulla possibile contaminazione nucleare
Il direttore generale di Unitech Jacques Grisot sostiene che «non c’è motivo di preoccuparsi. Secondo studi, le emissioni previste saranno 300 volte inferiori alle soglie legali».
Sottolinea, invece, l’ingegnere Bertrand Thuillier che «non ha senso installare un’attività inquinante e radioattiva in testa al bacino. La chimica e in particolare i fosfati, faranno proliferare le alghe», spiega l’esperto e «la radioattività inquinerà l’acqua potabile delle città circostanti». Il lago di Der, località turistica a 40 km di distanza, secondo Thuillier, è a rischio di contaminazione nucleare.
La riserva naturale del “Lac du Der“
La combinazione di acque profonde, isole e paludi d’acqua dolce rendono il Lac du Der un ambiente ideale per gli uccelli acquatici. In particolare la gru comune. Ogni primavera e autunno, decine di migliaia di gru fanno tappa qui durante le loro migrazioni. Uno spettacolo che attira centinaia di migliaia di visitatori. Altri uccelli registrati nella zona includono l’aquila dalla coda bianca, l’airone bianco maggiore e varie oche, anatre, svassi (subacquei) e svassi.
Sulle acque del lago, inoltre, si praticano molti sport acquatici come vela, sci nautico, jet-ski, windsurf, pesca, canottaggio. Come pure molti preferiscono soltanto camminare, pattinare e andare in bicicletta lungo i suoi bordi. L’area circostante è ricca di terreni agricoli e foreste.