LA NATURA DI DOMANI, DIPENDERÀ DALLA NATURA DELLE PIANTE. PER CAPIRLE BISOGNA STUDIARLE NEL LORO AMBIENTE NATURALE, ANZICHÉ IN LABORATORIO
Studiare gli ambienti, i luoghi, significa studiarli non solo in modo scientifico ma anche e soprattutto sotto l’aspetto “percettivo”. Consentendo, in questo modo, di comprendere il cambiamento spontaneo dei luoghi naturali, apparentemente immobili e fissi nel tempo.
Charles Darwin sosteneva che le piante sono esseri viventi con una certa intelligenza. Ma tale intelligenza, a mio avviso, non deve essere cercata e capita solo attraverso il linguaggio scientifico. Infatti, è possibile anche attraverso il linguaggio della percezione delle immagini visive, dal vero, in un contesto diretto dell’uomo nell’ambiente.
Un piccolo bosco verde, lussureggiante, ricco di colori veri, naturali, esprime una vitalità e una qualità della vita naturale, che può essere percepita dall’uomo solo vivendo il luogo.
In tutti i casi, la qualità del luogo naturale è percepibile a occhio nudo, in modo diretto, rilevando colori netti, freschi, in tutte le tonalità naturali.
Questi luoghi, oltre ad esprimere la qualità dell’ambiente in cui viviamo, stimolano l’immaginazione dell’uomo e il suo buon umore, in uno scambio continuo tra uomo e Natura.
Essere con sé stessi e nella Natura
Percepire questa qualità, significa vivere un piccolo bosco dall’interno. Sedersi sotto una quercia e concedersi ore di pausa dal mondo. Essere con sé stessi e nella Natura, in un rapporto diretto in cui la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito, sono percepiti in modo diretto, non mediati da sistemi di comunicazione.
In modo tale che la vita di un bosco con i propri colori naturali, nitidi, mai opachi, oltre che essere percepiti qual sono, s’imbevono di emozioni umane. E, fondendosi tra loro, esprimono toni di colore non solo realistici, ma anche fantastici, immaginativi. Che stimolano la percezione e il racconto delle emozioni umane.
Così, un tronco d’albero con una corteccia marrone rigata di verde fresco, illuminato dalla luce del sole che attraversa petali di fiori blu/viola, nella percezione visiva consapevole dell’uomo, si compone in un blu intenso, vivo, allegro, con punti di rosso.
Producendo, così, uno stato percettivo ed emozionale che supera il colore reale. Uno stato cui si sommano tutti i riflessi e le variazioni di giallo, arancio e azzurro della luce naturale del sole. La quale, infiltrandosi fra tronchi, rami, foglie, fiori, rende allegro il paesaggio enfatizzando la vera Natura delle Piante, in senso emozionale, in senso percettivo, in senso umano, in senso naturale.
La Nazione delle Piante
Così facendo si costruisce, nell’uomo, una sensibilità vera verso le piante, i luoghi che le ospitano, sviluppando in esso, un senso di comprensione e rispetto. Un rispetto che permette alla Nazione delle Piante (*), di sopravvivere all’uomo stesso, per moltissimi anni. Stimolando, modificando e migliorando costantemente i comportamenti dell’essere umano nei confronti della Natura.
(*) fonte Stefano Mancuso, Scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV)
Titolo dell’immagine di copertina “Natura in Alta Murgia” – gesso colorato su carta – dim. cm. 70 x 100. “Quantunque abbia fatto foto di quel bosco specifico che ho studiato in Alta Murgia, nessuna riusciva a trasmettermi le emozioni del disegno che ho realizzato dal vero”. Domenico Tangaro