mercoledì, Maggio 21, 2025

Morti per amianto: Stephan Schmidheiny condannato a quattro anni

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Il magnate svizzero Stephan Schmidheiny condannato a quattro anni di reclusione per omicidio colposo, per la morte di due ex dipendenti esposti all’amianto

Condannato a quattro anni di reclusione

Stephan Schmidheiny

Il giudice Cristiano Trevisan del tribunale di Vercelli, nel processo Eternit bis di primo grado, ha condannato a quattro anni di reclusione per omicidio colposo, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, proprietario del gruppo Eternit.

Il pm Gianfranco Colace aveva chiesto una pena di 7 anni.

Le due vittime, Giulio Testore e Rita Rondano, due operai dello stabilimento Eternit di Cavagnolo, vicino Torino, sono entrambe decedute per mesotelioma pleurico dopo una lunga esposizione all’amianto.

«Giustizia è fatta» sottolinea l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei familiari della parte offesa Giulio Testore, alla notizia. «L’impegno dell’ONA e mio personale proseguirà per ottenere giustizia per le vittime dell’amianto».

La fabbrica della morte

È la prima condanna all’ex proprietario della fabbrica della morte, dopo la prescrizione del 2014 per le accuse di disastro ambientale.

Dopodiché il processo è stato “spacchettato” nelle quattro procure dove avevano sede gli stabilimenti Eternit e nei quali hanno lavorato le altre vittime: Reggio Emilia, Napoli, Vercelli e Torino.

Per il pm Gianfranco Colace «è una sentenza sicuramente importante, le persone continuano a morire di amianto e noi continueremo a cercare giustizia».

I difensori di Stephan Schmidheiny hanno annunciato appello, e non hanno rilasciato nessuna dichiarazione in attesa di leggere le motivazioni.

Entro l’anno, sempre a Vercelli, avrà inizio il processo più grande per la morte di 392 ex lavoratori ma questa volta la procura chiederà il rinvio a giudizio di Stephan Schmidheiny per omicidio volontario.

Numero verde ONA

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