domenica, Novembre 3, 2024

Monitoraggio dei pollini: i primi dati del 2023 in Veneto

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QUEST’ANNO ALCUNE SPECIE BOTANICHE HANNO EMESSO I PRIMI FIORI E I PRIMI POLLINI GIÀ A INIZIO GENNAIO, ANTICIPANDO DI MOLTE SETTIMANE LA PRIMAVERA

Le stagioni seguono oggi ritmi differenti rispetto al passato. Accade, così, che in Veneto, anche nel 2023, la primavera si è svegliata con l’inverno. Sembra un paradosso, ma già all’inizio di gennaio alcune piante hanno emesso i primi fiori e con essi i primi pollini.

Non sono fiori vistosi e profumati, ma piccoli, inodori, a volte raccolti in amenti penduli come quelli maschili del nocciolo (Corylacee). O in amenti eretti (i gattici) provvisti di antere giallo-oro ricche di polline come quelli del salice. Il polline della famiglia delle Cupressacee/Taxacee è risultato elevato soprattutto a Verona, Vicenza, Venezia, Rovigo e Treviso. In queste città, ha raggiunto il massimo di concentrazione nei primi giorni di marzo.

La diversa concentrazione dei pollini in Veneto

Fra gennaio e febbraio, anche il polline delle Corylacee (rappresentato dal nocciolo) ha raggiunto alte concentrazioni particolarmente nelle zone montane e nel vicentino.

Invece, quello della famiglia delle Ulmacee, in particolare a Vicenza e Verona, ha evidenziato la sua massima quantità nella prima decade di marzo. E le spore fungine di Alternaria sono comparse precocemente nel monitoraggio, soprattutto nelle zone planiziali.

Un cenno particolare va fatto per la famiglia delle Graminacee, con pochi pollini rilevati già a febbraio nelle zone di pianura. Da alcuni grafici tracciati dagli esperti di Arpa, è possibile osservare la diversa concentrazione dei pollini dei generi/specie monitorati nel periodo indicato.

Si nota che il polline di nocciolo è predominante in tutte le province. Ma la maggiore quantità è stata misurata nelle stazioni montane di Belluno e Feltre e di Vicenza. L’ontano presenta maggiori concentrazioni a Vicenza e Verona.

L’anno scorso è stata emessa una maggiore quantità di polline e spore

È stato, inoltre, fatto un confronto con i dati rilevati nel periodo dal primo gennaio al 12 marzo del 2022 e del 2023. È risultato che nel 2022 la quantità di polline e spore emessa è stata maggiore rispetto al 2023.

A parte le Cupressacee, che nel 2023 hanno raggiunto una più alta concentrazione a Vicenza e Verona. Maggiori quantità di pollini si sono rilevate nel 2022 rispetto al 2023 per le Betulacee, Corylacee, Oleacee, Salicacee e Ulmacee. Per quanto riguarda le spore di Alternaria, non si nota una sostanziale differenza nel biennio.

Numero verde ONA

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