PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CLIMATICI È NECESSARIO ANCHE LIBERARE LE CITTÀ DAL TRAFFICO. È QUESTA UNA DELLE SFIDE ATTUALI CHE RICHIEDE NUOVE SOLUZIONI. SI PUNTA, COSÌ, SULLA MOBILITÀ CONDIVISA, UN SETTORE CHE OGGI È IN GRANDE CRESCITA
Il 2023 è appena iniziato e pone già alcuni interrogativi sui temi più attuali e caldi. Il raggiungimento degli obiettivi climatici occupa una posizione centrale nella rosa dei problemi che gravano sull’intero Pianeta e allarma i governanti e le diverse popolazioni.
Urge un cambiamento radicale delle abitudini, partendo da quelle che ormai fanno parte della vita quotidiana. Appare sempre più necessario, dunque, attuare una inversione di tendenza del traffico e aspirare a città senza auto.
Sono questi solo alcuni esempi delle sfide presenti che richiedono soluzioni innovative. È ormai appurato che l’industria si muoverà nella direzione della mobilità condivisa, utilizzando le nuove tecnologie che contribuiranno a creare migliori sistemi di trasporto.
L’auto condivisa o car sharing, infatti, è un servizio di mobilità che consente di utilizzare un veicolo su prenotazione, previo noleggio, per un periodo di tempo breve e pagando in base all’utilizzo effettuato.
Il mercato del car sharing crescerà di almeno il 20%
Per il 2022, l’associazione tedesca per il car sharing ha individuato circa il 18% di clienti in più rispetto all’anno precedente. Le cifre dimostrano una crescita costante del mercato e riflettono i piani di numerosi operatori di mobilità condivisa.
«Molti clienti ci parlano di piani di espansione», afferma Bharath Devanathan, Chief Business Officer di Invers, «ci aspettiamo che il mercato del car sharing cresca di almeno il 20% nel 2023».
I piani di espansione sono evidenti anche nei recenti sviluppi del mercato, come l’acquisizione di WeShare da parte di Miles e di ShareNow da parte di Stellantis/Free2Move.
Attenzione rivolta alla redditività
Aumenta, contemporaneamente, la pressione sugli operatori affinché diventino redditizi. Nel mercato della micromobilità condivisa, si prevede che gli operatori si ritirino ulteriormente dalle città meno produttive per concentrarsi su mercati più vantaggiosi. Ne sono un esempio il ritiro di Bird dall’Europa e quello di GoSharing da città come Saarbrücken.
Per aumentare la redditività, alcuni operatori di car sharing stanno esternalizzando compiti operativi su larga scala a fornitori di servizi specializzati. Altri si stanno concentrando sull’aumento dell’utilizzo dei veicoli, offrendoli su piattaforme MaaS o in modelli di business complementari. Nuovi concetti di condivisione supporteranno questo approccio.
Più offerte con periodi di noleggio più lunghi
La tendenza, ancora recente, di abbonarsi all’auto continua. Gli operatori dei servizi di mobilità stanno così attingendo a nuovi segmenti di clientela. Si prevede che in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito saranno stipulati tra i 100mila e i 130mila contratti di abbonamento auto.
Il CAR Institute ipotizza che nel 2030 ci saranno già tra i 2 e i 4 milioni di abbonamenti. I fornitori tradizionali di car sharing, come MILES o Hiyacar, stanno andando oltre il noleggio a breve termine, rivolgendosi al mercato a lungo termine.
Allo stesso modo, stanno agendo i fornitori tradizionali di leasing e le società di autonoleggio, ad esempio Sixt o Wheego. I fornitori, rivolgendosi a nuovi segmenti di clientela, contrastano il rischio che ne deriva monitorando i dati di utilizzo dei veicoli nel dettaglio tecnico. Se necessario, interrompono l’accesso al veicolo.
La mobilità condivisa diventa ancora più sostenibile
In linea di principio, l’auto condivisa è già più sostenibile dell’utilizzo di veicoli privati. Inoltre, i servizi di car sharing di numerosi operatori saranno sempre più elettrici. L’operatore francese Virtuo, ad esempio, prevede di elettrificare metà della sua flotta entro il 2025. Ad Amburgo, le società di car sharing Miles, ShareNow, Sixt e WeShare aumenteranno la percentuale di veicoli elettrici nelle loro flotte entro il 2023/24.
Riconosciuto il potenziale del car sharing
L’idea della mobilità condivisa sta acquisendo importanza anche nell’edilizia residenziale. Numerosi costruttori stanno integrando soluzioni di mobilità condivisa nelle loro offerte. E invece di un certo numero di posti auto per unità residenziale, si fornirà spazio per un numero minore di veicoli in condivisione. Questa tendenza è molto evidente nei Paesi Bassi, in Germania e in Italia.
Inoltre, singole città e comuni stanno promuovendo i concetti di condivisione attraverso politiche più favorevoli al car sharing, soprattutto per le tariffe dei parcheggi. Il successo di Amburgo con il car sharing e l’inversione di tendenza di Berlino sono un esempio e allo stesso tempo un segnale per altre città. Colonia, Amburgo e Monaco offrono già parcheggi gratuiti per i veicoli elettrici e ciò dovrebbe accelerare la tendenza verso flotte di veicoli elettrici puri.
Invers
Invers è l’inventore della condivisione automatizzata dei veicoli. Consente ai fornitori di servizi di mobilità di lanciare, gestire ed espandere le proprie offerte con soluzioni hardware e software integrate.
Queste sono state progettate appositamente per gli sviluppatori di servizi di mobilità condivisa. In qualità di prima azienda al mondo di tecnologie per la mobilità condivisa, Invers offre soluzioni tecnologiche efficienti e facilmente implementabili.
L’azienda agisce come partner indipendente per gli operatori di servizi come il car sharing, lo scooter sharing, il ride pooling e il noleggio auto.
L’obiettivo è di rendere l’uso dei veicoli condivisi più comodo e conveniente rispetto alla proprietà. Tra i clienti di Invers figurano Share Now, Cooltra, Getaround, Clevershuttle, Miles, Flinkster, TIER ed Emmy. L’azienda è stata fondata nel 1993 e ha sedi a Siegen, Colonia e Vancouver. Lo sviluppo avviene interamente in Germania.