giovedì, Ottobre 3, 2024

Ministero della Difesa condannato a maxi-risarcimento

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Gli eredi di un marinaio di leva risarciti

Il militare è deceduto per un mesotelioma causato dall’esposizione all’amianto durante il servizio militare obbligatorio.

Il Tribunale di Roma II sez. civile ha condannato il ministero della Difesa a risarcire gli eredi di G.R.T. deceduto a causa di un mesotelioma.

G.R.T., militare di leva su due sommergibili acquistati dagli Stati Uniti, è deceduto il 20 agosto 2013 all’età di 60 anni.

Il giudice unico, dott.ssa Carmen Bifano, ha riconosciuto il “largo impiego nella cantieristica navale ed estensione dell’esposizione a bordo dei mezzi di navigazione” della Marina Militare.

Accertato il nesso di causalità

Il magistrato ha accertata la responsabilità del ministero della Difesa “… diretta, vicaria e per fatto altrui…” per non aver adottato “… strumenti di prevenzione tecnica (aspirazione delle polveri, confinamento delle lavorazioni di amianto, separazione tra i reparti etc., e protezione individuale (l’uso di maschere protettive etc.) …” tali da impedire o ridurre “fortemente” l’esposizione a polveri e fibre di amianto.

Il ministero della Difesa condannato al risarcimento

Il giudice ha, quindi, condannato ministero della Difesa al pagamento in favore della moglie G.C, e dei figli M.R.T. e R. R.T., a titolo di risarcimento, iure hereditatis, di un importo superiore al milione e mezzo di euro.

È il massimo risarcimento mai ottenuto da vittime del dovere. Per questo motivo, una sentenza storica. Una sentenza che “dichiara la responsabilità del Ministero della Difesa relativamente alla patologia cancerogena di mesotelioma peritoneale…”

Il commento dell’avvocato Bonanni, difensore delle vittime

«Con questa sentenza storica per l’importo liquidato – dichiara soddisfatto l’avv. Ezio Bonanni finalmente è stato affermato il principio che i militari di leva esposti all’amianto in servizio nella Marina Militare, come nelle altre Forze Armate italiane, hanno diritto al risarcimento del danno».

Nello specifico, il tribunale di Roma ha condannato la Difesa a pagare 774.891,64 euro oltre interessi legali, da distribuire tra gli eredi, in ragione dei diritti di successione legittima. Quindi, per i danni sofferti personalmente da ciascuno di essi – iure proprio – in favore della vedova G.C, 297.674,09 euro e in favore della figlia R.R.T. 465.455,76 euro. Oltre gli interessi legali.  

Ottenuta e l’equiparazione, ai fini previdenziali, alle vittime del terrorismo

Grazie all’azione giudiziaria condotta dall’avv. Bonanni, la signora R.R.T ha ottenuto la liquidazione delle prestazioni quale orfana di vittima del dovere e l’equiparazione, ai fini previdenziali, alle vittime del terrorismo.

Il ministero della Difesa mostra sempre e comunque una forte resistenza

Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, si è opposto con tenacia a posizioni e resistenze dell’Avvocatura Generale dello Stato.

«Non riesco a comprendere per quale motivo ci sia tutto questo accanimento del ministero della Difesa e della Marina Militare – chiosa Bonanni -. Non si riconoscono i diritti degli orfani delle vittime del dovere, ossia, di coloro che sono deceduti per malattie asbesto correlate».

L’Osservatorio Nazionale Amianto, dal 2008, ha censito più di 570 casi di mesotelioma tra chi ha svolto il servizio militare in Marina.

Contro la Forza Armata di mare sono pendenti due procedimenti penali. Uno in dibattimento presso la Corte di Appello di Venezia. La prossima udienza è fissata il 7 luglio 2021.  

Il secondo, cosiddetto Marina ter, è in fase istruttoria dopo che la Procura generale ha avocato le indagini. Le attività dell’ONA, anche attraverso il suo sportello telematico, proseguono per tutelare le Vittime del dovere. In generale tutela tutte le vittime dell’amianto, che possono ottenere le prestazioni assistenziali e il risarcimento danni a cui hanno diritto.

Numero verde ONA

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