STUDENTI E ATTIVISTI DI DIVERSE ASSOCIAZIONI PER IL CLIMA HANNO INVASO LE VIE DEL CENTRO DI MILANO PER MANIFESTARE CONTRO L’IMMOBILISMO DEI GOVERNI VERSO LA CRISI CLIMATICA.
Migliaia di studenti e attivisti di diverse associazioni per il clima, arrivati da tutto il mondo, hanno sfilato, questa mattina per le strade di Milano. La città della “Madonnina” è per cinque giorni “capitale del clima”, grazie alla Pre-Cop26, il summit delle Nazioni Unite preparativo verso la COP26 di Glasgow e il meeting di Youth4climate.
A guidare il corteo Greta Thunberg, nel capoluogo lombardo dove giovedì 30 settembre è intervenuta al meeting di Youth4climate e ha incontrato il premier Draghi.
I ragazzi hanno manifestato la loro rabbia per l’immobilismo dei governi verso la crisi climatica con slogan e canzoni. Greta ha cantato “Bella ciao”.

Tantissimi gli slogan scanditi ad alta voce e scritti a mano sui cartelloni. Il corteo ha chiuso la tre giorni del convegno di Youth4climate dove hanno ponderato i rimedi per risolvere gli effetti dei cambiamenti climatici nel mondo.
«Ciao Milano», saluta Greta in italiano
«Ciao Milano! Grazie di essere qui, è incredibile vedere così tante persone», si è rivolta in italiano ai manifestanti Greta Thunberg, dal palco allestito sul piazzale Damiano Chiesa.

«Ogni giorno che aspettiamo renderà peggiori le condizioni per le persone colpite dalla crisi climatica. I ministri del mondo riuniti qui a Milano pensano di avere la soluzione per il mondo con i loro bla bla bla e noi siamo stanchi di questo. La speranza non arriva dall’inazione e da promesse vuote come “Tutto andrà bene” e “Stiamo facendo tutto quello che possiamo”. La speranza è questo, le persone riunite per creare un cambiamento, la speranza siamo noi».
Vanessa «in Africa situazione sempre peggiore»
A guidare il corteo accanto alla diciottenne svedese, Vanessa Nakate, la ventiquattrenne ugandese che da gennaio 2019 si è attivata per sensibilizzare sull’argomento nel proprio Paese e su tutto il continente africano.
«Continueremo a scioperare, non staremo zitti – ha detto anche Vanessa dal palco – ma continueremo a scioperare dando voce a chi non ha voce. Ma più parliamo più diventiamo forti. Se continuiamo a colpire il pianeta, la situazione in Africa sarà sempre peggiore».
Sul palco di Milano i rappresentanti di FridaysForFuture e altri attivisti
Sul podio si sono alternati i rappresentanti delle diverse associazioni ambientaliste. Il meeting di Youth4climate è servito per mettere al centro dell’attenzione climatica il tema della giustizia ambientale, è stato detto. Messaggi di delusione sono stati inviati al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e al presidente del consiglio Mario Draghi.
«A novembre faremo la storia a Glasgow!»
I ragazzi chiosano che non sono più disposti ad accettare l’attuale sistema di sviluppo. Pertanto, secondo gli studenti, la transizione ecologica la devono pagare chi ha continuato a inquinare il pianeta, i ricchi, i potenti e i governi complici.
Un giovane del Regno Unito, secondo cui la COP26 sarà l’ennesima “stronzata”, ha detto che «a novembre faremo la storia a Glasgow!».