MONITORATI I LAGHI DI BRACCIANO E TRASIMENO PER COMPRENDERE LA QUANTITÀ DI MICROPLASTICHE CHE CONTENGONO
Dai laboratori dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, giungono i risultati di importanti analisi.
L’ Agenzia ha condotto le analisi su mille particelle di plastica con una dimensione inferiore ai 5 mm. Queste provengono dalle aree pilota dei laghi di Bracciano e Trasimeno, monitorate in quattro campagne stagionali.
I controlli sono serviti per comprendere la variabilità e la distribuzione delle particelle a seconda delle differenti condizioni ambientali.
A Piediluco (TR), nel corso di un incontro dedicato ai giornalisti, i tecnici hanno presentato i dati preliminari del monitoraggio delle microplastiche nei due laghi pilota. In seguito, hanno illustrato anche il primo Protocollo di ricerca elaborato appositamente per le acque interne nell’ambito del progetto LIFE Blue Lakes.
Il progetto LIFE Blue Lakes
Il progetto affronta l’emergenza ambientale, mirando a prevenire e ridurre la presenza delle microplastiche nei laghi attraverso un approccio integrato.
Questo rafforza la governance, forma gli addetti ai lavori, aumenta la consapevolezza attraverso attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Con il protocollo di monitoraggio, il progetto offre un contributo fondamentale allo sviluppo e alla condivisione di metodi standardizzati. Metodi utili per indagare la presenza di microplastiche nei sistemi di acqua dolce.
Nei campioni raccolti in entrambi i laghi, la forma predominante è risultata costituita soprattutto da frammenti. Ciò deriva soprattutto dalla disgregazione dei rifiuti, presente in tutte le stagioni con valori percentuali che vanno dal 90% al 70% sulle microplastiche analizzate.
Laghi di Bracciano e Trasimeno, cosa è stato trovato
Tra le altre microplastiche rilevate, i film (che solitamente derivano dalla decomposizione degli imballaggi) mostrano un aumento percentuale nel periodo primaverile.
Le fibre (associate solitamente al lavaggio di indumenti) sono in percentuale inferiore (4%) rispetto alle forme predominanti e non sono presenti nei campioni primaverili. Rimane costante, infine, la presenza dei filamenti con un valore maggiore pari al 9% nel campionamento invernale.
Una distribuzione di forme più eterogenea si osserva nel Trasimeno. Qui, oltre alle fibre, alla forma predominante e ai frammenti, è presente, in ogni campionamento stagionale, anche il pellet (palline di microplastiche primarie).
Microplastiche e fonte di inquinamento
Identificare la forma delle microplastiche campionate grazie alla caratterizzazione qualitativa fisica (dimensione, forma e colore), ci permette di ipotizzare la fonte dell’inquinamento.
Esso è causato dalle attività umane ed è impossibile da rimuovere completamente, ma ci fornisce una base di informazioni fondamentali. Infatti, grazie alle informazioni, si possono programmare soluzioni praticabili e necessarie ad impedire la dispersione di microplastiche nell’ambiente, partendo da una migliore gestione dei rifiuti. Essenziale risulta, inoltre, l’adeguamento degli impianti di depurazione.