martedì, Dicembre 3, 2024

Megafauna marina minacciata dalle attività antropiche  

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IL MEDITERRANEO È UNA DELLE AREE PIÙ IMPORTANTI PER LA MEGAFAUNA MARINA, VITTIMA OGNI ANNO DEL BYCATCH

Da un recente rapporto WWF emerge che zifio e balenottera comune, per raggiungere le aree di alimentazione e riproduzione, percorrono i cosiddetti corridoi blu.

Queste sono vere “autostrade” degli oceani che permettono alla megafauna marina di muoversi fra aree diverse, ma ecologicamente interconnesse.

Quando attraversano questi corridoi di migrazione, gli esemplari di zifio e balenottera devono affrontare minacce e forti impatti dovuti alle sempre più crescenti attività antropiche.

Le popolazioni appartenenti a queste specie sono, infatti, colpite dall’aumento del traffico navale e dall’inquinamento acustico in maniera diretta.

Il cambiamento climatico, l’inquinamento chimico e da plastica hanno invece un impatto indiretto sui loro habitat e sulle loro prede. Intanto, si stima che circa 300mila tra balene, delfini e focene vengano uccisi ogni anno a causa del bycatch, ossia catture accidentali, intrappolati negli attrezzi da pesca e nelle pericolose reti fantasma.

Le aree chiave per la megafauna marina

Il WWF e i suoi partner hanno mappato le rotte migratorie delle balene distribuite in acque internazionali, nazionali, in zone costiere e pelagiche. Sono acque che rappresentano per loro aree chiave per l’alimentazione, la riproduzione e la crescita dei cuccioli.

Le aree chiave comprendono: l’Oceano Pacifico orientale, l’Oceano Indiano, l’Oceano Meridionale, parte dell’Oceano Atlantico e, infine, il Mar Mediterraneo. Anche nel Santuario Pelagos, nato per la protezione dei mammiferi marini del Mediterraneo, ogni anno muoiono moltissimi cetacei.

L’attività di ricerca e citizen science del WWF

È sempre più urgente tutelare questi giganti del mare. Il WWF lo fa attraverso “Vele del Panda”, un progetto nato nel 2019 per la salvaguardia della fauna marina.

L’attività di ricerca è integrata dalla citizen science, con l’obiettivo di raccogliere dati sulla presenza e il comportamento dei cetacei in alcune aree chiave. I monitoraggi a lungo termine sono risultati fondamentali per identificare i cambiamenti nell’utilizzo degli habitat e la distribuzione spaziale della specie.

In due anni di attività di ricerca delle Vele del Panda, il WWF ha realizzato un catalogo di foto. Questo ha permesso di accertare la presenza dello zifio e di altri cetacei nell’Arcipelago Toscano, dimostrando l’importante valore ecologico dell’area. Per essa si raccomanda, dunque, l’implementazione delle misure di conservazione.

Numero verde ONA

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