Per arginare l’ecatombe annunciata, già prima del 1980, molti studiosi hanno sviluppato dei materiali alternativi all’amianto, come le fibre
Nonostante gli studi sui materiali alternativi all’amianto e la sua messa al bando in diversi Paesi, molti di essi, compresi quelli in via di sviluppo, utilizzano ancora il pericoloso minerale o materiali che lo contengono.
Amianto: un pericoloso nemico per la salute
Salutato come un prodotto miracoloso, a partire dagli anni ’70, l’amianto ha di fatto creato una crisi sanitaria internazionale ed è direttamente responsabile di migliaia di morti in tutto il mondo
Da allora, è divenuto tristemente noto con una serie di appellativi tra cui: “la lana di salamandra“, “la sabbia blu della morte“, “il killer silenzioso”.
La tossicità della fibra ha colpito soprattutto i Paesi industrializzato, tanto che il sociologo tedesco, Ulrick Beck, autore del testo “Società a rischio” lo descrisse come “simbolo di pericolosi effetti collaterali della produzione industriale”.
È proprio nei Paesi “progrediti” che la mortalità correlata alla sua esposizione è difatti superiore al numero totale di morti per infortuni sul lavoro.
Ma non basta. Oggi l’evoluzione demografica mondiale e la maggiore aspettativa di vita rischiano di portare a un aumento della frequenza dei tumori legati alla fibra e, purtroppo, non tutti i casi vengono notificati.
Campi e settori di utilizzo dell’amianto
L’International Social Security Association, nel fornire informazioni sui materiali sostitutivi dell’asbesto, ha identificato otto categorie di utilizzo:
1) amianto grezzo sfuso;
2) amianto in polvere;
3) amianto liquido o in pasta;
4) amianto in fogli o cartone;
5) amianto in prodotti intrecciati;
6) amianto in una resina o matrice plastica;
7) amianto in cemento;
8) amianto nell’asfalto o nel bitume.
Materiali fibrosi possono essere un’alternativa all’amianto?
Per arginare l’ecatombe annunciata, già prima del 1980, molti studiosi hanno sviluppato dei materiali sostitutivi.
In effetti, molti tipi di materiali fibrosi, possono sostituire la terribile “fibra killer” e, per tali ragioni, sono stati presi in esame da esperti e scienziati.
Essi si classificano in fibre sintetiche e fibre naturali.
Le fibre sintetiche sono classificate a loro volta in fibre organiche e inorganiche.
Le prime includono: fibra di poliammide, fibra di poliolefine, fibra di poliestere, fibra di poliuretano e fibra di polivinile.
Le fibre sintetiche inorganiche includono filamenti di vetro, lana di vetro, fibre di ceramica refrattaria, lana di roccia e fibra di lana di scoria.
Le seconde includono: fibre organiche naturali come cotone e canapa; fibre inorganiche naturali, come attapulgite, erionite (zeolite), nemalite (brucite fibrosa), sepiolite e wollastonite.
Rischi dei materiali fibrosi alternativi all’amianto
Lo studio sui materiali sostituivi, ha viaggiato in parallelo, con una serie di ricerche sui rischi (alti, medi, bassi) degli stessi, che hanno evidenziato quali principali fattori di nocività: il cancro ai polmoni, il mesotelioma maligno e l’asbestosi.
Gli sperimenti si basano su numerose prove epidemiologiche, studi su animali sperimentali, test in vitro a breve termine, proprietà fisico-chimiche e biopersistenza. I risultati sono stati discussi nel corso di un seminario, cui hanno partecipato esperti di OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), IARC (International Agency for Research on Cancer) e ACGHI (Conferenza americana degli igienisti industriali governativi).
Nello specifico, l’OMS ha fatto riferimento al rapporto di valutazione dei pericoli dei sostituti dell’amianto; IARC ha effettuato una valutazione del carcinogeno; ACGHI ha posto l’attenzione sui materiali e sui valori limite di soglia.
Quattordici materiali alternativi sotto esame
Dei quattordici tipi di materiali sostitutivi dell’amianto, (tra cui para-aramide, attapulgite, alcool polivinilico, cellulosa e fibra di carbonio), rispetto al crisotilo, è emerso che le fibre sarebbero altrettanto nocive.
Ebbene, i principali fattori di tossicità deriverebbero dalle dimensioni (soprattutto dal diametro: quelle di 3 µm (micron) possono raggiungere le vie aeree inferiori. Le fibre più lunghe, invece, di 5-10 µm possono rimanere nei polmoni più a lungo di altre fibre più corte.), dalla durata di frammentazione e dai tipi di fibre.
Conclusioni seminario “materiali alternativi all’amianto”
La fibra minerale di Eironite, causa il mesotelioma maligno ed è stata classificata nel Gruppo 1 (cancerogeno per l’uomo) dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC – IARC).
Le fibre ceramiche refrattarie sono state classificate nel Gruppo 2B (possibilmente cancerogene per l’uomo) dallo IARC e nel Gruppo A2 (sospetto cancerogeno per l’uomo) dalla ACGIH in quanto possono causare fibrosi polmonare.
Le fibre aramidiche sono state classificate nel Gruppo 3
Possibili alternative sicure all’amianto
Ma allora, esistono delle alternative all’amianto? In realtà, esistono diversi materiali che, lavorando in sinergia, sono in grado di svolgere la stessa funzione con ottimi risultati.
La schiuma di poliuretano, a base di acqua, è economica ed efficace per isolare e sigillare.
Simile al polistirolo, le bolle intrappolate al suo interno, conferiscono al poliuretano la capacità di resistere a temperature estremamente elevate.
Per tali motivi, si presta bene quale materiale per coperture, soprattutto nelle aree esposte a calore intenso.
È inoltre indicata per i rivestimenti dei sedili delle auto e per la progettazione di set cinematografici.
Il materiale è altresì sicuro per le persone che soffrono di allergie a polvere e muffe, poiché ha la capacità di creare una tenuta ermetica, che non lascia spazio alla formazione di allergeni.
Questa alternativa è relativamente economica con una diminuzione stimata del 30-35% dei costi energetici annuali.
Tessuto di silice amorfa
Il tessuto di silice amorfa è un materiale di alta qualità. Le sue fibre non marciscono, né bruciano.
Grazie alle sue proprietà è utilizzato come isolante in cantieri navali, industrie elettriche e aerospaziali.
Non è indicato invece per gli edifici residenziali e per le ristrutturazioni domestiche, poiché questo contiene fibra di vetro.
Altri eccellenti materiali sostituitivi
La fibra di cellulosa è composta da cotone, pasta di legno, lino o carta sminuzzata, che viene trattata chimicamente per ridurre l’umidità e aumentare la resistenza termica.
Poiché le materie prime necessarie per generare le fibre di cellulosa sono prontamente disponibili (l’85% di questi filamenti è tipicamente costituito da contenuto riciclato), si possono ridurre i costi energetici fino al 30% ogni anno.
Le fibre di cellulosa sono perfette per le abitazioni.
Farina di plastica termoindurente
La farina di plastica termoindurente è composta da una miscela di fibre di legno e leganti, come l’uovo o la gelatina.
Essa viene indurita, macinata finemente e modellata nella forma desiderata.
La farina plastica termoindurente è indicata per l’isolamento termico e acustico, ma ha trovato anche ampia applicazione per i ricambi auto e l’isolamento elettrico.
Riempitivi di farina
Queste alternative isolanti vengono utilizzate per riempire le crepe e riempitivi di fessure sui muri. I riempitivi per farina sono economici e facili da preparare poiché richiedono solo risorse disponibili naturalmente come gusci di noci, farina di grano, farina di riso, bucce di riso ecc.
Fibra PBI
Il polibenzimidazolo, noto anche come fibra PBI, è una fibra sintetica che rappresenta una buona alternativa all’amianto nella produzione di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) di vigili del fuoco e per la realizzazione di attrezzature per astronauti.
Unico neo: dal momento che può intrappolare il calore, il materiale diventa pericoloso in ambienti caldi o se si svolgono attività intense quando viene indossato.
La fibra killer è un problema per il futuro
Se da una parte abbiamo delle soluzioni alternative alla fibra killer, non dobbiamo dimenticare che essa è ancora presente in larga parte del territorio.
Bandire definitivamente l’amianto è necessario per preservare il futuro, ma dobbiamo anche affrontare le conseguenze del passato: eliminare l’amianto esistente, attuando piani adeguati per la gestione e lo smaltimento e fornire protezione contro di esso.
Una speranza arriva dall’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) che, grazie all’impegno del suo presidente, avv. Ezio Bonanni e di volontari (tra cui medici, legali, psicologi), non abbassa la guardia sul tema.