LA SITUAZIONE DEL MARE DELL’ALTO TIRRENO CALABRESE, SEBBENE SI SIA ANCORA A GIUGNO, PREOCCUPA ITALIA NOSTRA E I BAGNANTI. CHIAZZE DI RIFIUTI SCHIUMOSI NON ANCORA IDENTIFICATI INVADONO LA GRAN PARTE DELLE SPIAGGE CALABRESI, ANCHE QUELLE INSIGNITE DI “BANDIERA BLU”
Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino ha lanciato l’allarme sulla situazione del mare calabrese.
Nell’ultimo fine settimana, numerose sono state le immagini di rifiuti schiumosi che si sono rincorse sui social attestanti la gravità delle condizioni in cui versa il mare dell’Alto Tirreno calabrese.
Condizioni che preoccupano non poco gli ambientalisti e i bagnanti, soprattutto in virtù del fatto che si è ancora agli inizi di giugno.
Il dubbio che tormenta l’associazione e i cittadini è che, come sempre è accaduto, le istituzioni si mostreranno disinteressate al problema.
Convocare subito i Consigli comunali
I sindaci della costa non possono rimanere indifferenti dinanzi allo spettacolo indecente che è andato “in onda” sui social la scorsa settimana.
«Convochino i consigli comunali, discutano e prendano decisioni per migliorare la condizione del nostro mare», rende noto la sezione di Italia Nostra Alto Tirreno Cosentino. Che aggiunge: «Se non lo fanno mostrano tutta la loro insipienza a difendere il bene prezioso che è rappresentato dal nostro mare. Non c’è da meravigliarsi se poi vengono additati e sbeffeggiati. Purtroppo la situazione è estremamente seria».
Un segnale è giunto dal comune di San Nicola Arcella che ha iniziato a discutere del mare e delle sue criticità nel consiglio comunale del 7 giugno scorso, in cui non è stata celata la drammaticità della situazione.
Alto Tirreno in Calabria: assente da sempre la Regione
L’interlocutore scelto è la Regione Calabria, alla quale Italia Nostra sta chiedendo già dallo scorso anno di fare tutti i controlli sul territorio e sugli impianti di depurazione.
Soprattutto di esaminare subito quello che c’è in mare oggi. Solo un esame immediato di ciò che è in mare può consentire di sapere con precisione di cosa si tratta e chi lo produce.
«Noi abbiamo seri dubbi che la Regione Calabria possa adoperarsi in tempi rapidi tramite l’Arpacal per fare ciò che le si chiede. Non invece i Sindaci che possono far analizzare in ogni momento le acque del mare quando si presentano tutte quelle situazioni inguardabili che abbiamo osservato in questi giorni».
E l’associazione aggiunge che «comunque è grave e vergognoso, anche ai fini della salvaguardia della salute pubblica, che a distanza di settimane ancora non si sappia di cosa siano fatte e che vi sia dentro tutte quelle chiazze che invadono la gran parte delle nostre spiagge, anche quelle insignite di Bandiera Blu».
Il sindaco di San Nicola Arcella ha riferito di aver suggerito alla Regione Calabria di deliberare nell’immediato l’intervento dei “Pellicani del mare”, cioè imbarcazioni mangia spazzatura.
Questi, con le loro attrezzature sofisticate possono raccogliere i rifiuti, impedendo che giungano nelle acque di balneazione. Sono anche in grado di esaminare ciò che raccolgono e capire da dove arrivano i rifiuti.
Si attendono ora i risultati. È importante che per la prima volta si è preso coscienza della gravità della situazione e della necessità di intervenire.