martedì, Marzo 19, 2024

Mar Mediterraneo: cambiamenti climatici e scenari futuri

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UNA RICERCA EFFETTUATA DALL’OGS E DAL CMCC SIMULA PER LA PRIMA VOLTA COSA POTREBBE ACCADERE NEL MAR MEDITERRANEO A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI 

Acidificazione, impoverimento di ossigeno, di sostanze nutrienti e di microrganismi planctonici alla base delle catene alimentari. Sono i fenomeni che caratterizzerebbero il Mar Mediterraneo alla fine di questo secolo.

Lo rivela uno studio effettuato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – CMCC.

I modelli, dunque, prospettano un mare più acido e più povero di ossigeno, nutrienti e plancton. Ma mostrano anche i possibili effetti positivi di un taglio delle emissioni di CO2.

La ricerca, infatti, ha valutato l’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini mediterranei tra la metà e la fine del 21° secolo.

Il cambiamento climatico influenzerà i processi fisici ed ecologici del Mediterraneo

Il Mar Mediterraneo è stato identificato da diversi studi come un hotspot del cambiamento climatico. È, cioè, un’area dove gli effetti dei cambiamenti del clima globale avranno un impatto particolarmente rilevante.

Simulazioni climatiche già effettuate in diversi studi hanno previsto un riscaldamento globale delle masse d’acqua e significative variazioni della circolazione nel bacino.

Il gruppo di ricerca ha, pertanto, analizzato la risposta degli ecosistemi marini del Mediterraneo a due diversi scenari di emissione di CO2.

È stato rilevato che le emissioni di gas serra legate ad attività antropiche nei diversi scenari futuri hanno una chiara tendenza a scala globale.

I processi fisici ed ecologici del mare possono esserne influenzati sia positivamente, sia negativamente. Individuare, analizzare e comprendere i possibili impatti del cambiamento climatico nelle diverse regioni marine del Mar Mediterraneo, quindi, è molto importante.  

Necessario ridurre le emissioni di CO2

Lo scenario peggiore simula una crescita ininterrotta di concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera fino ad arrivare a 1200 ppm (parti per milione) a fine secolo.

Quello più ottimistico prevede un taglio di emissioni e quindi una stabilizzazione della CO2 atmosferica intorno a circa 500 ppm.

Le simulazioni climatiche prospettano un Mediterraneo che diventerà sempre più caldo. Sarà, inoltre, caratterizzato da un calo generale del contenuto di nutrienti e ossigeno negli strati superficiali e intermedi del bacino.

Infine, a causa dell’assorbimento di CO2 dall’atmosfera, la colonna d’acqua diventerà più acida, in linea con le proiezioni su scala globale.

Il risultato delle simulazioni supporta l’idea che la riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe efficace nel limitare gli effetti del cambiamento climatico.

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