Manichino Greta: è incitazione all’odio. Il manichino di Greta Thunberg che penzola da un cavalcavia non solo è una visione macabra e volgare. Come scritto dal WWF, dimostra ancora una volta che chi non riesce a contrastare il movimento di giovani impegnati nella battaglia contro la crisi climatica ricorre alla violenza e all’intimidazione.
Le tesi del WWF sono pienamente condivise dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. La tutela dell’ambiente è primaria per vincere la battaglia contro le malattie asbesto correlate.
“Manichino Greta: è incitazione all’odio“. Così dichiara l’Avv. Ezio Bonanni.
Indagini su un gesto nauseante e intollerabile
Violenza tanto più odiosa perché nei confronti di una ragazza di sedici anni e di tutte le ragazze e i ragazzi che come lei e con lei si stanno impegnando per smuovere l’immobilismo dei governi, dell’economia e della società tutta nei confronti di una minaccia di enorme portata per il futuro della civilizzazione umana, delle nuove generazioni ma anche di quelle attuali.
Manichino Greta: è incitazione all’odio
Occorre indagare seriamente e fermare subito i responsabili di questo bruttissimo gesto di incitazione all’odio verso le ragazze e i ragazzi che pensano e agiscono per il bene comune.
Siamo certi che né Greta, né il milione di giovani scesi in piazza venerdì scorso in Italia si lasceranno influenzare da questi gesti intimidatori che manifestano la pochezza e la debolezza degli argomenti di chi non condivide le loro motivazioni.
La tutela dell’ambiente per il futuro dell’umanità
Infatti, le tesi di Greta sono condivise dall’ONA e dall’Avv. Ezio Bonanni, il quale su questa vicenda ha dichiarato: “Manichino Greta: è incitazione all’odio”. Infatti, non si può incitare così all’odio. La giovane Greta è la coscienza di tutto il mondo per evitare la catastrofe che l’inquinamento sta provocando.
Quindi, questa è la grossa sfida per il futuro, pienamente condivisa dall’ONA, poiché è solo con la prevenzione primaria che è possibile tutelare anche la salute umana.
Infatti, si assiste ad un numero sempre più elevato di casi di malattie amianto e provocate da altri cancerogeni. In molte occasioni, sono proprio i disastri ambientali ad alimentare l’impennata del numero dei cancri, ovvero dei tumori.
Tant’è vero che, anche per quanto riguarda il tumore del polmone, un ruolo è svolto anche dalle esposizioni ambientali. Infatti, il numero dei fumatori è in diminuzione e si sa che, sono proprio le abitudini tabagiche quelle più rilevanti. Eppure, il numero dei cancri del polmone è in continuo aumento.
Questo dimostra che sia i cancerogeni lavorativi che quelli ambientali, svolgono un ruolo decisivo sul quale non si può trascendere.