A DUE ANNI DI DISTANZA DALLA SENTENZA CHE IL 21 GENNAIO 2021 CONDANNÒ A MORTE I MACACHI DI PARMA, L’ASSOCIAZIONE META PARMA HA ORGANIZZATO UN PRESIDIO PER NON DIMENTICARE CHE, DOPO DUE SOSPENSIONI DEGLI ESPERIMENTI, UN GIUDICE HA DECISO CHE POTEVANO RIPRENDERE
Sabato 21 gennaio scorso, l’associazione Meta Parma ha organizzato un presidio davanti agli stabulari dell’Università di Parma. Lo scopo è stato quello di ricordare la sentenza arrivata lo stesso giorno di due anni fa.
Il 21 gennaio 2021, infatti, il giudice Franco Frattini, dopo due sospensioni degli esperimenti sui macachi, consentì il prosieguo del progetto Light-up. Sabato scorso, l’associazione ha inviato un appello al ministro della Salute Orazio Schillaci e alla stessa Università di Parma, chiedendo la liberazione dei due esemplari.
«Abbiamo inviato una Pec al ministro della Salute, al Rettore dell’Università di Parma – specifica Meta Parma – e anche una richiesta di aiuto a tutti i professori dell’ateneo parmense. A Verona i macachi sono stati liberati grazie a un medico che ha protestato, grazie all’aiuto del Comune e all’apertura al cambiamento dell’Università veronese. Parma prenda esempio. Libertà per i macachi Alan e Larry».
Le parole della referente di Meta Parma
Non si dà pace la referente di Meta Parma, in presidio fisso davanti agli stabulari dell’università parmense dal 13 luglio 2020. «Chiediamo la liberazione dei macachi Alan e Larry e ricordiamo che la sperimentazione animale è un danno per tutti. Non solo per gli animali, ma anche per i malati che aspettano una cura. Sperimentare sugli animali, oltre a essere ingiusto, rallenta la ricerca e a dirlo non sono gli animalisti, ma la scienza contraria alla sperimentazione animale», dichiara la referente, che così continua: «Sperimentare sugli animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare immense risorse, causare sofferenze inutili agli animali e un ritardo irrecuperabile nella ricerca».
Intanto, gli esperimenti sui macachi continuano, la loro durata è programmata per altri cinque anni. Il progetto Light-up prevede operazioni chirurgiche invasive, inserimento di impianti e presidi ferma-testa, operazioni al cervello, addestramenti e reclusione negli stabulari.
Milioni di euro spesi per la sperimentazione animale
Il 21 gennaio è anche il giorno dell’ultimo saluto a Riccardo Battista, un ventitreenne che ha lottato contro una malattia, senza riuscire a sconfiggerla.
Milioni e milioni di euro della ricerca vengono ancora utilizzati per sperimentare sugli animali, cioè sui topi, cani, macachi. «Nel frattempo le cure per gli umani tardano ad arrivare – continua Meta Parma – la vita è un valore importantissimo, nessuno ci ridarà quella di Riccardo e neanche quella di tutti gli animali innocenti torturati e uccisi nei laboratori. Chi ha bisogno di cure, invece, continua a morire».
«Sperimentare sugli animali è ingiusto ed è anche un danno per la ricerca, pertanto invitiamo tutti a documentarsi, ascoltando i pareri della scienza contraria alla vivisezione. Invitiamo a visitare il sito della Limav, organizzazione internazionale di medici contro la sperimentazione animale. Documentiamoci, informiamoci, per il bene di tutti, umani e animali», conclude l’associazione.