martedì, Aprile 22, 2025

I boschi della Lusiana rinascono con il nuovo progetto di riforestazione

Ultime News

SONO GIÀ PARTITI DA TEMPO I LAVORI DI RIMBOSCHIMENTO DELL’ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI. SI TRATTA DELL’AREA A RIDOSSO DEL COMUNE DI LUSIANA, IN PROVINCIA DI VICENZA, IN VENETO. IL PROGETTO NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE PREVEDE LA RIFORESTAZIONE DI BEN QUATTROCENTO NUOVI ALBERI CON FUTURA GESTIONE SOSTENIBILE

Nell’Altopiano dei Sette Comuni, in Veneto, è già partito da qualche settimana il progetto di rimboschimento degli alberi distrutti dalla tempesta Vaia che a fine ottobre 2018 travolse oltre quarantamila ettari di foreste sull’arco alpino italiano. Il progetto “green” prevede la riforestazione di ben quattrocento alberi, la cui gestione sostenibile sarà poi affidata all’associazione PEFC, in grado di garantire servizi ecosistemici.

Il progetto mira a creare un nuovo equilibrio ambientale, a seguito della terribile tempesta Vaia che ha colpito gli stessi territori. L’evento meteorologico estremo, dovuto ai cambiamenti climatici, ha causato, infatti, gravi danni alla flora e alla fauna che popolava queste aree. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “Ancora Natura”, promosso da PEFC Italia e Rete Clima per il recupero forestale e la messa in sicurezza di queste regioni.

Lusiana boschi
La riforestazione dell’Altopiano dei Sette Comuni

I boschi della Lusiana tornano a vivere: storia di una rinascita

È stato un evento drasticamente memorabile ciò che è accaduto nel 2018, nelle aree venete dell’Altopiano dei Sette Comuni. Flora e fauna distrutti dalla funesta ira del temporale che ha travolto oltre quarantamila ettari di terreno.

Un disastro ambientale, che però ha segnato anche la storia di una rinascita. I boschi a ridosso del centro urbano della Luisiana, oggi, tornano finalmente a vivere. Il progetto, dopo l’approvazione anche della Regione Veneto, ha dato vita a una missione di riforestazione delle aree verdi che attraversano l’Altopiano dei Sette Comuni attraverso la piantumazione di quattrocento alberi.

Si tratta di fusti come il faggio, l’acero di monte, il carpino nero, la roverella. E ancora, il frassino maggiore, l’acero riccio, il sorbo degli uccellatori, la betulla, il pioppo tremulo e il larice.

L’Altopiano dei Sette Comuni è uno dei luoghi maggiormente iconici delle Alpi italiane, nonché tra le zone più apprezzate dagli appassionati di trekking per la facilità della percorrenza dei sentieri. Dal 2018 la situazione però è improvvisamente mutata, a seguito del disastro ambientale.

Nelle porzioni di bosco interessate dagli schianti, negli anni successivi, c’è stata una parziale rinnovazione di latifoglia, le cui giovani piante sono state però sovrastate da infestazioni di rovi.

È stata, infatti, necessaria una pulizia del sottobosco prima di mettere in atto il rimboscamento. In questo modo, sono state eliminate prima le piante dominanti isolate e solo successivamente sono state interrate le giovani piante, protette da appositi shelter per evitarne il prematuro danneggiamento.

Un progetto per la tutela e salvaguardia ambientale

Il progetto sostenibile è stato finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Allo stesso tempo, è stato anche sostenuto da PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, e Rete Clima, ente tecnico non profit che da oltre dieci anni realizza progetti ESG (Environmental, Social, and Governance) per le aziende. Si tratta di progetti che riguardano le fonti di energia rinnovabile, efficienza energetica, oltre alla gestione sostenibile delle risorse naturali.

Lusiana boschi
Antonio Brunori, il segretario generale PEFC Italia che promuove il progetto “Ancora natura”

Il rimboschimento delle zone a ridosso del centro urbano di Lusiana fa parte del più ampio progetto “Ancora Natura”. Un piano nato per finanziare le operazioni di messa in sicurezza e rinascita degli stessi territori colpiti dalla tempesta Vaia. Un danno non solo ambientale, ma anche economico, che finalmente trova una soluzione tangibile. I lavori dovrebbero finire in questi ultimi giorni di maggio, dando rigore alla natura e restituendole la sua bellezza proprio con l’arrivo dell’estate, e quindi anche con la ripresa del turismo.

Natura e turismo: la valorizzazione dell’eco-sentiero

Il progetto, infatti, prevede anche il ripristino e la conseguente valorizzazione dell’eco-sentiero del Monte Corgnon. Anche quest’ultimo, infatti, è rimasto danneggiato dalla furia di Vaia. Prima popolato da numerosi turisti che decidevano di trascorrere tranquille giornate in montagna per le loro vacanze, poi improvvisamente deserto, poiché non più fruibile. Anche il sentiero tornerà a prendere vita grazie al nuovo piano sostenibile.

Il percorso naturalistico parte dall’abitato di Lusiana e si snoda sul fianco della montagna. Attraversando prima la riproduzione del villaggio neolitico per poi raggiungere il Museo Etnografico del Palazzon, il Giardino Botanico Alpino del Monte Corno e altri siti di interesse turistico.

Proprio il villaggio preistorico offre una fedelissima ricostruzione delle abitazioni dell’età del bronzo, edificato sui resti di un antico castelliere (villaggio fortificato). Il sito archeologico ha lo scopo di mostrare e raccontare come fosse organizzato il luogo quando la zona era terrazzata, fortificata e abitata.

Tutti questi luoghi insieme danno vita al Museo diffuso di Lusiana, sito turistico di grande rilevanza che trarrebbe beneficio dai recenti interventi ambientali. Il sentiero sarà opportunamente tracciato, con la messa in posa anche di bacheche in legno lungo il tragitto a scopo culturale e informativo.

Le foreste rivestono un ruolo decisivo per il futuro del nostro pianeta e la capacità di gestire in maniera sostenibile il nostro patrimonio forestale è direttamente proporzionale alla possibilità di preservare la biodiversità terrestre”, così ha concluso il suo intervento Paolo Viganò, fondatore e presidente di Rete Clima. Sono tutti gesti con l’intenzione di veicolare un importante messaggio, per il rispetto e la tutela dell’ambiente.

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili