È LA PRIMA VOLTA CHE VIENE REALIZZATA UNA STIMA SULLA PRESENZA DEL LUPO NELLE REGIONI ALPINE ITALIANE. LO STUDIO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA UN GRUPPO DI ESPERTI INTERNAZIONALI, IL WOLF ALPINE GROUP E DAL PROGETTO LIFE WOLFALPS EU
Nelle regioni alpine italiane si stimano 946 lupi, distribuiti su una superficie pari al 37% di questo territorio.
In tutta la penisola italiana, invece, sono stimati 3.307 lupi.
Il primo monitoraggio nazionale sulla presenza del lupo è stato condotto tra il 2020 e il 2021. I risultati di questo studio forniscono una base di conoscenza essenziale per le istituzioni che hanno la responsabilità della conservazione del lupo.
La stima è stata ottenuta applicando modelli statistici innovativi, messi a punto da un team internazionale di tre Università: Norwegian University of Life Sciences, Università di Torino e Università di Chester.
Presenza del lupo: lo studio nei dettagli
Dalla stima è emerso che la popolazione di lupo è cresciuta nell’arco alpino italiano negli ultimi tre anni.
I risultati hanno messo in evidenza che la popolazione è raddoppiata sia nel numero delle unità riproduttive documentate, sia nella distribuzione minima.
Lo studio è stato coordinato:
- dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte;
- dall’Università di Torino (DBIOS) nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU;
- dalle Aree Protette Alpi Marittime;
- dalla Fondazione Capellino;
- dall’ISPRA, responsabile del coordinamento su scala nazionale.
I risultati sono stati ottenuti grazie a un imponente lavoro di raccolta dati, compiuto per la regione alpina in modo esaustivo su tutto il territorio.
Tra ottobre 2020 e aprile 2021, sono stati percorsi dagli operatori un totale di 40.725 km, che hanno permesso di raccogliere 10.672 segni di presenza di lupi.
La creazione di una rete nazionale di operatori formati è uno dei risultati più importanti di questo lavoro. Costituisce, infatti, un vero patrimonio per la conservazione della biodiversità su scala nazionale nel lungo termine.
La stima delle unità riproduttive si inserisce, inoltre, in un contesto di effettiva collaborazione internazionale, considerata la natura transfrontaliera della popolazione alpina.
IL report è disponibile a questo LINK