giovedì, Dicembre 7, 2023

L’ONU adotta il trattato per proteggere gli oceani

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L’ONU HA ADOTTATO IL PRIMO TRATTATO INTERNAZIONALE AL MONDO PER PROTEGGERE L’ALTO MARE. IL DOCUMENTO È UN POTENTE STRUMENTO GIURIDICO CHE POTRÀ ESSERE UTILIZZATO PER RAGGIUNGERE L’AMBIZIOSO OBIETTIVO DEL 30X30. GREENPEACE:  ”L’ITALIA PROCEDA CON UNA RAPIDA RATIFICA”

Una volta ratificato, il Trattato permetterà infatti la creazione, anche in acque internazionali, ossia quelle acque che si trovano oltre le 200 miglia nautiche (370 chilometri) dalle coste che non ricadono nelle giurisdizioni nazionali, di una rete di santuari marini, liberi da attività umane distruttive.

Affinché il Trattato diventi operativo, deve prima essere ratificato da almeno 60 nazioni: solo così potrà entrare in vigore e diventare uno strumento giuridicamente vincolante.

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Ora serve una rapida ratifica del Trattato

«Questo trattato è una vittoria per la vita degli oceani. Ora tutti i Paesi firmatari, Italia inclusa, devono procedere con urgenza alla ratifica e iniziare a creare una rete efficace di santuari marini anche nelle loro acque territoriali e Zone Economiche Esclusive. La scienza è chiara: solo proteggendo almeno il 30% degli oceani entro il 2030 daremo ai mari del pianeta la possibilità di riprendersi e prosperare», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Continueremo a impegnarci per garantire una rapida ratifica del Trattato e fare in modo che una rete efficace di aree marine protette diventi presto realtà anche nel Mediterraneo».

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Proprio per difendere i nostri mari, Greenpeace Italia ha lanciato una nuova petizione: un appello ai ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e per la Protezione Civile e le Politiche del mare per chiedere un processo rapido di ratifica del Trattato globale sugli oceani. Anche diverse attrici e attori della celebre serie televisiva “Mare Fuori” hanno voluto sostenere con un video l’organizzazione ambientalista, unendosi all’appello per proteggere il Mediterraneo. (Nel video seguente Emanuele Iacobini del Teamdiver club laziale)

“C’è di mezzo il mare”

In queste settimane Greenpeace Italia è impegnata nella spedizione “C’è di mezzo il mare”, che fino al prossimo 8 luglio si propone di monitorare e documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, minacciati dai crescenti impatti della crisi climatica, dell’inquinamento da plastica, della pesca intensiva.

È iniziata sabato 17 giugno a San Felice Circeo (LT) la spedizione “C’è di mezzo il mare” di Greenpeace Italia. Il tour, in programma dal 30 maggio fino al prossimo 8 luglio, si propone di monitorare e documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, minacciati dai crescenti impatti della crisi climatica, dell’inquinamento da plastica, della pesca distruttiva e selvaggia. 

Sabato è stato allestito in piazza Italo Gemini uno spazio dedicato a laboratori per i più piccoli, incontri e la mostra fotografica “Mare caldo”.

Domenica, invece, il “Green Day”, evento di punta del fine settimana, in collaborazione con TEAMDIVER. Alle 9.00 al porto di San Felice Circeo, un team di subacquei ha recuperato oltre sei sacchi di rifiuti in plastica raccolti lungo soli 40 metri di costa. Ma non solo: una quantità notevole di nasse, reti, attrezzature da pesca e altri materiali in plastica nei fondali a largo del porto del Circeo.

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Giuseppe Ungherese responsabile della campagna inquinamento Greenpeace

“L’attività di oggi conferma ancora una volta quanto i nostri mari soffrano l’impatto dell’inquinamento da plastica e di tante altre attività antropiche”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Servono misure urgenti per tutelare il Mediterraneo, a partire dall’istituzione di una rete efficace di aree marine protette: obiettivo su cui l’Italia si è già impegnata, ma che adesso necessita di concretizzarsi per proteggere almeno il 30% delle nostre acque entro il 2030”.

Le altre tappe della spedizione

Dal 24 al 30 giugno, l’imbarcazione di Greenpeace farà tappa dal porto di Marina di Nettuno alla volta delle isole pontine, Ponza e Ventotene.

Il tratto di mare limitrofo alle due isole sarà teatro di monitoraggi delle popolazioni di cetacei, svolti in collaborazione con ricercatrici e ricercatori di Oceanomare Delphis, che saranno disponibili per interviste a bordo.

“L’acqua è la forza motrice di tutta la natura”

Leonardo Da Vinci

Preserviamo il mare, le acque e l’ambiente. Solo così potremo salvare noi stessi, il futuro e il pianeta.

Numero verde ONA

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