NELLE PRIME GIORNATE DI NOVEMBRE 2024, L’OASI RIPA BIANCA HA OSPITATO IL SECONDO APPUNTAMENTO DEL PROGETTO “VESTIAMO LE OASI DI VERDE,” UN’INIZIATIVA DI RIFORESTAZIONE PORTATA AVANTI DAL WWF ITALIA IN COLLABORAZIONE CON HUMANA PEOPLE TO PEOPLE ITALIA. OBIETTIVO? PIANTARE 30MILA ALBERI NELLE AREE PROTETTE WWF ENTRO IL 2027
L’Oasi Ripa Bianca: un santuario di biodiversità
L’Oasi Ripa Bianca di Jesi, nelle Marche, è un luogo unico dove la natura si manifesta nella sua forma più pura e autentica. Questo angolo di tranquillità, parte del sistema delle aree protette WWF, offre un rifugio a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali, garantendo loro un habitat protetto lontano dalle pressioni dell’uomo e dai cambiamenti climatici.
Il paesaggio è un’armonia di elementi diversi: specchi d’acqua che riflettono il cielo, canneti che ondeggiano al vento, prati rigogliosi punteggiati da fiori selvatici e boschi dove regna un “silenzio vibrante” di vita. Le acque dei laghetti e dei corsi fluviali ospitano aironi, anatre selvatiche e libellule, mentre i sentieri che attraversano l’area invitano a scoprire un ecosistema sorprendente.
Questo paradiso naturale è una destinazione ideale per gli appassionati di birdwatching, con numerose specie di uccelli che scelgono la riserva come area di nidificazione o sosta durante le migrazioni. Gli aironi cenerini, ad esempio, si muovono con eleganza tra le acque, mentre i rapaci sorvolano le radure in cerca di prede, regalando agli osservatori momenti di rara emozione.
Quanto alla vegetazione, comprende querce imponenti, arbusti mediterranei e una ricca varietà di piante palustri, che insieme formano un mosaico di colori e profumi.
Ebbene, ai primi di novembre, questa riserva naturale ha ospitato il secondo appuntamento del progetto “Vestiamo le Oasi di Verde” promosso dal WWF Italia in collaborazione con Humana People to People Italia. L’iniziativa, che mira a piantare 30mila alberi entro il 2027, rappresenta un importante passo verso la tutela della biodiversità e la lotta al cambiamento climatico. Vediamo di che si tratta.
Vestiamo le Oasi di Verde: un progetto di rinascita naturale e impegno sociale
L’iniziativa “Vestiamo le Oasi di verde” si inserisce in un piano a lungo termine che ambisce a rendere le Oasi WWF non solo luoghi di protezione della biodiversità, ma veri e propri polmoni verdi capaci di contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Attraverso la piantumazione di nuove specie arboree, il progetto mira a valorizzare e ampliare i servizi ecosistemici garantiti dalle aree protette.
Questi includono l’assorbimento e lo stoccaggio del carbonio atmosferico, la protezione e il potenziamento della biodiversità locale, oltre a un miglioramento della capacità del territorio di resistere agli effetti degli eventi climatici estremi. Ogni albero radicato nel terreno diventa così un tassello vitale di un mosaico più ampio, contribuendo in modo concreto al piano dell’Unione Europea di mettere a dimora tre miliardi di alberi entro il 2030.
L’Oasi: tra alberi autoctoni e biodiversità, una scelta consapevole
Il progetto si basa su una selezione accurata delle piante, privilegiando varietà autoctone, perfettamente adattate alle condizioni climatiche, al terreno e all’ecosistema locale. Questa scelta consapevole consente di ridurre al minimo l’impatto ambientale, assicurando una perfetta integrazione nel contesto naturale e garantendo una crescita armoniosa e duratura.
Tra le specie selezionate spiccano il biancospino, il sanguinello, il corniolo, lo scotano, il prugnolo, l’acero campestre e la roverella. Ognuna di queste, svolge un ruolo specifico nell’arricchire la biodiversità e migliorare l’equilibrio ecologico. Il biancospino, ad esempio, fornisce riparo per la nidificazione degli uccelli e offre bacche preziose durante l’inverno.
Il sanguinello e il corniolo attirano insetti impollinatori e piccoli mammiferi grazie ai loro frutti colorati, mentre lo scotano contribuisce al paesaggio con il suo caratteristico fogliame. Il prugnolo, grazie alle sue spine e ai frutti, crea barriere naturali e rifugi sicuri per la fauna selvatica, mentre l’acero campestre e la roverella sono essenziali per lo sviluppo di nuove aree boschive, migliorando la stabilità del suolo e catturando carbonio.
Tutte le varietà utilizzate provengono da vivai locali certificati, una garanzia di qualità e coerenza genetica con il territorio. Questa decisione riduce i rischi legati all’introduzione di piante non idonee e promuove il rafforzamento dell’identità ecologica del luogo. L’intervento non solo espande le aree boschive, ma ricrea habitat vitali per numerose specie animali, tra cui uccelli, insetti e piccoli mammiferi.
Non solo l’Oasi Ripa Bianca. Un’altra iniziativa importante: l’evento al bosco di Vanzago
Il 21 novembre scorso in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, un’altra significativa iniziativa si è svolta nell’Oasi WWF del Bosco di Vanzago (Milano), una delle aree protette più rappresentative della Lombardia.
La Giornata, istituita ufficialmente nel 2013 dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata concepita per promuovere l’importanza degli alberi e delle foreste nella lotta contro il cambiamento climatico, nel miglioramento della qualità dell’aria e nel mantenimento della biodiversità.
La data non è casuale: coincide con l’inizio della stagione ideale per la piantumazione. Il che, sottolinea il legame tra uomo e natura e l’urgenza di agire per salvaguardare il nostro ecosistema.
In definitiva, il messaggio è chiaro: piantare un albero oggi significa investire in un domani più verde, più equilibrato, dove natura e società possono coesistere armoniosamente.
Non si tratta solo di ampliare gli spazi verdi, ma di educare le comunità a vedere negli alberi una soluzione e un simbolo di speranza.
Le iniziative di Humana
“Vestiamo le Oasi di Verde” è solo una delle numerose iniziative di Humana Italia volte a contrastare la crisi climatica. Tra i progetti di rilievo figurano “Orti 3C” dedicato alla promozione della sostenibilità agricola e percorsi formativi per sensibilizzare le nuove generazioni, le comunità e le istituzioni sull’importanza di attuare modelli di economia circolare e a basso impatto ambientale. Ma c’è di più.
Ogni scarto può trasformarsi in risorsa
La raccolta straordinaria di abiti promossa da Humana si inserisce perfettamente in questa visione integrata. Il progetto non si limita al recupero di indumenti, ma rappresenta un esempio concreto di come il settore tessile possa abbracciare un’economia circolare. Attraverso il riutilizzo, il riciclo e la valorizzazione degli abiti donati, si riducono drasticamente gli sprechi e si promuove una riduzione dell’impatto ambientale legato alla produzione di nuovi capi.
La raccolta, oltre a dare nuova vita a indumenti inutilizzati, si collega simbolicamente al processo di rigenerazione della natura stessa: ciò che viene considerato scarto può trasformarsi in risorsa. Questo approccio multidimensionale rafforza il legame tra comunità e natura, mostrando che ogni gesto, anche semplice, può contribuire a costruire un futuro più rispettoso delle persone e del pianeta.