MILANO, A PALAZZO REALE, DAL 19 MARZO AL 30 GIUGNO, PROPONE UNO DEI PROGETTI ESPOSITIVI PIÙ IMPORTANTI DELLA PRIMAVERA ITALIANA 2024. A CONFRONTO LE OPERE DI PAUL CÉZANNE E PIERRE-AUGUSTE RENOIR, I QUALI HANNO CONTRIBUITO, CON LA LORO RICERCA, IN MANIERA DECISIVA, ALL’EVOLUZIONE DELL’IMPRESSIONISMO
Nel 1847 Gustave Courbet annuncia il suo programma pittorico: realismo integrale e affronto diretto della realtà come superamento della pittura “classica” e “romantica”. E afferma che, considerando l’importanza della “storia” e dei maestri del passato, si può affrontare la realtà con i soli mezzi della pittura. Affrontare la realtà, liberando la sensazione visiva nell’immediatezza della pittura e attraverso i colori, aprendo la via alla ricerca artistica moderna, presentando le opere al pubblico nel 1874.
Impressioni al levar del sole e la nascita dell’Impressionismo
Courbet passa ventisette anni a studiare pittura, riformandola e ridefinendola nell’essenza e nella sua finalità con Paul Cézanne, Pierre Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet.
È proprio a Monet, poi, che fa risalire la definizione di “impressionismo”, in seguito a un commento critico su una sua opera intitolata “Impression soleil levant”.
Al gruppo di studio non faceva parte Édouard Manet, già noto e precursore dell’impressionismo. Infatti, Manet aveva già sviluppato la sua pittura, in senso essenzialmente visivo e realistico, studiando Velasquez e Rubens. Liberando ancor più la percezione da pregiudizi o convenzioni, per dipingere nella pienezza dell’atto conoscitivo.
Théodore Duret, Louis Edmond Duranty ed Emile Zola capirono l’importanza del movimento ascoltando le discussioni al Caffè Guerbois a Parigi. I tre, in effetti, condividevano l’avversione per l’arte accademica, il realismo, il disinteresse per il soggetto e la preferenza per il paesaggio e la pittura en plein-air.
Courbet, era persuaso che la forza della pittura è nella pittura, nella realtà immedesimata in sé stessa, vivendo l’esperienza visiva nella realtà com’è, pura e semplice constatazione del vero.
La purezza della sensazione visiva di Manet
Manet fisserà l’autenticità del reale nell’assoluta purezza della sensazione visiva, dipingendo quello che vedeva, mediante il colore. Fondendo figure e spazio in un contesto unico con l’ambiente, la natura e la sensazione di uno stato della coscienza che si realizza nell’esperienza che si fa dipingendo, identificandosi con l’esistenza stessa
I colori di Monet
Monet coglierà la percezione del riflesso e contestualmente la percezione del soggetto, fissandolo con le note del colore, senza distinzione tra le cose e l’ambiente. I colori diventeranno gli elementi costitutivi della sua pittura, scoprendo la sensazione visiva autentica e allo stato puro.
Dalla Senna, la purezza dei tocchi di colore di Renoir
Renoir dipingendo sulle rive della Senna e rendendo in modo immediato l’impressione luminosa, la trasparenza dell’atmosfera dell’acqua e la sensazione visiva, con pure note cromatiche, dipingeva accuratamente, a piccoli tocchi di colore. Ciascuno di essi aveva un valore cromatico, il più puro possibile e nel tono che lo raccordava agli altri. La luce della sua pittura promana e si diffonde dalla miriade dei tocchi di colore. Lo spazio della pittura è l’estensione e la profondità definite dalla gamma chiara e brillante dei colori.
Cézanne poeta pittore
Paul Cézanne concepì la sua pittura come ricerca di una verità raggiungibile attraverso la meditazione fattiva al cospetto del vero e del dipingere. Voleva essere un poeta, un letterato, ma voleva farlo da pittore, costruendo immagini con i materiali della pittura dove nulla è invenzione, tutto e ricerca.
Tutti, infine, dimostrarono con le loro tele che l’esperienza visiva della realtà si compie attraverso la pittura. Ed è un’esperienza piena di conoscenza nel mondo.
Il movimento impressionista compie centocinquant’anni
Quest’anno si celebrano i centocinquant’anni della nascita del movimento impressionista. Milano, a Palazzo Reale, dal 19 marzo al 30 giugno, propone uno dei progetti espositivi più importanti della primavera italiana 2024. A confronto le opere di Paul Cézanne e Pierre Auguste Renoir, i quali hanno contribuito, con la loro ricerca, in maniera decisiva, all’evoluzione dell’impressionismo. Le opere di Cézanne e Renoir sono conservate al Musée de l’Orangerie e al Musée d’Orsay, a Parigi.
“Cézanne Renoir”
Promossa da Comune Milano – Cultura, prodotta da Palazzo Reale, Musée d’Orsay e Musée de l’Orangerie e Skira Arte, la mostra “Cézanne Renoir”, offre una visione del lavoro pittorico dei due artisti, dal 1870 ai primi anni del 1900. (Nella foto di copertina “Il Lago di Annecy” di Paul Cézanne)
L’esposizione di cinquantadue opere è curata da Cécile Girardeau, conservatrice al Musée de l’Orangerie di Parigi e Stefano Zuffi, storico dell’arte, con la collaborazione di Alice Marsal, responsabile degli archivi e della documentazione al Musée de l’Orangerie.
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attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:30 alle ore 18:00
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Bibliografia Essenziale:
Giulio Carlo Argan, L’Arte Moderna 1770-1970 – L’Impressionismo, Sansoni Editore, Parma, 1988.