L’ENEA propone 10 regole per ridurre gli sprechi
In occasione dell’accensione dei riscaldamenti, ENEA propone 10 regole da seguire per ridurre gli sprechi, utili per il portafogli e per l’ambiente.
Dal 1° novembre anche nella fascia climatica D, che comprende Roma, Firenze e Genova, si può stare un po’ più caldi. L’attivazione dei riscaldamenti in Italia non copre infatti un periodo casuale, ma è regolata dalla legge 10/91, dal dpr 412/93 e da successivi aggiustamenti.
Quindi via libera all’accensione tra il 15 ottobre e il 1° dicembre e stop tra il 15 marzo e il 15 aprile. Il Paese è diviso in sei zone climatiche, dalla A alla F, secondo il valore dei gradi-giorno (GG) del singolo luogo.
Con gradi-giorno si intende il quantitativo di energia per mantenere un clima confortevole in casa durante tutto l’anno, diverso in base al clima delle località. La zona A comprende il Sud, la B l’area Tirrenica e la C quella Adriatica; gli Appennini sono parte della zona D, la Pianura Padana risponde alla E, mentre le Alpi alla F. Laddove il clima è più mite, l’accensione è permessa per un periodo più breve e per meno ore al giorno.
Si va dal massimo di 6 ore giornaliere di Lampedusa alle 14 di Asti. La temperatura massima per tutti è di 20°C, valore scelto perché sintesi ideale tra benessere nelle abitazioni e controllo delle spese in termini energetici.
In occasione dell’avvio ai riscaldamenti nella zona E, l’ENEA suggerisce 10 regole green per scaldare le proprie case evitando gli sprechi.
Parole d’ordine delle 10 regole: manutenzione…
Necessaria anche in termini di sicurezza, la prima regola prevede di eseguire la manutenzione degli impianti. Basta controllare la pressione dell’acqua nel circuito di termosifoni, eliminando eventualmente le bolle d’aria presenti, prestando attenzione a valvole e chiavi di apertura.
Il rischio è che l’impianto non scaldi o lo faccia solo parzialmente, consumando energia inutilmente, con buona pace delle tue bollette. Il flusso d’acqua può essere regolato anche da valvole termostatiche, la cui installazione è secondo ENEA ottimale per non superare la temperatura massima. Riducono i consumi fino al 20% e sono obbligatorie nei condomini, come da decreti legge 192/2005 e 311/2006.
Il settimo consiglio è forse il più importante per ottenere un quadro generale su come rendere più amica dell’ambiente la propria casa: sottoporla una diagnosi energetica. Vengono valutati l’isolamento termico di mura e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Questo accorgimento permette di abbattere i costi di riscaldamento fino al 40% ed è agevolato da diverse detrazioni.
L’ecobonus permette infatti di detrarre da IRPEF e IRES dal 50% all’85% delle spese e il Superbonus fino al 110%.
e innovazione!
L’innovazione è un’ottima alleata nella corsa verso un futuro più verde e ci viene in soccorso anche in questo caso. Si può usufruire di caldaie alimentate a biomassa e di sistemi ibridi abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia. Piccolo impatto ambientale, piccole le spese.
Sì anche alla domotica, che permette di programmare esattamente ore di accensione e temperatura dei riscaldamenti comodamente dal fidato cellulare, evitando sbalzi di energia.
Fai da te: impara da quelle vecchie repliche di “MacGyver” per aiutare l’ambiente.
Ricordi “MacGyver”, geniale protagonista dell’omonima serie tv andata in onda dal 1985 al 1992, che grazie a oggetti di uso comune trovava ingegnosi modi per tirarsi fuori dalle situazioni più svariate? Prova a imitarlo e contribuisci a fare la differenza: basta un semplice foglio di carta stagnola per aiutare l’ambiente.
Lo sapevi? Può infatti evitare dispersioni di calore verso l’esterno, ideale se il calorifero è incassato dentro la parete con minor grado di isolamento. In alternativa, un qualsiasi pannello riflettente può andare bene. Si può ridurre la dispersione di calore anche schermando le finestre durante la notte.
Non farà certo piacere sentirlo a chiunque ami riscaldare gli indumenti sopra i caloriferi, ma questa comoda abitudine è deleteria. Porre oggetti intorno all’impianto equivale a ostacolare la diffusione di calore nell’ambiente, impiegando maggiore energia rispetto a quanta ne servirebbe davvero.
Il rispetto delle regole paga.
Ultime nel nostro articolo ma non meno importanti, le regole che ENEA pone invece al primo posto: rispettare temperatura massima e orario di accensione. Nonostante la normativa abbia fissato a 20°C il tetto di temperatura consentito, il comfort si può raggiungere anche con un calore minore.
Per ogni grado abbassato, peraltro, si risparmia dal 5% al 10% sui consumi di combustibile. È inutile, per finire, tenere accesi i riscaldamenti oltre l’orario previsto, sufficiente per un clima confortevole anche quando l’impianto non è in funzione.
Le norme vigenti si applicano solo a caldaie, termosifoni e impianti di riscaldamento centralizzati; non deve sottostare ai limiti di legge chiunque abbia un riscaldamento autonomo, sebbene l’osservanza comporti non discutibili vantaggi.
È rischioso pensare che si possa scambiare il benessere della Terra con il tepore di una routine personalizzata di accensione e spegnimento. Siamo tutti abitanti dello stesso pianeta e, se si tratta di salvaguardarlo, non può esistere un “io”.