Le fotografie di Patteri raccontano una giornata in Laguna
La Sardegna ospita panorami stupendi, in cui la natura incontaminata è la vera protagonista. Tra questi c’è la Laguna di Santa Gilla, situata a sud dell’isola. Ci racconta di questo luogo “Voci dalla laguna”, libro multimediale della fotografa Marina Federica Patteri.
Il libro è frutto di un progetto durato due anni. Gli scatti, realizzati dalla fotografa Marina Federica Patteri e raccolti nell’opera, rappresentano differenti periodi al fine di mostrare la bellezza dell’ambiente lagunare di tutto l’anno. Le fotografie hanno catturato le mille sfumature del luogo, i cui colori mutano in pochi istanti trasformando l’intero paesaggio.
Di pagina in pagina, la fotografa conduce il lettore in una tipica giornata trascorsa lungo le rive della laguna. Quest’area umida, di grande interesse storico e naturalistico, è mostrata nelle prime luci del mattino, quando il mare e laguna si incontrano, e poi, passo dopo passo, la giornata si conclude con il panorama notturno della parte più interna dell’area.
Non mancano le testimonianze delle persone della zona, come di coloro che si dedicano alla pesca, espressione della cultura lagunare delle origini. Le loro voci raccontano l’incanto, l’incombente degrado e la vera identità di questo luogo.
Patteri e la voglia di raccontare luoghi incontaminati
L’autrice del libro è la fotografa Marina Federica Patteri, originaria di Dorgali, nella provincia di Nuoro. Ha tratto ispirazione da una delle coste più impervie del mediterraneo, dominata da falesie, faraglioni, pareti scoscese che nascondono paesaggi marini bellissimi ma quasi inaccessibili.
Proprio grazie alla macchina fotografica riesce a raccontare la poesia che celano questi luoghi incontaminati e gli scatti raccolti in “Voci della laguna” ne sono un esempio.
Il volume rappresenta una narrazione per immagini di una giornata trascorsa nella Laguna di Santa Gilla. È infatti diviso in quattro parti che, simbolicamente, rimandano ai diversi momenti del giorno: mattina, pomeriggio, sera e notte.
Le immagini, realizzate in diversi periodi dell’anno, mostrano la varietà dei paesaggi lungo i comuni di Cagliari, Elmas, Capoterra e Assemini. In tutti gli scatti la bellezza della natura traspare, nonostante a volte questi luoghi siano “soffocati” dalle luci e dai fumi degli impianti industriali.
Voci della Laguna: un metalibro in continuo mutamento
“Voci della laguna” testimonia l’equilibrio particolare che si è venuto a creare tra natura e degrado e lo fa in maniera innovativa. Infatti l’opera è un metalibro, formato che caratterizza tutte le pubblicazioni della casa editrice Kappabit Edizioni.
Quindi, oltre alla raccolta fotografica, il libro presenta dei QR-Code, che consentono l’accesso a contenuti extra, costantemente aggiornati e integrati. In questo modo il libro è sempre nuovo, arricchito di volta in volta da immagini inedite, prodotte dall’autrice anche a distanza di tempo dalla pubblicazione. L’opera sarà quindi un’esperienza immersiva e multidimensionale, in cui ogni immagine è accompagnata da approfondimenti storiografici, notizie, musiche e poesie.
La prefazione dell’opera è a cura di Carmen Salis, i testi sono scritti da Marina Francesca Puddu e Michele Demontis, e la grafica e l’impaginazione sono curati da Viola Orgiano.
L’esposizione fotografica nei comuni lagunari
Oltre a essere raccolte in “Voci della laguna”, le immagini sono state esposte lungo i comuni lagunari. Il progetto è stato co-prodotto da La Casa di Prometeo, Kappabit Edizioni ed Ente Concerti Città di Iglesias. Inoltre gode del patrocinio dei Comuni di Cagliari, Capoterra e Assemini.
L’allestimento delle esposizioni, curato dalla graphic designer Viola Orgiano, è stato organizzato come l’opera. Il visitatore si immerge nel racconto di una giornata ideale in laguna, lungo un percorso di navigazione che inizia al mattino, all’imboccatura del ponte della Scaffa, e termina la sera, con il riflesso nell’acqua delle industrie di Macchiareddu.
Le immagini, alternate per colori e momenti della giornata, hanno raccontato l’alternarsi delle stagioni, delle ore e delle giornate nello specchio d’acqua che comprende i comuni di Assemini, Cagliari, Capoterra ed Elmas.
Anche l’esposizione è arricchita da QR -Code, attraverso i quali i visitatori hanno potuto approfondire specifici aspetti legati al progetto e immergersi nell’atmosfera lagunare.
Laguna di Santa Gilla: storia e sviluppo industriale
La Laguna di Santa Gilla, anche conosciuta come Stagno di Cagliari, è uno dei luoghi meravigliosi custoditi dalla Sardegna. Si estende per circa 15mila ettari e, grazie al suo unico valore naturalistico, è stata inserita nell’elenco delle aree da sottoporre a costante tutela dall’Unione Europea.
Questo luogo ha una storia antica. Sin dall’epoca dei Fenici, i navigatori utilizzavano l’area come via di comunicazione per il trasporto di merci verso le zone più interne del Campidano. Successivamente, nelle vicinanze della laguna, nacque il Borgo di Santa Igia, che divenne un baluardo della civiltà medioevale. Purtroppo, però, nel XIII secolo fu distrutto per far spazio all’attuale quartiere di Castello.
In tempi più recenti, una devastante alluvione sconvolse la zona del Campidano e portò gravi danni anche all’area dello Stagno. Così, per evitare ulteriori futuri incidenti, tra il 1904 e il 1920, si realizzarono gli argini della laguna.
Lo sviluppo industriale, che interessò la città di Cagliari negli anni ’60, vide coinvolta anche la Laguna di Santa Gilla, che divenne purtroppo un luogo di scarico di rifiuti chimici, metalmeccanici, alimentari ed edili delle industrie vicine. La situazione divenne ben presto drammatica. Infatti, a causa della diffusione di una pericolosa infezione di origine colerica, la Capitaneria di Porto fu costretta a proclamare il divieto di pesca e di balneazione.
Per fortuna, negli anni ’80, iniziarono gli interventi di bonifica che misero in sicurezza l’intera area, decretando la rinascita della Laguna di Santa Gilla.
Laguna di Santa Gilla: habitat prediletto dai fenicotteri
Grazie alla bonifica di questo territorio si è tornati a preservare la flora, la fauna endemica e, soprattutto, le specie volatili rare che nella laguna hanno trovato il proprio habitat. Infatti la caratteristica più preziosa dello Stagno è rappresentata proprio dall’avifauna che ospita e che sceglie l’area per nidificare o come tappa durante le migrazioni.
In particolare, trovano dimora in queste acque i fenicotteri rosa, che proprio in questa zona hanno a disposizione la principale componente della loro dieta, l’Artemia salina, un piccolo crostaceo che dona a questi uccelli il loro caratteristico piumaggio rosa. Oltre ai fenicotteri, nei cieli della laguna si trovano anche aironi, gabbiani, falchi, usignoli, cornacchie, sparvieri, storni, barbagianni, anatre e il martin pescatore.