L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE “CITTÀ DEL CASTAGNO” HA MESSO A PUNTO IL PROGETTO “LA VIA DEL CASTAGNO”, UN ITINERARIO SUGGESTIVO CHE SI ESTENDERÀ PER 2200 CHILOMETRI, UNENDO TUTTE LE ZONE CASTANICOLE D’ITALIA E COLLEGANDOSI AI CAMMINI DI SLOVENIA, AUSTRIA, SVIZZERA E FRANCIA
Alla scoperta della via del Castagno
La Via del Castagno nasce da un progetto visionario dell’Associazione Nazionale Città del Castagno di Castelnuovo di Garfagnana (LU), un sodalizio che riunisce oltre cento soci, tra enti pubblici, consorzi e associazioni locali di castanicoltori. Obiettivo degli ideatori è valorizzare le tante selve castanili presenti in gran parte dei territori collinari e montanari dell’arco prealpino e della dorsale appenninica.
Un percorso di trekking al profumo di caldarroste, che abbraccia circa 800 chilometri lungo l’arco alpino, 1.100 lungo la dorsale appenninica, 200 in Sicilia e 100 in Sardegna, tessendo insieme, con amore e grazia, gli innumerevoli sentieri che già solcano il territorio italiano. Il progetto, dal costo previsto di due milioni di euro, si svilupperà per fasi, inaugurando il percorso nei prossimi mesi.
Cerchiamo di capire da cosa nasce l’interesse.
Dalla raccolta alle avventure immersive per la scoperta del territorio
In questi ultimi anni, le foreste di castagno hanno assunto un ruolo sempre più importante, diventando una destinazione ambita da avventurieri di ogni età.
Il progetto “La Via del Castagno” è nato appunto a partire dalla constatazione di questo amore per la Natura e dalla voglia di offrire un’esperienza senza eguali.
I sentieri che si snodano tra queste maestose foreste, diventeranno pertanto il teatro di avventure mozzafiato, con manifestazioni di trekking volte a celebrare, non solo la raccolta autunnale delle castagne ma anche la rinascita della primavera, quando i castagni si vestono di fiori. Ma non finisce qui.
“Didattica all’aperto” nella via del castagno
La Via del Castagno, non sarà soltanto uno sfondo suggestivo per le attività umane. Potrebbe trasformarsi in un’aula didattica a cielo aperto, per studenti provenienti da ogni tipo di scuola.
I boschi di castagno, con la loro ricchezza naturalistica, offrono infatti l’opportunità di apprendere attraverso l’esperienza diretta, diventando un tassello importante nella multifunzionalità di questi territori.
«L’organizzazione di trekking nei castagneti è diventata parte integrante dell’offerta turistica in occasione delle sempre più partecipate sagre della castagna: la “Regina dei boschi” -, spiega in una nota il presidente dell’associazione nazionale Città del Castagno Ivo Poli -. Le Sagre e le attività escursionistiche dedicate al Castagno, nel periodo autunnale movimentano la vita di numerosi borghi alpini e appenninici, con importanti ricadute economiche e attorno al prodotto castagna. In tante aree regionali sta nascendo una nuova economia montana, orientata alla sostenibilità, che intreccia produzioni tipiche, turismo, beni culturali e ambientali e valorizzazione delle selve castanicole».
Il percorso diverrà insomma l’ossatura su cui, come pettine, si potranno intrecciare e connettere ulteriori sentieri escursionistici, abbracciando così tutte le aree castanicole della nostra nazione, dalle Alpi alle isole. Ma entriamo nel vivo del viaggio…
Dettagli sul percorso
La Via è stata plasmata alla luce della peculiare distribuzione dei boschi di castagno sul nostro suolo, tracciando un percorso che abbraccia le terre dal nord-est, toccando il Friuli Venezia Giulia, lambendo dolcemente il sud del Trentino Alto Adige, cullando il nord della Lombardia e poi, ancora, scorrendo lungo l’arco prealpino del Piemonte. Da qui, il sentiero si farà strada in Liguria, poi si allungherà verso il sud.
Strada facendo, si disperderà nella magnificenza della dorsale Appenninica, attraversando l’Emilia, la Toscana, e sollevandosi nell’alto Lazio. Da queste terre, il corridoio ecologico si aprirà, invitando i partecipanti alla scoperta dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo.
Un altro percorso ecologico, tramite il Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise, connetterà questa via ai boschi del Molise, prima di scivolare più a sud, raggiungendo la Campania, la Basilicata, la Calabria e, infine, la Sicilia. Sulla terra sarda, questo cammino si incuneerà nel cuore dell’isola, rivelando panorami e storie antiche.
La via del Castagno, fuori dai confini italiani
Ma il disegno di questa via non si limiterà alle nostre frontiere. La sua configurazione abbraccerà l’Europa, unendosi ad est, a nord e a ovest, ai sentieri di trekking che attraversano i castagneti dei paesi confinanti con l’Italia: Slovenia, Austria, Svizzera, Francia.
Una connessione europea ulteriore e originale potrebbe nascere, collegando i sentieri dei castagni in Sardegna e Corsica, isole altrettanto ricca di questi alberi, attraverso il mare. Infondo, il Mediterraneo è la culla stessa del castagno, e attraverso le sue acque ricche di storia, questo frutto si è diffuso nel mondo, portando con sé leggende e sapori intramontabili.
Costo del progetto e attori coinvolti
La realizzazione di questa meraviglia richiede il coinvolgimento attivo di diversi attori, tra cui il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e gli assessorati all’Agricoltura delle Regioni.
Come detto, il costo stimato è di circa due milioni di euro.
Inizialmente, verrà istituito un tavolo di lavoro tra tutti i soggetti coinvolti, per delineare le linee guida operative del progetto, definire il suo sviluppo e assegnare i ruoli funzionali a ciascun partner. Seguiranno la progettazione operativa e la concreta realizzazione dei sentieri escursionistici.
Un progetto entusiasmante
L’entusiasmo per questo progetto è palpabile sin dai suoi primi passi: il primo incontro, svoltosi a Roma all’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), ha visto la partecipazione del Presidente Ivo Poli, del Consigliere Lorenzo Berardinetti, del sindaco di Sante Marie, del Direttore Luigi Vezzalini e di Sergio Natalia, autore del progetto iniziale.
L’entourage di Agea, guidato da Fabio Vitale, ha accolto con favore l’iniziativa e ha proposto la realizzazione di un primo tratto della Via come progetto pilota. L’entusiasmo continua a crescere: il prossimo incontro sarà con Marco Bussone, presidente rettore nazionale dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità Enti Montani (UNCEM). L’obiettivo dell’Associazione “Città del Castagno” è di coinvolgere tutti gli attori interessati entro l’anno, trovare le risorse finanziarie necessarie e avviare le attività operative.
Note sull’Associazione
Nata nel 2000 da quattro comunità montane (due toscane, due emiliano-romagnole), con lo scopo di valorizzare i castagneti italiani e i loro prodotti, l’Associazione Nazionale Città del Castagno ha fatto strada in pochi anni, raggiungendo oltre cento soci tra enti pubblici, consorzi e associazioni locali di castanicoltori.