Senato approva disegno di legge per la tutela dell’ambiente
Il Senato ha approvato, oggi, il disegno di legge che introduce la tutela dell’ambiente nella Costituzione. Hanno votato sì 224 senatori, 23 gli astenuti, nessun voto contrario. Nel ddl. sono confluite le proposte di vari gruppi.
Data, però, la delicatezza della questione giuridica, l’assemblea, piuttosto che modificare il testo della Carta, ha preferito aggiungere un comma all’articolo 9. Che recita: “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica” e “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. A questo comma è stato aggiunto: “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Nel testo manca lo “sviluppo sostenibile”
Tuttavia, il ddl non fa menzione dello “sviluppo sostenibile”. Un principio cardine presente nei trattati europei e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Ma la seduta ha dato priorità a una convergenza più larga possibile.
Come cambia l’articolo costituzionale n. 41
Pertanto, il senato ha anche l’articolo riformato l’articolo costituzionale n. 41.
Questo, al secondo comma, sancisce che l’iniziativa privata “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. La riforma aggiunge il testo: “alla salute, all’ambiente”.
Il terzo comma specifica che “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. “e ambientali”, aggiunge la riforma.
WWF e Commissione Affari Costituzionali del Senato
«L’approvazione, in prima lettura al Senato, della modifica dell’articolo 9 della Costituzione – scrive il WWF – è un primo storico passo verso il riconoscimento della protezione dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali. Nell’interesse delle future generazioni, quale principio fondamentale del nostro ordinamento».
Gli ambientalisti auspicano che la Camera approvi il testo con altrettanta rapidità e che l’intero iter si concluda entro la fine della Legislatura.
Il riconoscimento costituzionale della tutela dell’ambiente è una battaglia storica del WWF. L’associazione, infatti, ha preso parte in Commissione Affari Costituzionali del Senato, ai lavori che hanno portato alla elaborazione del testo approvato oggi a larga maggioranza.
«Ora – afferma il WWF – chiediamo che la Camera licenzi il testo con altrettanta rapidità e con un consenso ancora più ampio. Affinché si possa giungere alla definitiva approvazione, nel rispetto della procedura prevista dall’art. 138, prima della conclusione della Legislatura».
La tutela dell’ambiente prima di oggi
Prima di oggi, i casi di tutela dell’ambiente coincidevano con quelli della tutela della salute umana. La Costituzione del 1948 non presenta precisi riferimenti all’ambiente. All’epoca ci si riferiva all’ambiente senza essere consapevoli dei temi oggi ora preminenti, come quello della sostenibilità.
Per esempio l’art. 9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Però, nel momento in cui è stato necessario salvaguardare la salute delle persone e l’ambiente solo a partire dagli anni ’70 si è iniziato a cercare soluzioni sia nella dottrina, sia nella giurisprudenza.
La sentenza n. 4 del 1985 della Corte Costituzionale, per esempio, rileva l’importanza del paesaggio in relazione alle esigenze poste dallo sviluppo socio–economico del Paese.
Si arriva al 1990, quando la Consulta con sentenza n. 127 assegna alla tutela dell’ambiente “valore primario assoluto”.
La Riforma del Titolo V della Costituzione
Ma bisogna attendere il 2001 con l’avvenuta “Riforma del Titolo V della Costituzione”, perché, grazie all’adozione della Legge Costituzionale n. 3, nel nuovo art. 117 viene inserita la parola “ambiente”.
Nel 2008, il Giudice delle leggi nella sentenza n. 104 fa riferimento alla Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’ambiente umano (Stoccolma 1972). E, quindi, in materia di boschi e foreste, con la sentenza n.105 si pronuncia su «multifunzionalità ambientale».