Arte Ambientale di Iginio Iurilli in continuità con Pascali
“La Stanza Magica“, opera di Iginio Iurilli, è Arte Ambientale Italiana, il cui precursore è Pino Pascali. Il regista Alessandro Piva ha sintetizzato l’iterazione continua tra opera, artista e pubblico nel Video/Documento dal titolo “Ancora a giocare stai?”.
La ricerca artistica contemporanea, è caratterizzata, a mio avviso, da un orientamento che, a differenza delle tradizioni naturalistiche ereditate, prende coscienza delle possibilità di fondare la sua ricerca, sopra e oltre i Codici che hanno caratterizzano il senso visivo comune tra Ottocento e primo Novecento in Europa. Attivando nuovi sistemi di segni innovativi, fondati sull’autonomia culturale dell’artista.
Il tema, nonostante una certa vaghezza dei confini, tocca un aspetto tutt’altro che secondario dell’Arte Contemporanea, dando al termine “ambientale” un significato nuovo e più largo. Che si sviluppa dall’iterazione tra l’artista, con tutte le sue opere, memorie, comprensioni desideri e speranze, e un’Arte Ambientale che si configura in termini sempre più distinti dal suo concetto originario tradizionale. Creata dall’iterazione tra l’esperienza artistica, mondo ideale e mondo reale naturale/artificiale in cui viviamo. Una dimensione non statica, che sviluppa, ogni volta, emozioni diverse.
La relazione tra Ambiente e Arte
Più che un percorso lineare che parte dall’Ambiente verso l’Arte e dall’Arte verso l’Ambiente, la ricerca artistica contemporanea cerca connessioni e modalità diversificate nella relazione tra Ambiente e Arte. Modalità che risultano impostate dalle nostre Avanguardie Storiche e riprese dalle esperienze artistiche più recenti, individuando una serie di campi di ricerca nuovi e nuclei di valutazione. In cui il tema generale dell’Arte e dell’Ambiente, si presenta con una serie di opere omogenee e complesse, nello stesso tempo.
Questi campi di ricerca sono definiti con un campo sincronico, che compone un insieme di esperienze appartenenti ad un arco temporale. Che, partendo dalle Avanguardie sino ai giorni nostri, pongono un’ipotesi di rilettura dell’Arte Contemporanea, dal punto di vista dei rapporti che essa intrattiene con il contesto Ambiente /Natura.
Dimostrando che l’Arte Contemporanea, oggi, nella sua complessità, è rappresentata da una serie di Sistemi di Segni, che si è sostituita ad un Sistema dei Segni consegnatoci dalla Tradizione e dalla Storia dell’Arte, fondato sulla codificazione linguistica e segnica del Rinascimento Italiano.
Del Sistema di Segni del Rinascimento, l’Arte Contemporanea mette in dubbio, innanzi tutto, il principio di somiglianza delle Forme e dei Colori, impegnandosi in un’opera di rifondazione del linguaggio, attraverso il superamento di ogni riferimento tra linguaggio e realtà.
Per cui, l’artista, prima di riflettere il mondo intorno a se, riflette se stesso e il suo pensiero, verifica le proprie facoltà intellettuali e i propri procedimenti realizzatiti, viaggiando tra intelletto, gioco, tecnica e realtà, su fondamenti tra linguaggio dell’Arte e l’universo Ambientale.
“LA FORMA DEL COLORE”
Un esempio che spiega e fa percepire a tutti il viaggio tra intelletto, gioco, realtà, linguaggio e universo Ambientale, può essere colto e vissuto guardando e vivendo, dall’interno, la “Stanza Magica”, esposta nella mostra “LA FORMA DEL COLORE”, nel Castello di Carlo V a Monopoli, una delle ultime opere di Iginio Iurilli, in cui Forma, Segni, Colore e Valori cromatici, assumono una importanza innovativa primaria.
La Stanza Magica
La “Stanza Magica” – così chiamata dall’artista, e da lui sintetizzata giocosamente dall’autoctona espressione linguistica barese: “…Ancora a giocare stai ?…” – vivendola dall’esterno e dall’interno, stimola un gioco continuo tra i ricordi d’infanzia e la consapevolezza dell’età adulta dell’uomo contemporaneo.
Un’opera ideata per creare un’iterazione continua tra l’opera e il pubblico il quale, vivendola, così si è espresso in modo spontaneo: “…mi sento immersa nei mie colori…; …avrei voglia di annusarli…; …cosa spettacolare, coinvolgente, gabbia magica con frecce dell’amore…; …sensazione di gioia…; …gioia d’infanzia, gioia d’allegria…; …spazio contemplativo…; …esprime vivacità, delicatezza, eleganza…; …organismo vivente composto da una struttura epidermica esterna ed un cuore interno pulsante…; …esplosione di colori…; … stanza della memoria, stanza dei giochi…; …stanza magica…; …colori liberatori…; …in questa gabbia nasce il gioco…; …la Stanza Magica è Arte Ambientale Italiana, di cui il precursore è Pino Pascali…; …è uno spazio immersivo geniale…; …un luogo di magia…; …è una gabbia ludica che apre ad una speranza di gioco futuro…” .
Ancora a giocare stai?
Emozioni e sensazioni raccolte dal regista Alessandro Piva, che ha abilmente rilevato e sintetizzato l’iterazione continua tra l’artista, l’opera e il pubblico nel Video/Documento dal titolo “Ancora a giocare stai?”, girato sia durante l’allestimento della mostra sia durante le ore di libera visita.
Un’iterazione che apre a nuovi orizzonti artistici di ricerca esplorativa tra Arte, Ambiente, Natura e Architettura, dove lo spazio architettonico rappresentato dalla “Stanza Magica” potrebbe, su volontà dell’artista, ampliarsi, dilatarsi ed espandersi in altezza e larghezza, trasformandosi da stanza/cubo di dimensioni intime, a spazio/volume in una dimensione più ampia, in cui poter ospitare il pubblico, in un’esperienza corale e in un ambiente di proporzioni quadruple, da allestire negli ampi spazi della Fondazione Museo Pino Pascali che potrebbe, a mio avviso, in continuità al pensiero di Pino Pascali, aprirsi a nuove ricerche di Arte Ambientale, proponendo in un prossimo futuro, nuove opere d’arte e nuove iterazioni tra il pubblico contemporaneo e l’Arte del Terzo Millennio, in continuità con la mostra “LA FORMA DEL COLORE”, allestita nel Castello di Carlo V a Monopoli.
Bibliografia Essenziale:
Jean–Christophe Ammann / Achille Bonito Oliva / Antonio del Guercio / Filiberto Menna
BIENNALE DI VENEZIA / 1978 – Introduzione al catalogo / ARTENATURA.
Video/Documento Essenziale:
Alessandro Piva – Titolo “Ancora a giocare stai?”.
IGINIO IURILLI
Una retrospettiva dedicata alla scultura con lavori inediti mai esposti in Puglia dal titolo “LA FORMA DEL COLORE” di Iginio Iurilli, a cura di Lorenzo Canova, allestita nel castello Carlo V di Monopoli dal 3 luglio al 31 ottobre 2021.
Un’iniziativa del Comune di Monopoli (Assessorati alla Cultura e Turismo) organizzata da Contempo di Valentina Iacovelli, con la collaborazione di Galleria Cattedrale, patrocinata dalla Fondazione Museo Pino Pascali, con il contributo artistico del regista Alessandro Piva.