venerdì, Settembre 22, 2023

La Giornata mondiale della Pace di Papa Francesco

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OGGI, 1º GENNAIO 2023 SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE, ISTITUITA L’8 DICEMBRE DEL 1967 DA SAN PAOLO VI

Il 2022 è stato un anno drammatico segnato dalla guerra in Ucraina e, anche, da tante altre guerre “dimenticate”. Papa Francesco, ispirato a Papa Montini, non ha risparmiato energie perché la profezia della Pace nel mondo si avveri.

Oggi, 1º gennaio 2023, nella giornata dedicata alla Pace, è ancora più forte e intollerabile, denuncia Papa Francesco, il contrasto della guerra, che in Ucraina, come in altre parti del mondo, segna morte e distruzione. «Nel mondo intero – ha detto Bergoglio all’Angelus – in tutti i popoli, sale il grido: “no alla guerra, no al riarmo”!». Le risorse, la ricchezza, vadano, piuttosto, allo sviluppo, sostiene Francesco, che vuol dire salute, alimentazione educazione, lavoro e non si perda la speranza. (fonte TG3).

Papa Montini nello statuire la ricorrenza, che oggi si celebra pe la 56ª volta, sottolineava “quanto spesso la nostra parola ripeta considerazioni ed esortazioni circa il tema della pace”. Lo facciamo, evidenziava Papa Paolo VI nel suo messaggio, “perché vorremmo che non mai ci fosse rimproverato da Dio e dalla storia di aver taciuto davanti al pericolo d’una nuova conflagrazione tra i popoli”.

Una promessa di Pace

Tale ricorrenza, nelle intenzioni si Sua Santità, doveva dunque essere celebrata proprio all’inizio di ogni nuovo anno “come augurio e come promessa” che sia “la pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire”.

“La Chiesa cattolica – sottolineava l’umile servo di Dio –, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente lanciare l’idea”, di una Pace duratura nel tempo. Un’idea nata dall’intuizione profetica di Papa Paolo VI, che nel corso dei cinquantacinque anni trascorsi da quel 1967, nel 2022, che in maniera drammatica è stato sull’orlo di una Terza Guerra Mondiale, ha acquisito maggiore fondatezza. Una capacità di intuire il futuro, quella del Pontefice, che oggi va ben al di là della formula che il Santo Padre invoca colmo di speranza dalla finestra della propria stanza nel Palazzo Apostolico, a San Pietro.

Papa Giovanni XXIII “Defensor Pacis”

Nel 1962, durante la “Crisi di Cuba”, quando già allora lo spettro di una guerra nucleare stava per aggredire il pianeta, Sua Santità Giovanni XXIII, si elevò a “Defensor Pacis” per favorire una soluzione pacifica della “Crisi di Cuba”.

Esperienza che Papa Giovanni XXIII, l’anno successivo tradusse nell’ “Enciclica Pacem in Terris”. Lettera alla quale, poi, Paolo VI si riferisce direttamente, convinto che nessuno sforzo vada risparmiato per promuovere la pace, “unica e vera linea dell’umano progresso”.

E lo spirito di Papa Giovanni XXIII, all’epoca, è lo stesso che in questi ultimi dieci mesi accalorato Papa Francesco. Infatti, il santo Padre, ha messo in atto tutto ciò che può e deve essere tentato per offrire una possibilità alla pace.

Le “battaglie” di Francesco per fermare la guerra

Per porre fine al conflitto in Ucraina sotto attacco russo, ha levato decine di appelli, ha promosso giornate di preghiera e digiuno, sostenuto iniziative di carità di ogni genere.

Per fermare i propositi bellici di Putin, a febbraio scorso, Bergoglio fece visita, a sorpresa, all’ambasciatore russo Alexander Avdeev presso la Santa Sede per esprimere “preoccupazione per ciò che sta succedendo e per favorire un dialogo per la negoziazione di un accordo tra Ucraina e Russia”.

E, nell’anno che sta iniziando, Francesco è già pronto perché la pace, evocata da Paolo VI, sia mantenuta per l’avvenire. «A tutti gli uomini e le donne di buona volontà auguro di costruire giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno!». (fonte Vatican News)

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