UTILIZZATO PER LA PRIMA VOLTA DAL BIOLOGO STATUNITENSE WALTER G. ROSE, IL TERMINE BIODIVERSITÀ NACQUE COME CONTRAZIONE DI “DIVERSITÀ BIOLOGICA”. NEL FEBBRAIO 2022 È STATO INSERITO ALL’INTERNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Si chiama WBA, acronimo di Word Biodiversity Association Onlus, ente nato il 4 Ottobre 2004 al Museo Civico di Storia Naturale di Verona, dall’unione di un piccolo gruppo di naturalisti provenienti da diverse parti del mondo ma con in comune uno spiccato interesse per la biodiversità.
In tutto sono circa venti gli anni di impegno, quelli che vedono la WBA impegnata a censire e tutelare la biodiversità attraverso la ricerca scientifica e azioni concrete.
Notevole è lo sguardo rivolto specie alle nuove generazioni, alle quali si cerca di trasmettere, attraverso una costante azione educativa il significato di biodiversità, affinché tutti possano comprendere che il suo è un valore da difendere.
Biodiversità
Utilizzato per la prima volta dal biologo statunitense Walter G. Rose, il termine biodiversità nacque come contrazione di “diversità biologica”, nel corso del “National Forum on BioDiversity”, conferenza organizzata nel 1986 a Washington.
Quindi, la definizione, come recita l’Articolo 2 della Convenzione sulla Diversità Biologica, sottoscritta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, è la seguente:
“Diversità biologica: la variabilità tra gli organismi viventi di tutti tipi, includendo ecosistemi terrestri, marini ed altri acquatici, ed i complessi ecologici di cui essi fanno parte; questo comprende anche la diversità all’interno della specie”
Dapprima sconosciuto in tutte le pubblicazioni scientifiche, il termine percorse una lunga strada che lo portò fino ad oggi, in cui è presente in maniera definitiva nel lessico di scienziati, politici e giornalisti, sostituendo a pieno titolo il suo termine di derivazione.
Sulla definizione di “biodiversità” ci torna utile quella che diede Edward Osborne Wilson, padre della moderna biologia conservazionistica, che in merito scrisse:
“La varietà degli organismi a tutti i livelli, da quello delle varianti genetiche appartenenti alla stessa specie fino alla gamma delle varie specie, dei generi, delle famiglie e ai livelli tassonomici più alti; comprende anche la varietà degli ecosistemi, ossia la varietà delle comunità degli organismi presenti in un determinato habitat, e delle condizioni fisiche in presenza delle quali essi vivono”.
Ma la Convenzione ONU, parlando di biodiversità, ci dice che non è un concetto semplice e spesso viene confuso con quello di diversità.
Nello specifico, per biodiversità si intende la varietà e variabilità di organismi a livello di specie, di individui, di geni, di interazioni e processi ecologici tra essi e a livello di ecosistemi. In definitiva è dunque la ricchezza delle diverse forme di vita sulla Terra.
Il valore della biodiversità all’interno della Costituzione Italiana
Sono diversi i valori insiti all’interno della biodiversità. Essenziale è quello di rappresentare la risorsa più importante dei sistemi naturali sul nostro pianeta, tanto che da essa dipendono tutte le attività umane.
L’importanza della biodiversità è stata sancita anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana che ha inserito tale concetto all’interno dei suoi Principi Fondamentali nel Febbraio 2022.
L’art 9, così recita:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Appare chiaro, dunque, come per la Costituzione Italiana la tutela della biodiversità è un principio fondamentale che ogni cittadino deve assumente alla base del proprio agire quotidiano.
Biodiversità: un bene da tutelare
Le cause principali per cui c’è perdita di biodiversità, sono legate ai cambiamenti climatici, all’inquinamento, alla degradazione e frammentazione degli habitat, al consumo ed impoverimento dei suoli, allo sfruttamento eccessivo delle risorse.
La scomparsa delle specie viventi si sta infatti verificando ad una velocità sempre più rapida, rispetto alle condizioni in cui questo dovrebbe accadere naturalmente.
Da questa emergenza biodiversità, nasce l’impegno costante di scienziati e politici che nel 2022 in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite COP15, hanno definito gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, al fine di tutelare il 30% di biodiversità terrestre e 30% di quella marina.
Nel 2023, invece, il Parlamento Europeo ha approvato il testo della Nature Restoration Law, legge che come obiettivo il ripristino del 20% degli ecosistemi degradati.
Come ha ricordato il presidente della WBA, Paolo Fontana, la biodiversità è un bene sempre più da tutelare, perché indispensabile alla sopravvivenza di tutti gli esseri del pianeta Terra.