venerdì, Marzo 21, 2025

Jova Beach Party a Fermo, un’ingiustizia ambientale

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Il JOVA BEACH PARTY È APPRODATO SULLA SPIAGGIA DI CASABIANCA. IL COMITATO “TAG COSTA MARE” DENUNCIA LA DISTRUZIONE DELL’HABITAT COSTIERO A FERMO

L’evento musicale Jova Beach Party continua a destare indignazione tra le associazioni ambientaliste. Questa volta a catturare l’attenzione è ciò che sta accadendo nel Comune di Fermo, una delle ventuno tappe del tour del 2022. Qui le associazioni di protezione ambientale presenti nelle Marche, riunite insieme nel comitato TAG Costa Mare, hanno denunciato l’ingiustizia ambientale di cui è stata vittima la spiaggia destinata al concerto, Casabianca.

«Non siamo contro la musica – sostiene la sezione di Italia Nostra di Fermo- ma contro la scelta di zone che dovrebbero essere protette secondo la normativa europea».

Infatti, nel 2018 la spiaggia era tra i potenziali Siti Natura 2000 per il suo ecosistema costiero unico e perché dimora riproduttiva del raro fratino, una delle specie di uccello considerate in pericolo di estinzione. Ma nel 2019 il Comune decide di ospitare per la prima volta nell’area di Casabianca lo svolgimento dell’evento. Così il 21 luglio 2019 le ruspe spianano completamente le dune embrionali presenti e distruggono tutta la vegetazione dunale.

Jova Beach Party torna a Fermo dopo il restauro ambientale

Ma questo è solo il primo crimine che è stato compiuto contro l’ambiente in quest’area. Nel 2020, per ripristinare l’ecosistema danneggiato, il Comune di Fermo ha deciso di avviare un restauro ambientale dell’area. Infatti riuscire ad aggiungere ogni singolo tassello è importante per ottenere l’obiettivo del 30% di aree protette entro il 2030.

Così si traslocano piante, talee e semi di vegetazioni rare da altre aree protette dell’Abruzzo e delle Marche, per cercare di ricreare l’ecosistema originario. Seppur l’idea fosse un azzardo, risultò efficace. Infatti, complici le forme di restrizioni attuate durante la pandemia di Covid-19, che hanno contribuito a una minore frequentazione della spiaggia, si videro i primi risultati di recupero.

Per questo risulta ancora più sconvolgente il fatto che la Giunta comunale, il 17 maggio 2022, approvi nuovamente lo svolgimento del Jova Beach Party alla spiaggia di Casabianca del Lido di Fermo. Incredibilmente la stessa area, soggetta negli anni a continue ordinanze di tutela e protagonista di un’ambiziosa opera di restauro ambientale-naturalistico, è stata di nuovo distrutta dalle ruspe, che il 26 luglio hanno reso vani gli sforzi fatti per ripristinare questo ecosistema unico.

«La natura non è come le piastrelle – denuncia il referente tecnico scientifico del comitato, Fabio Vallarola -. Una vota rotto non si può riparare. Una volta perso non si può recuperare».

La tutela del fratino e dell’ecosistema costiero

Ma perché il lido di Fermo è tanto importante da preservare? Già nella prima edizione del Jova Beach Party nel 2019 le associazioni ambientaliste avevano evidenziato le criticità per la scelta della località Casabianca. Infatti la zona era tra quelle che potevano diventare area protetta dell’Unione Europea. L’area aveva un contesto naturale unico, adatto alla nidificazione del fratino.

Chiamato scientificamente Charadrius alexandrinus, è una specie di volatile che si riproduce sulle spiagge europee. È inserita nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature) come specie in pericolo. Risulta minacciato dall’urbanizzazione delle coste, dall’erosione dei litorali sabbiosi e dal disturbo dovuto alle attività turistiche.

Il fratino nelle Marche nidifica, con una prima deposizione, ad aprile o a maggio sul litorale sia sabbioso sia ghiaioso. Depone da una a quattro uova nelle piccole depressioni sulla sabbia. Poi la specie tenta una seconda nidificazione tra maggio e luglio.

Anche preservare la vegetazione è importante, come sostiene il comitato tecnico-scientifico del TAG Costa Mare. Infatti ha un ruolo decisivo nella formazione delle dune sulla spiaggia, perché frena il vento, consolida la sabbia, riduce l’erosione marina e protegge l’entroterra.

La scomparsa delle nidificazioni del fratino

La presenza del fratino è sempre stata costante a Casabianca. Ma le ultime nidificazioni si sono registrate proprio negli anni precedenti al concerto-evento Jova Beach Party del 2019. L’assenza di nidificazioni da allora si ritiene sia dovuta proprio all’avvenuta modifica della consistenza della vegetazione e del suolo.

La modifica all’ecosistema dunale è stata tale che, nonostante si veda ancora sul luogo questo piccolo uccello, non trovando più le condizioni adatte, rinuncia alla riproduzione o si sposta altrove per la deposizione e la cova delle uova.

Nel 2020 e 2021 si è continuata a registrare la presenza di fratini. Ma le nidificazioni si sono spostate più a sud, in una spiaggia di Porto San Giorgio, dove si sono incontrati non pochi problemi di salvaguardia.

Le ordinanze del Comune per tutelare il fratino

Per tutelare l’habitat di questa specie si emanano diverse ordinanze da parte del sindaco della città. Per esempio, nell’ordinanza n.15 del 21 febbraio 2020, si legge:

Il fratino nidifica esclusivamente nelle spiagge. È una specie a rischio in Italia in quanto la sua popolazione è drasticamente diminuita nelle coste italiane negli ultimi venti anni. Per questo motivo è particolarmente tutelata dalle leggi. Appare quindi necessario attuare tutte le misure possibili, da un lato per informare la cittadinanza sulla necessità di salvaguardare questa specie e dall’altro per salvaguardare la vita e la possibilità riproduttiva di tutti gli individui presenti in loco”.

Per questo l’ordinanza vieta, nel tratto della frazione Casabianca, di arrecare qualsiasi disturbo all’attività riproduttiva della specie dal 21 febbraio 2020 fino al 30 luglio 2020. Mentre, per tutto l’anno, è vietato “asportare, raccogliere, o danneggiare in qualunque modo, tranne che per scopi scientifici o gestionali dell’area supportati da relazione tecnica, ogni essenza vegetale esistente in loco”.

Lo stesso intento è perseguito dall’ordinanza n.9 dell’11 febbraio 2021, dove il divieto di disturbo nell’area è dal 21 febbraio 2021 al 30 luglio, e dall’ordinanza n.27 del 12 maggio 2022, in cui il divieto è valido fino al 20 luglio 2022. Eppure, il 17 maggio 2022 la Giunta comunale approva lo svolgimento del Jova Beach Party e si stabilisce il ritorno delle ruspe per il 21 luglio.

La lotta vana del comitato TAG Costa Mare

La linea di costa è un luogo di cambio di habitat, che ha un’importanza particolare dal punto di vista naturalistico. Tuttavia non viene tutelata dallo Stato ma la costa è gestita dalle amministrazioni locali, a cui spetta la competenza riguardo i punti turistici. Per questo a niente sono valse le tante azioni compiute dal TAG Costa Mare per contrastare questo nuovo scempio all’area.

Dopo una prima diffida al Comune di Fermo del 2 maggio 2022, in cui viene chiesto di cambiare località, si inoltra una nuova diffida ai dirigenti del Comune di Fermo il 7 luglio 2022. Il giorno dopo un esposto è depositato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale, e poi inviato alla Corte dei Conti. Nel frattempo si richiede l’intervento del ministero della Transizione Ecologica e il parere dell’ISPRA.

Jova Beach Party è davvero a tutela del territorio?

Infine il TAG Costa Mare ha sollecitato il WWF a dissociarsi dalla tappa di Fermo del Jova Beach Party. Il Comune ha infatti disatteso gli impegni presi nel Protocollo d’Intesa, approvato nella delibera n.157 della giunta comunale del 3 maggio 2022. In questo accordo il WWF aveva chiesto che la parte più a nord della spiaggia di Casabianca fosse oggetto di un nuovo intervento di carattere naturalistico per favorire la nidificazione del fratino.

Lo stesso WWF è uno dei partner del progetto RI-PARTY-AMO, nato dalla collaborazione con il Jova Beach Party e Intesa Sanpaolo. Lo scopo è coinvolgere quante più persone possibili a difesa e salvaguardia del territorio nazionale. Ambisce così a sostenere interventi a livello ambientale, sociale e culturale, che saranno promossi durante le tappe del Jova Beach Party 2022.

Ma dati gli effetti negativi che l’allestimento di questo evento ha provocato in varie località, ci si chiede se l’obiettivo sia stato davvero raggiunto o se, invece, abbia contribuito a degradare ancora di più l’ambiente.

«I messaggi di Jova Beach Party devono essere fatti in uno stadio-conclude Fabio Vallarola – e non in un luogo non adatto e che deve essere preservato».

Numero verde ONA

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