martedì, Dicembre 3, 2024

Journey in Italy, la dieta mediterranea in giro per il mondo

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IL PROGETTO VUOLE PROMUOVERE LA TRADIZIONE CULINARIA ITALIANA NEGLI ALTRI PAESI COME ESEMPIO DI CUCINA SALUTARE E SOSTENIBILE

L’appetito vien mangiando e così anche la salute. Proprio la Dieta Mediterranea, divenuta nel 2010 addirittura Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, è il regime alimentare universalmente riconosciuto come il più benefico e sostenibile. Diffonderla quindi nel mondo è importante e contribuisce a portare ovunque il benessere a tavola.

Proprio questo è lo scopo che porta avanti Journey in Italy. Il progetto culturale, ideato dall’architetto Antonella Bondi, promuove la cucina italiana e l’idea che il cibo sia patrimonio di cultura, sostenibilità, salute e benessere, disponibile per tutti.

«Il cibo può dirsi la forma più alta e trasversale di arte contemporanea – racconta Antonella Bondi, che, insieme all’ingegnere Ruggero Dassi, presidente dell’associazione Journey in The Planet ETS, ha creato il progetto -. Ingloba il concetto di bellezza, il gusto, il design, l’accoglienza, la festa, il sacro. E va oltre tutto questo perché riguarda la vita stessa di ognuno, tramite il nutrimento. Il cibo abbraccia tutto».

La dieta mediterranea in “Grand Tour”

Le nostre tradizioni culinarie, da Nord a Sud, sono quindi ideali per proporre uno stile di vita virtuoso, sempre pronto ad arricchirsi grazie allo scambio con le altre culture del mondo. Da qui nasce l’idea di un “Grand Tour”.

Proprio come nel XVIII secolo gli intellettuali compivano un viaggio alla scoperta dei luoghi culturali più importanti, questo itinerario si propone di mostrare i valori della cucina italiana e della cultura del “vivere bene” in ben undici città in giro per il mondo, da Hong Kong a Londra, da Milano a New York, da Roma a Pechino fino a Napoli.

Attraverso dialogo, masterclass, laboratori, cooking show, degustazioni e conferenze si è cercato così di incentivare la valorizzazione del cibo sano e di qualità. Intorno alla stessa “tavola” hanno condiviso le proprie idee viticoltori, produttori e chef, insieme a storici, sociologi, scrittori, artisti e cantanti.

Inoltre “Journey in Italy” ha coinvolto anche le istituzioni, le quali hanno dimostrato di vedere nel cibo un’ottima opportunità di cooperazione internazionale.

Tradizioni culinarie e sostenibilità alimentare

Una delle tappe centrali di questo viaggio culinario è stato sicuramente il famoso Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite, a New York. Qui è stato ospitato il seminario “Tradizional Diets For Sustainable Wellbeing”.

L’evento ha visto la partecipazione dell’UNESCO, della FAO e dei vari rappresentanti permanenti alle Nazioni Unite dei Paesi del mondo, i quali, insieme, hanno esplorato come la sinergia tra sostenibilità dei sistemi produttivi, alimentazione e sicurezza alimentare sia fondamentale per salvaguardare il benessere delle persone.

Tra questi ci sono gli ambasciatori Maria del Carmen Squeff, rappresentante dell’Argentina e Kimihiro Ishikane, rappresentante del Giappone, il direttore dell’UNESCO a New York Eliot Minchenberg e il direttore della FAO a New York Qu Guangzhou.

«La correzione delle abitudini alimentari e la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi saranno un modo per contribuire a salvaguardare il futuro – ha dichiarato l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante dell’Italia alle Nazioni Unite, il cui intervento ha aperto il simposio -. Rovesciando un paradigma caro alla società dei consumi, saranno le nostre scelte a orientare i modi di produrre».

A seguire ha avuto luogo il panel “Between Tradition and Innovation: Sustainable practices for Food, Nutrition and Wellbeing” che ha fornito diversi spunti di riflessione sul legame tra tradizione e innovazione in ambito alimentare. Sono intervenuti, oltre la fondatrice Antonella Bondi:

  • Heinz Beck, chef che ha ricevuto tre stelle Michelin;
  • Francesco Zurlo, preside della Scuola del Design del Polimi;
  • Matteo Oreste Ingaramo dell’Università Politecnico di Milano;
  • Nicoletta Mantovani, presidente della “Fondazione Luciano Pavarotti”;
  • Alice Pavarotti, figlia del famoso tenore italiano;
  • la giornalista e scrittrice Camilla Baresani;
  • Antonella Andreani, vice presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale (ADI).

Journey in Italy approda in Oriente

Dopo aver conquistato l’Occidente si è deciso di volgere lo sguardo a Oriente. Il viaggio culinario è quindi approdato nel cuore della Cina, all’insegna dello scambio e della condivisione.

La prima tappa si è tenuta a Hong Kong, dove si è incontrato lo chef tristellato Umberto Bombana. Poi si è proseguito verso Shenzhen con i piatti dello chef Lorenzo Prandi. Infine, la capitale del Paese, Pechino, è stata la location speciale di una cena preparata dallo Chef con una stella Michelin, Andrea Susto.

Tutte e tre le serate, patrocinate dal ministero degli Esteri, dall’Istituto Commercio Estero (ICE), dalla Fondazione Dieta Mediterranea, dal Politecnico di Milano, dall’ADI e dalla Fondazione Luciano Pavarotti, cui hanno partecipato ambasciatori, consoli, rappresentanti della Camera di Commercio, giornalisti e imprenditori, sono state l’occasione per esplorare il modo in cui la dieta mediterranea può integrarsi con lo stile di vita di culture diverse, come con le eccellenze della cucina cinese.

Un obiettivo ambizioso è quindi quello che si pone “Journey in Italy”: costruire un modo di vivere sano e sostenibile attraverso il connubio di espressioni artistiche, di competenze artigianali e di diverse tradizioni culinarie. La tavola diventa ancor di più il luogo intorno a cui riunirsi, dialogare, sperimentare, arricchirsi e immaginare nuovi progetti comuni e nuove avventure gastronomiche.

Numero verde ONA

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