IL 16 GIUGNO È IL WORLD SEA TURTLE DAY, GIORNATA MONDIALE DELLE TARTARUGHE MARINE. OGNI ANNO IN ITALIA 25MILA TARTARUGHE MARINE VENGONO CATTURATE DA RETI A STRASCICO E L’80% DELLE CARETTA CARETTA NEL MEDITERRANEO HA INGERITO PLASTICA
A giugno ritorna la campagna GenerAzione Mare del WWF il cui simbolo è la tartaruga marina Caretta caretta.
L’iniziativa del WWF unisce cittadini, volontari, imprese, comuni, associazioni, aree protette e pescatori con un unico obiettivo: tutelare il Mediterraneo e di chi lo abita. Prime fra tutti le tartarughe marine, che nidificano nelle coste italiane.
Nel Mare Nostrum vivono tre specie di tartaruga marina: la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, più rara, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). Queste due specie nidificano soprattutto sulle coste orientali del bacino mediterraneo.
La tartaruga comune (Caretta caretta), invece, nidifica regolarmente lungo le coste italiane (soprattutto nelle regioni meridionali). Qui, infatti, sono stati registrati circa 8mila nidi; in particolare nell’Adriatico, per esempio, importante area di alimentazione per la specie
Le minacce alla specie
Ma, se il Mediterraneo è ormai una zona chiave per le tartarughe e hotspot di biodiversità, purtroppo è anche minacciato dalle azioni antropiche. Infatti, il mare si sta scaldando più velocemente ed è invaso dai rifiuti. Difatti, ogni anno, 570mila tonnellate di plastica finiscono nel capitale blu.
Questi due fattori, più la pesca intensiva e l’impatto con i natanti stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dei carapaci. I quali, nella Lista Rossa della IUCN, compaiono come a rischio di estinzione (tranne la tartaruga a dorso piatto, Natator depressus, ancora classificata come Carente di Dati).
Nel Mediterraneo oltre 150mila tartarughe ogni anno vengono catturate accidentalmente da ami da pesca, lenze e reti e oltre 40mila muoiono. Solo in Italia, ogni anno 25mila tartarughe marine vengono catturate da reti a strascico.
Le iniziative del WWF
Il WWF Italia si occupa della conservazione delle tartarughe marine da oltre 25 anni. A suo attivo un’ampia attività di ricerca, monitoraggio, tutela dei nidi, recupero e riabilitazione di tartarughe. I progetti sono approvati e autorizzati dal ministero dell’Ambiente, oggi MITE (Ministero della Transizione Ecologica).
Le attività dei volontari riguardano in particolare Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Veneto e Toscana. Collaborano alla salvaguardia delle testuggini anche pescatori più sensibili ed enti come le Regioni Campania e Lazio.
Le numerose e diverse iniziative di conservazione sono state rese possibili dal Network tartarughe. Questo è costituito da una rete di operatori, centri di recupero e volontari, costruita negli anni sul territorio.
Le attività di monitoraggio, in particolare, sono cresciute negli ultimi anni grazie anche al progetto Life Euroturtles. Il programma coinvolge centinaia di volontari che, affiancati da operatori esperti, non solo collaborano nella ricerca delle tracce lasciate sulle spiagge dalle tartarughe marine ma anche nella successiva tutela dei nidi. Queste operazioni coinvolgono centinaia di volontari, che ogni anno percorrono a piedi circa 5mila km di spiagge.
Solo nel 2020 – è scritto nella nota – ci sono stati interventi su 108 nidi da cui sono venuti fuori più di 5mila piccoli che hanno raggiunto il mare. La maggior parte dei nidi sono stati identificati in Sicilia, ben 81. Seguono la Calabria con 26 e la Basilicata con 1 nido. Il risultato è da considerarsi particolarmente significativo se si osserva che nel 2019 i nidi ritrovati erano stati 46, nel 2018 appena 26.
L’importanza dei centri di recupero per le tartarughe
Un ruolo importante per la tutela della specie lo svolgono i Centri di Recupero Tartarughe Marine (CRTM). In queste strutture i veterinari curano gli animali recuperati con ferite di diversa entità e poi dopo li liberano a guarigione avvenuta.
I centri di recupero del WWF si trovano a Policoro, Molfetta, Torre Guaceto e Capo Rizzuto. Ogni anno, i CRTM trattano circa 500 tartarughe. con una buona percentuale di individui curati e poi rilasciati in mare.
Questi raccolgono dati anche grazie alla tecnologia: oltre a marcare tutte le tartarughe rilasciate con un tag satellitare sulla pinna, hanno applicano dei tag GSM (Global System for Mobile communication), che permettono di seguire i movimenti della tartaruga nel corso del tempo in modo efficace e di identificare così le loro rotte, i loro habitat chiave, le aree di alimentazione e riproduzione.
Adotta una tartaruga
Adottando simbolicamente una tartaruga sul sito WWF si potranno sostenere i Centri di Recupero WWF che ogni anno curano centinaia di individui in difficoltà.
Oggi, 16 giugno, in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe marine il WWF pubblica Italia, penisola delle tartarughe. Il report racconta vita e minacce di questa specie, ma anche tutti i progetti che l’associazione porta avanti e i risultati ottenuti per la loro tutela.
Nel report anche un Vademecum di comportamento per i turisti che nel corso dell’estate dovessero incontrare una tartaruga in difficoltà o scoprire tracce lungo la spiaggia.
Gli operatori del WWF, nel corso degli anni, hanno organizzato anche numerosi eventi di sensibilizzazione, liberazioni di tartarughe e incontri di educazione ambientale che hanno coinvolto centinaia di appassionati e curiosi, creando molteplici opportunità di dialogo sulla conservazione della Caretta caretta.
Il programma degli eventi del WWF
Per celebrare la Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine questa mattina il Centro di Recupero WWF di Molfetta (Bari) ha liberato una Caretta caretta, dopo un periodo di cura. Mezzi navali della Guardia di Finanza Puglia hanno scortato l’esemplare fino al largo del porto di Bisceglie dove ha preso il largo.
Domenica 19 giugno un’altra tartaruga marina, curata presso il Centro di Recupero WWF di Policoro (Potenza) torna in mare grazie ai volontari del WWF. Sempre domenica 19 a Marsala (Trapani), il WWF Sicilia svela tutti i segreti di questi splendidi rettili marini nell’incontro organizzato, dalle 10.00 alle 12.30 al South Beach.
Agli appuntamenti di domenica 19 giugno si aggiunge anche la giornata Plastic Free in kayak, a Maratea, con ritrovo alle ore 9.00 alla Spiaggia Nera.