Una recente iniziativa ha visto la reintroduzione di Isoëtes Malinverniana, una rara felce acquatica di origine mesozoica, nel Parco Lombardo della Valle del Ticino. Questa pianta, esclusiva delle regioni di Piemonte e Lombardia, ha subito un grave declino delle popolazioni, con una diminuzione del 90% negli ultimi due decenni. La sua presenza è stata ristabilita grazie a un progetto europeo guidato dalla Regione Lombardia, con la collaborazione di diversi enti e istituzioni. Tra queste, l’Università di Pavia e Roma Tre e l’Orto Botanico Città Studi dell’Università degli Studi di Milano.
Il progetto per la reintroduzione di Isoëtes Malinverniana
Il progetto, avviato nel 2023, ha creato un tavolo permanente per la conservazione di questa specie, come richiesto dalla Direttiva EU Habitat 93/42/CEE. Questo tavolo, di vari enti, ha coordinato con successo la reintroduzione di Isoëtes Malinverniana presso la Roggia Magna a Pavia, un’area storica di presenza della specie. Circa 100 esemplari sono stati piantati, provenienti dall’Orto Botanico dell’Università di Pavia, e sono previsti ulteriori interventi per garantire la stabilità della popolazione.
Un’altra importante iniziativa è stata il trasferimento di alcuni esemplari presso l’Orto Botanico Città Studi. Il tutto è avvenuto nel dicembre 2023, per avviare una nuova coltivazione in cattività e rafforzare la conservazione ex situ della specie.
Uomo e natura: un connubio possibile
Il successo di questi sforzi è stato accolto con entusiasmo dagli esperti, che vedono in Isoëtes Malinverniana non solo un simbolo di conservazione della biodiversità, ma anche un potenziale segno di riconciliazione tra attività umana e natura in un’area fortemente antropizzata come l’Italia.