domenica, Novembre 2, 2025

Il giro d’Italia in canoa contro l’inquinamento marino

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Un evento per unire avventura e missione ambientale, con l’obiettivo di promuovere il messaggio di sensibilizzazione di tutela verso l’ambiente. Con questi scopi, Leone Ortega – noto sportivo pratese – si è imbarcato in canoa per un viaggio in solitaria per circumnavigare l’Italia. Il giovane è partito il 1° maggio da Venezia e sta procedendo il suo viaggio sino a Genova, attraversando lo Stretto di Messina. Wind of Change si pone l’obiettivo di promuovere la salvaguardia dell’ambiente marino attraverso azioni concrete, e quindi contro l’inquinamento dei mari italiani.

Inquinamento mare
La missione di Leone Ortega contro l’inquinamento dei mari

La tutela verso l’ambiente è il primo passo verso un concreto cambiamento, che può avvenire solamente diffondendo un messaggio di sensibilizzazione verso l’habitat che ci circonda. Il cambiamento climatico ci ha dimostrato la fondamentale importanza di preservare il patrimonio naturale anche per tutelare la salute pubblica.

Wind of Change: il progetto contro l’inquinamento marino

In collaborazione con Plastic Free Onlus nasce Wind of Change. Un inedito progetto che lavora alla salvaguardia dell’ambiente promuovendo un messaggio di sensibilizzazione verso questa urgente e attuale tematica. Leone Ortega, 27enne pratese, ha deciso di partire per un viaggio in canoa per circumnavigare l’intera penisola italiana, attraversando lo Stretto di Messina, da Venezia fino ad approdare al porto di Genova, come tappa finale della sua avventura.

Il giovane pratese ha salpato lo scorso 1° maggio e proseguirà il suo viaggio nel corso delle prossime settimane. In ogni spiaggia in cui attraccherà, con l’aiuto di Plastic Free Onlus, verranno organizzate delle operazioni di pulizia sulle spiagge con il coinvolgimento delle comunità locali nel comune obiettivo della sensibilizzazione ambientale.

Saranno in totale 90 le tappe del viaggio in canoa di Leone Ortega. Un totale di percorrenza di 1.511 miglia nautiche, pari a quasi 3mila chilometri. Durante il suo itinerario, il 27enne pratese non sarà solo, bensì accompagnato dal compagno di avventure Giacomo Arrighini. Quest’ultimo lo seguirà con il suo minivan, garantendo sicurezza e supporto logistico lungo il tragitto. Wind of Change propone tra i suoi obiettivi anche quello di raccogliere i dati sull’inquinamento dell’ecosistema marino italiano.

A seguito dell’acquisizione di tutti gli elementi utili, quest’ultimi verranno analizzati da enti e consorzi, per informare la Commissione Europea sulle possibili azioni di conservazione. Tutti i dati raccolti saranno anche a disposizione del pubblico, per promuovere il messaggio di sensibilizzazione, che è alla base dell’evento.

Inoltre, già prima dell’inizio dell’avventura di Leone Ortega, sono state rese pubbliche sui siti e social ufficiali tutte le tappe dove avranno luogo gli eventi annunciati. In questo modo, chiunque voglia contribuire alla causa avrà la possibilità di unirsi all’iniziativa.

Inquinamento mare
Leone Ortega a bordo della canoa

Inquinamento marino: la necessità di soluzioni immediate

I dati raccolti negli ultimi anni in merito all’inquinamento presente nelle acque dei mari italiani, oltreché di fiumi e laghi, sono terrificanti. A seguito del lavoro svolto nel 2023 attraverso le campagne di Legambiente, grazie all’aiuto di oltre duecento volontari, sono state analizzate acque delle coste, foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago e quaranta laghi, in diciotto differenti regioni. I risultati però destano parecchia preoccupazione. Infatti, il 32% dei campioni di acque marine e lacustri monitorate presentano limiti inquinanti oltre la legge.

Le cause dell’inquinamento marino sono molteplici. Dai numerosi rifiuti di plastica spostati dalle correnti verso i mari italiani, oltre ai possibili incidenti che potrebbero provocare la dispersione nelle acque, di petrolio e altre sostanze pericolose. Questa contaminazione interessa, purtroppo, tutto l’intero ecosistema marino. E in questo modo, si mette a rischio anche lo sviluppo della flora e della fauna dei mari italiani, che rappresenta uno dei più ricchi patrimoni naturalistici in Europa.

La preoccupazione è destata anche dal fatto che, nella maggior parte dei casi, i siti contaminati non vengano segnalati nemmeno ai bagnanti. Tornando sempre ai dati raccolti dai volontari di Legambiente nel 2023, è stato constatato che solo nel 15% dei punti analizzati è stato visto il cartello informativo sulla qualità delle acque, obbligatorio per legge da molti anni ormai. Invece, nei siti restanti (pari al 73%) non era presente alcun cartello che indicasse la criticità del punto e il conseguente divieto di balneazione.

Le possibili soluzioni al problema

Si tratta di una situazione che deve essere posta all’attenzione di tutti e che necessita di una, quanto possibile, immediata soluzione. A fare la differenza è in primo luogo il comportamento dei cittadini. Tutti dovrebbero essere più responsabili, oltreché pienamente consapevoli dei rischi ai quali espongono l’ambiente e conseguentemente anche la salute pubblica. Tra gli atteggiamenti che possiamo definire “sani” per la salvaguardia del nostro ecosistema in cima alla lista si posiziona l’attività di riciclo, in particolare dei materiali in plastica. Evitando quindi, per quanto possibile, anche l’utilizzo di oggetti monouso.

Trattato plastica - mare inquinamento plastica
L’inquinamento dei mari italiani e tutte le possibili soluzioni

Se poi si volesse contribuire a diffondere il messaggio di difesa e protezione del patrimonio marino italiano, ma anche più in generale quello ambientale, sarebbe utile la partecipazione e l’organizzazione di iniziative che includano intere comunità, come la pulizia delle spiagge. Più in generale, solamente attraverso la diffusione di un messaggio di sensibilizzazione, e quindi della presa di coscienza da parte di tutti, della reale portata della problematica relativa all’inquinamento – non solo marino – si può giungere concretamente a soluzioni, che possano arginare e, infine, risolvere definitivamente il problema.

Numero verde ONA

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