Siamo alla soglia del cambiamento ambientale senza ritorno
Ogni anno, più di 8milioni di tonnellate di plastica sono introdotte negli oceani del mondo e più di 5trilioni di microplastiche attualmente contaminano gli ambienti marini. L’inquinamento della plastica porta conseguenze dannose.
Per moltissimo tempo abbiamo ignorato le conseguenze dannose di questo materiale sulla nostra salute e sull’ambiente. L’inquinamento da plastica è un problema che preoccupa a livello globale e costituisce una delle cause principali dell’inquinamento marino.
La plastica e i problemi dell’inquinamento
Questo è un materiale estremamente economico e versatile che ha mille applicazioni, anche essenziali.
Il problema fondamentale di questo prodotto del petrolio dipende sostanzialmente da fattori legati alla produzione e allo smaltimento.
Esiste un’isola di rifiuti di plastica anche nel Mediterraneo, tra Elba e Capraia. Secondo il WWF ogni minuto più di 33mila bottigliette di PET, cioè polietilene tereftalato, finiscono nel Mediterraneo.
Un danno economico che all’Italia costa 70milioni di euro annui.
La produzione di plastica è inoltre aumentata dal 1950 di circa 200 volte, con un tasso di crescita del 4% annuo fino al 2000.
Ciò vuol dire che la plastica vergine progettata dal 2000 a oggi è pari a quella prodotta nei cinquant’anni precedenti.
A questi ritmi, se non si modificano le modalità di smaltimento, si rischia che 12miliardi di tonnellate di rifiuti entro il 2050 finiranno nell’ambiente naturale.
Il pericolo microplastiche
Ogni settimana ognuno di noi ingerisce una quantità di microplastiche pari al peso di una carta di credito.
Tra le cause dell’inquinamento marino ci sono soprattutto le microplastiche. Una volta nell’oceano, lentamente questo materiale si frammenta in pezzi di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, conosciuti come micoplastiche.
Queste sono estremamente dannose. Considerate le dimensioni così ridotte, sono facili da ingerire sia per i pesci sia per gli uccelli e i molluschi. Entrano, così nella catena alimentare.
Inoltre esistono microplastiche di tipo primario come le microsfere e le microfibre. Entrambe piccolissime che non vengono filtrate dai sistemi di depurazione e vengono facilmente disperse dagli scarichi domestici.
Come possiamo contrastare questo problema?
Esiste un progetto chiamato River Cleaning Plastic & Oil che è una soluzione concreta e innovativa.
Questa consiste nell’installazione di boe galleggianti fisse, sistemi di rete o barriere che portano temporaneamente alla chiusura della viabilità di un fiume senza però ostacolare il passaggio delle imbarcazioni.
Questo sistema intercetta i rifiuti come una catena di ingranaggi, spostandoli nel punto di raccolta in modo da poter poi essere prelevati e portati a nuova vita per il riciclaggio.
Questa invenzione inoltre è autoalimentata e ciò vuol dire che non richiede energia esterna, in quanto sfrutta solamente la corrente delle acque.
La plastica sta soffocando i nostri mari e distruggendo il nostro pianeta.
Inquinamento e conseguenze dannose della plastica
La plastica è uno degli agenti inquinanti e cancerogeni che hanno delle ripercussioni anche per quanto riguarda la catena alimentare. Per questi motivi, ai fini della prevenzione primaria si rende necessario utilizzare materiali alternativi.
Ci sono infatti anche plastiche biodegradabili che in quanto tali non hanno quella biopersistenza così lesiva per la salute.