STORICA DECISIONE ALLA COP28 A DUBAI: LA CONFERENZA DELLE PARTI, DELLE NAZIONI UNITE HA SIGLATO L’ACCORDO CHE PREVEDE L’ABBANDONO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI, MA ANCORA NON LA COMPLETA ELIMINAZIONE DEL CARBONE, DEL PETROLIO E DEL METANO, ENTRO QUESTO DECENNIO. INIZIA, COSÌ, L’ERA POST-FOSSILE
La COP28 ha ottenuto il primo accordo sul clima che chiede l’abbandono dei combustibili fossili, entro questo decennio. Per la prima volta le parole “fossil fuels” sono state “incise” nel documento finale, per stabilirne l’uscita.
A sorpresa, questa mattina, in apertura dell’assemblea plenaria dei delegati, che chiude la Conferenza delle Parti a Dubai, Sultan Ahmed Al-Jaber ha detto che «Abbiamo le basi per la trasformazione. Per la prima volta in assoluto abbiamo scritto combustibili fossili nel testo. Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo».
Oggi, 13 dicembre2023, il contestato presidente della COP28, a capo dell’azienda petrolifera di Stato degli Emirati Arabi Uniti, ha messo il sigillo, così, sul documento conclusivo del congresso dei delegati dei 198 Paesi aderenti. Ieri, 12 dicembre 2023, giorno della chiusura ufficiale della Conferenza, la mancanza di accordo tra gli Stati ha fatto slittare il termine.
Stamane, in assenza di opposizioni, l’assemblea come da prassi in questo caso, ha approvato la mozione presentata da Al-Jaber.
Il documento contiene l’accordo sul cosiddetto “Global Stocktake”, cioè il primo “inventario” degli impegni presi dai Paesi che, nel 2015, hanno sottoscritto l’accordo di Parigi (COP21), per ridurre le emissioni e contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi rispetto al periodo pre-industriale.
Una transizione verso un sistema energetico più ordinato ed equo
La Conferenza ha focalizzato l’attenzione sull’articolo 28, che affronta le fonti fossili e la transizione verso un sistema energetico più ordinato ed equo. Sottolinea, quindi, l’urgenza di accelerare l’azione climatica per raggiungere emissioni zero entro il 2050, in linea con le indicazioni scientifiche.
Per trovare un compromesso tra esigenze contrastanti, è stato introdotto un nuovo linguaggio che metta in evidenza la transizione, a differenza della versione precedente concentrata sulla riduzione di produzione e consumo.
Il testo, però, propone un compromesso per coinvolgere anche i Paesi esportatori di petrolio, guidati dall’Arabia Saudita, che erano stati fortemente contrari nei giorni scorsi.
Le future generazioni ringrazieranno
«Le future generazioni vi ringrazieranno, non conosceranno ciascuno di voi ma saranno grati per la vostra decisione», ha chiosato il presidente della COP28 , il cui obiettivo, ha affermato, dall’inizio dei lavori, è stato quello di raggiungere questo accordo, “storico”. Al-Jaber ha ringraziato, quindi, tutti i delegati «per il lavoro, la collaborazione, gli sforzi» per «raggiungere questo risultato».
«Congratulazioni COP28! – Ha twittato la presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen -. Una parte cruciale di questo storico accordo è davvero “Made in Europe”. Tutto il mondo ha approvato i nostri obiettivi al 2030: triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, entrambi entro il 2030. L’accordo di oggi segna l’inizio dell’era post-fossile».
«Fatto!!! – Ha postato su X-Twitter Teresa Ribera, vice presidente della Spagna, Paese che detiene la presidenza di turno della UE -. L’accordo dimostra che Parigi offre risultati e che possiamo andare oltre!».
«L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza», ha commentato, per l’Italia, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Fonti:
ANSA
Wired