IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA È ROSA, LO DIMOSTRANO LE STORIE DI TRE DONNE IMPRENDITRICI A TUTTO CAMPO, DIVENTATE PROTAGONISTE DI UN RITORNO AL “VERDE”
Sono le donne, oggi, le maggiori protagoniste del “ritorno alla terra”, segnato dalla capacità di coniugare la custodia della tradizione con elementi di assoluta innovazione.
Alla vigilia dell’8 marzo, a ricordarlo è FattorMia, l’innovativa piattaforma “verde” che crea un link diretto tra città e mondo rurale. E per l’occasione, rende omaggio alla rivoluzione attuata dalle donne in agricoltura, presentando tre storie di imprenditrici iscritte alla sua rete.
Sono Martina (Azienda Agricola Si.Gi., Macerata), Antonella (Fattoria la Maliosa, Saturnia – GR), Elena (Versil Green, Massarosa – LU).
Donne che alla coltivazione affiancano la tutela dell’ambiente e del territorio, la promozione della biodiversità, la creatività e l’offerta di servizi sociali. Sono manager innovative che vivono l’impresa non soltanto come una fonte di reddito, ma come uno stile di vita. Ecco “il volto rosa del verde”.
La storia di Elena Giannini, affascinata dall’eucalipto
Elena Giannini, nel 1999, in Toscana, decide di interrompere la sua carriera nella grande distribuzione. Si dedica alla coltivazione di eucalipto biologico, commercializzato come ornamento floreale. Oppure trasformato in oli essenziali e prodotti per la cura e l’igiene del corpo. Nasce Versil Green.
Elena oggi gestisce 160mila mq di terreno ed è diventata dirigente di Coldiretti, Filiera Futura. Ha creato Il Giardino di Manipura, una fattoria didattica e agri-ludoteca per bambini che fa conoscere la cultura contadina attraverso esperienze ludiche e sensoriali.
Versil Green è anche un’impresa sociale che accoglie soggetti svantaggiati per inserirli nel mondo del lavoro. La quota rosa in azienda è totale e ogni collaboratrice può contare su un “lavoro a misura di donna e mamma”.
All’azienda agricola si affianca un agriturismo che per la Festa della Donna ospita l’evento “Prendiamoci cura di noi”, una giornata di coccole e aromaterapia a contatto con la natura.
La storia di Antonella Manuli, dall’Organic Movement alla Fattoria biologica
Antonella Manuli, imprenditrice milanese è la fondatrice della Fattoria biologica la Maliosa, che sorge nella Maremma toscana, esattamente nella zona di Saturnia.
Durante gli anni giovanili trascorsi in America, è venuta a contatto con i valori dell’Organic Movement, attenti all’ambiente e a uno stile di vita sano.
Tornata in Italia, decide di avviare una start up agricola innovativa nell’ambito della sostenibilità. Nasce così la Fattoria la Maliosa, 170 ettari costituiti da vigneti, uliveti, seminativi e boschi coltivati senza pesticidi, senza concimi o agenti chimici.
L’olio EVO è uno dei suoi prodotti di eccellenza, segnalato da molti riconoscimenti, tra cui “3 foglie” del Gambero Rosso. L’azienda è al femminile per oltre il 50% e, per l’8 marzo, organizza l’evento “AperiMusic tra Donne” (dalle 17.30 alle 20). È un aperitivo con vino accompagnato da finger food maremmano, in un’atmosfera accogliente e con un accompagnamento musicale.
Martina Buccolini, una storia di antichi frutti
A Macerata, nelle Marche, ha sede l’Azienda Agricola SIGI di Martina Buccolini, specializzata nella coltivazione e lavorazione dei frutti antichi.
L’attività nasce da un’intuizione dei suoi genitori, consapevoli del valore della biodiversità, che quasi trenta anni prima decidono di recuperare le varietà di frutti rari.
Tra questi giuggiole, gelsi neri, fichi bianchi, corniolo e visciole. Oggi, la SiGi coltiva, trasforma e commercializza confetture, gelatine e vini da dessert da ricette antiche e tradizionali.
La lavorazione è totalmente manuale grazie a un team solo femminile. Ma non solo: Martina ha dato vita al progetto di agricoltura sociale “Tuttincampo”.
In collaborazione con Anffas Macerata, Unimc, Università degli Studi di Macerata e il supporto di un’educatrice e di una psicologa, il progetto è decollato.
Due giorni a settimana, l’Azienda ospita cinque ragazzi disabili per dar loro un’opportunità lavorativa attraverso la vita di campagna.
8 marzo, il ruolo delle imprenditrici verdi
Le parole chiave delle nuove imprenditrici verdi nella filiera agro-alimentare sono creatività, passione, voglia di fare squadra, ricerca della qualità e tipicità dei prodotti.
Ma anche difesa della biodiversità, con un occhio alla dimensione “sociale” del lavoro. Intanto auguri a tutte le donne che riescono a coltivare, curare e raccogliere i frutti nella vita delle persone che incontrano.
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