domenica, Dicembre 8, 2024

Il ministro dell’Ambiente incontra Coalizione Clima

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Coalizione Clima italiana nasce nel 2015 con l’obiettivo di raggiungere un accordo equo, vincolante ed efficace per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C, costruire iniziative e mobilitazioni comuni, nazionali e territoriali, per raggiungere la massima sensibilizzazione possibile sulla lotta ai cambiamenti climatici.

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e la Coalizione Clima italiana

Al dibattito, i rappresentanti di Coalizione Clima, dopo aver ricordato il pesante monito arrivato dall’ultimo report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e dalla lettera congiunta firmata da sedici capi di Stato, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno manifestato le proprie preoccupazioni riguardo la crisi climatica che già colpisce duramente il nostro Paese.

Il cambiamento climatico agisce anche da moltiplicatore di problemi preesistenti, in particolare del dissesto idrogeologico e sta provocando danni agli ecosistemi e alle attività umane – si pensi agli ingenti danni subiti dal sistema agricolo e forestale nel nord Italia – a seguito dell’intensificarsi degli eventi estremi.

Focus dell’intervento la prossima Conferenza sul Cambiamento Climatico, che si terrà in Polonia a Katowice, COP24, dal 2 al 14 dicembre.

Tra le proposte avanzate, la Coalizione – composta da oltre 200 realtà tra organizzazioni del Terzo settore, sindacati, imprese, scuole e università, nonchè da migliaia di cittadini – ha espresso la comune richiesta di accelerare in modo deciso il processo di transizione, definito ancora troppo lento e poco innovativo. Lo scopo deve essere quello di arrivare nel più breve periodo possibile all’azzeramento delle emissioni gas serra, permettendoci così di non fallire l’obiettivo stesso che la comunità internazionale si è posta a Parigi nella COP21.

Transizione che «deve avvenire nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori», ha ricordato la Coalizione «e che deve trovare la sua road map nell’imminente Piano Nazionale Energia e Clima, che il governo è chiamato a presentare entro fine anno, garantendo una giusta transizione e percorsi democratici di partecipazione».

Dal canto suo, il ministro si è mostrato disponibile a iniziare un cammino condiviso, come ad esempio sulla protezione del suolo. Ma ha ricordato che molti dei provvedimenti richiesti, per rendere efficace la battaglia climatica, sono di competenza di altri ministeri. Come per quanto riguarda la materia energetica, dove è il ministero dello Sviluppo Economico a possedere la delega.

Sergio Costa si è reso disponibile ad aprire le porte degli altri dicasteri, spendendosi in prima persona per favorire il dialogo. Per quanto riguarda la posizione che terrà l’Italia in Polonia, il titolare del ministero dell’Ambiente ha confermato che il nostro Paese porterà sul tavolo le posizioni ambiziose già avute negli scorsi mesi in Europa.

«Sarà, bisogna ricordarlo per non illudere e restare ancorati alla realtà, comunque un processo negoziale», ha affermato Sergio Costa, «dove in molti punteranno al ribasso sugli obiettivi. Da parte nostra faremo però il possibile per arrivare a un documento finale quanto più vicino alle nostre posizioni virtuose».

Numero verde ONA

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