IL FESTIVAL MONDIALE DI TEATRO CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, CLIMATE CHANGE THEATRE ACTION 2023, HA TRIBUTATO OMAGGIO ALL’OASI DUNE DEGLI ALBERONI E A VENEZIA E AL QUYLLURIT’I, CERIMONIA RELIGIOSA DEL PERÙ, MINACCIATE DALLA CRISI CLIMATICA. GIOVANNI MORASSUTTI, REGISTA DELLA KERMESSE, HA PRESENTATO ANCHE UN CORTOMETRAGGIO ISPIRATO ALLA MASSIMA DI OCTAVIA BUTLER: “TUTTE LE COSE BUONE DEVONO INIZIARE”, CHE RACCONTA IL TEATRO CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Si è da poco concluso “Cambiamenti di Rotta – CCTA 2023”. Il Climate Change Theatre Action 2023, festival ideato da Giovanni Morassutti, attore, regista e imprenditore culturale italiano, ha coinvolto migliaia di artisti in tutto il mondo.
Morassutti, referente nazionale del Festival mondiale di teatro contro il cambiamento climatico, in questa edizione ha voluto rendere omaggio all’Oasi Dune degli Alberoni, a Venezia. Il regista ha scelto questo l’Oasi come simbolo di biodiversità e Venezia come città vulnerabile e a rischio a causa del cambiamento climatico.
L’Oasi Dune degli Alberoni è gestita dal WWF Venezia e Territorio in collaborazione con il Comune di Venezia.
All’evento lagunare hanno partecipato più di trenta artisti e ricercatori. Tra questi, il designer friulano Massimo Clemente, l’esperto di cambiamenti climatici Paolo Faiola, la giovane artista Letizia Artioli fondatrice del Venice Climate Change Pavillion, il Distretto Veneziano di Ricerca e Innovazione e Warren Cairns, ricercatore del CNR.
In una splendida mattina domenicale a Venezia, è scritto nella nota, gli artisti sono giunti al luogo dell’evento su barche elettriche messe a disposizione da AQA, un’azienda veneziana specializzata nel noleggio di barche 100% elettriche e uno dei principali sponsor dell’iniziativa. Durante il percorso tra i canali, Sabina Tutone del Shylock Centro Teatrale Universitario di Venezia ha coordinato una performance tratta dal testo “Beginnings” di Andrea Ling.
La biodiversità e le attività dell’Oasi Dune degli Alberoni raccontata a pubblico
Nella Pineta degli Alberoni, Paolo Perlasca e Jacopo Capuzzo del WWF Venezia e Territorio hanno presentato al pubblico la biodiversità e le attività dell’Oasi. Mentre i due artisti Sara Michieletto e Giorgio Schiavon di Emotion for Change hanno eseguito frammenti del loro ultimo disco “Impermare”. Paolo Faiola ha illustrato il suo “orologio climatico” e ha presentato un monologo da lui scritto intitolato “Pianeta Terra o Pianeta 424?”.
Oltre agli attori principali come Marco Stizza, Giovanni Boldrin, Donatella Cipolato e Lavinia Busetto, Morassutti ha coinvolto nel cast anche attivisti di Extinction Rebellion e volontari del WWF. Gli ambientalisti hanno agito come un coro greco disposto in cerchio sulla spiaggia a delimitare lo spazio scenico.
Quyllurit’i, “rito del ghiaccio”, minacciato dal cambiamento climatico
La spiaggia degli Alberoni è diventata un’ambientazione onirica per la durata dello spettacolo, grazie alla partecipazione della Brigata Red Rebel, che il regista ha integrato organicamente nell’evento.
È intervenuta Lianet Camara, ricercatrice di origine peruviana, che ha simboleggiato la cultura indigena delle Ande. Camara ha sorpreso il pubblico con un momento mistico, mettendo in scena il “rito del ghiaccio”.
Questo cerimoniale, ispirato al pellegrinaggio al santuario di Quyllurit’i, traducibile in “neve bianca brillante”, è un cerimoniale religioso sincretico che si tiene ogni anno nella Valle di Sinakara, vicino a Cusco, in Perù.
All’alba del terzo giorno del pellegrinaggio, gli indigeni Ukuku salgono sui ghiacciai del Qullqipunku per recuperare le croci poste in cima. Alcuni Ukuku trascorrono la notte sul ghiacciaio per combattere gli spiriti. Inoltre, tagliano e riportano indietro blocchi di ghiaccio, che si ritiene abbiano qualità medicinali sacre.
L’UNESCO, nel 2011, ha riconosciuto questa usanza secolare come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Quyllurit’i, però, sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici in corso, che hanno innalzato le temperature e, quindi, provocato lo scioglimento dei ghiacci.
Durante la performance, Lianet Camara ha recitato, in lingua quechua, la frase “Grande Madre Acqua, Prendi in dono questa stella di ghiaccio”, portando in mano del ghiaccio da donare all’acqua come a voler curare il mare.
Una performance di grande impatto emotivo
Morassutti ha voluto rendere omaggio a Quyllurit’i dirigendo la performance presentata a Venezia e ispirata al testo “Mirror mirror” scritto dalla drammaturga cilena Camila Le Bert.
Una performance di grande impatto emotivo sui presenti – scrive Morassutti nella nota – i quali insieme con artisti e attivisti si sono diretti verso il mare in onore della natura, della sua verità e bellezza.
«Sono soddisfatto della realizzazione di “Mirror mirror” e di tutta la manifestazione nel suo complesso – afferma Morassutti -. Tutto si è realizzato esattamente come l’avevo immaginato. “Cambiamenti di Rotta – CCTA 2023” è stato un sogno divenuto realtà e nella messa in scena del testo mi sono ispirato alla mia esperienza con Ellen Stewart, fondatrice del teatro La Mama di New York ,soprattutto nell’approccio sperimentale e nell’intendere il teatro come rito».
Quindi, al Chiosco Macondo Alberoni del Lido di Venezia, esperti hanno tenuto interventi divulgativi e i partner coinvolti hanno colto il momento per uno scambio di pensieri.