venerdì, Marzo 21, 2025

Idrogeno: progetti con il PNRR e opportunità per i territori

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SI È TENUTO ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI BARI, UN INCONTRO CON RENAEL, LA RETE NAZIONALE AGENZIE ENERGETICHE LOCALI. NEL CORSO DEL CONGRESSO SI È PARLATO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E DELL’USO DELL’ IDROGENO COME ELEMENTO CHIAVE PER LA “DECARBONIZZAZIONE”. INFINE PER FORNIRE ASSISTENZA ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Tematiche dell’incontro

Nel luglio 2021 il Consiglio d’Europa emanava il NGEU (Next Generation EU, in italiano Fondo per la ripresa), cioè uno strumento volto alla ripresa e al rilancio economico dei Paesi Membri, a fronte della forte crisi, anche sanitaria, causata dalla pandemia.

Tra le missioni principali del NGEU, c’è, appunto, quella di favorire una efficace transizione ecologica, che garantisca anche la cosiddetta neutralità climatica. Cioè la promozione di tutte quelle attività, ivi compresa la produzione, che siano a emissioni zero di CO2. Quindi assolutamente non impattanti sul clima.

Il NGEU individua l’idrogeno come elemento chiave di questo processo. Di conseguenza, lo stesso PNRR (Recovery Plan o Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), strumento interno che l’Italia ha predisposto per accedere ai suddetti fondi europei, lo mette al centro dei nuovi programmi sull’ambiente ed energia. Puntando molto al green, alle rinnovabili e quindi ad una massiva decarbonizzazione dei processi produttivi.

D’altronde, è stato dimostrato che l’idrogeno costituisce un ottimo vettore energetico in grado di stoccare le energie rinnovabili, come ad esempio, il fotovoltaico, molto diffuso in Italia. Ed è per questo, quindi, che un ampio impiego del prezioso gas leggero, contribuirebbe a realizzare gli obiettivi del NGEU previsti entro il 2050.

Decarbonizzare il Paese partendo dall’idrogeno

Il presidente di RENAEL Piergabriele Andreoli, presente all’incontro ha, infatti, affermato: «Costruire la decarbonizzazione partendo dalla sfida energetica di oggi, idrogeno, comunità energetiche e riqualificazione del patrimonio edilizio, questo è l’impegno di RENAEL».

RENAEL è la Rete delle Agenzie Energetiche Locali del Paese, legate ai problemi reali dei territori, deputata al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei.

La Rete, dunque, come ente creato per favorire il concorso di tutti gli attori che operano, a livello nazionale e comunitario, nella gestione della transizione energetica (infatti raggiunge la bellezza di oltre 1700 comuni italiani con ben sette agenzie associate), ha organizzato questi incontri, a partire da quello del 3 maggio scorso a Bari, proprio per supportare le Autorità Locali nella gestione della transizione.

Ha creato, cioè, una valida occasione di confronto sugli strumenti finanziari a disposizione delle PA (Pubbliche Amministrazioni), nell’ambito del PNRR e su come utilizzarli, ha permesso di ascoltare la voce del territorio e delle imprese, favorendo proficui scambi di idee ed esperienze sull’uso dell’idrogeno, specie da parte di chi ha avviato i primi progetti pilota.

RENAEL, infatti, raggiunge la bellezza di oltre 1700 comuni italiani con ben 7 agenzie associate.

Gli interventi e i lavori del congresso

All’incontro, coordinato dal Direttore RENAEL Benedetta Brighenti, hanno partecipato oltre duecento Comuni. Sono, inoltre, intervenuti, il presidente di RENAEL Piergabriele Andreoli, il presidente ENEA Gilberto Dialuce, la Viceministra Delle Infrastruttre e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova; Tudor Constantinescu Consigliere del Direttore Generale per L’Energia della Commissione Europea, Marcello Capra Delegato Nazionale Strategic Energy Technology Plan europeo sulla ricerca e innovazione energetica, MiTE; Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili (TERIN), ENEA.

I Comuni partecipanti hanno, poi, ricevuto assistenza gratuita da RENAEL, ad esempio, su come impiegare i fondi del Recovery Plan. E hanno preso contatto con le principali aziende terriroriali che stanno puntando sull’uso dell’idrogeno, in vista della transizione energetica, tra cui HERA, ENGIE, GETEC ITALIA e hanno potuto conoscere i progetti pilota di sviluppo dell’idrogeno.

La Hydrogen Valley

In tal proposito, possiamo citare l’attività del Centro Idrogeno di Bolzano. Questo è il polo italiano con maggior esperienza in fatto di idrogeno verde e che ha promosso la nascita, nel 2014, della Hydrogen Valley italiana. Quindi il progetto Green Farm, che applica l’uso dell’idrogeno in agricoltura e la testimonianza dell’Istituto Scolastico Meucci di Carpi (MO). Quest’ultimo ha partecipato a un progetto tematico insieme con Coopservice.

Come ha infatti sottolineato la Ministra Bellanova, «è importante che oggi questa giornata, insieme ai focus su quadro europeo, strategia e pianificazione nazionali, abbia scelto di mettere a confronto i progetti pilota in corso sull’intero territorio. Con i giusti investimenti, un quadro normativo favorevole ed una costante ricerca ed innovazione, l’idrogeno potrà divenire una soluzione praticabile e sostenibile per decarbonizzare diversi settori e una spinta determinante, anche se non esaustiva, sarà proprio il mix risorse e riforme messo in campo nel PNRR. Gli ultimi sviluppi tecnologici e la necessità pressante di ridurre drasticamente e nel più breve tempo possibile le emissioni di gas serra, indicano l’idrogeno una priorità chiave per le politiche di decarbonizzazione e della transizione energetica dell’Italia e dell’UE».

Risultati dell’incontro

A quali conlcusioni e a quali risultati ha portato questo primo incontro sulla attuazione della transizione ecologica?

La risposta si potrebbe sintetizzare nel raggiungimento di un lavoro sinergico tra tutte le parti coinvolte nel processo, con un occhio particolare al difficile ed ambizioso step della decarbonizzazione delle aree hard-to-abate (cioè aree in cui è piu’ difficile farlo, vista la loro natura, come ad esempio nel siderurgico che, attualmente, funziona solo a fossile).

Inoltre, è anche emerso il ruolo chiave delle PA nel processo di transizione ecologica: cioè esse dovranno agire sul doppio binario dei progetti pilota incentranti sull’utilizzo dell’idrogeno e su quello dell’installazione di impianti ad energia elettrica green, successivamente da stoccare in idrogeno.

A tal proposito Giorgio Graditi, afferma che «è in prima linea nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie per la generazione e l’accumulo di energia basate sull’idrogeno verde. Nel nostro Centro di Ricerche della Casaccia, alle porte di Roma, stiamo lavorando alla realizzazione dell’Hydrogen Demo Valley, che prevede investimenti per 14milioni di euro per realizzare un incubatore tecnologico, aperto alla collaborazione di aziende, associazioni di categoria, enti di ricerca e università per sviluppare una filiera nazionale di settore.

Inoltre, abbiamo recentemente siglato un accordo con il MITE per attività di ricerca e sviluppo sull’idrogeno, che verranno finanziate con un contributo fino a 110 milioni di euro attraverso le risorse del PNRR, cui si aggiungono 50 milioni di euro per bandi su attività di ricerca industriale e sperimentale con il coinvolgimento delle filiere produttive e manifatturiere nazionali».

Numero verde ONA

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