venerdì, Dicembre 1, 2023

Human rights: ONA e Nazioni Unite si incontrano

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Il 13 dicembre scorso si è tenuta a Roma, presso l’Istituto Luigi Sturzo, la dichiarazione di fine visita del Relatore Speciale delle Nazioni Unite per gli “human rights”, i diritti umani, Marcos A. Orellana

L’inviato, Marcos Orellana, è stato nel nostro Paese dal 30 novembre scorso, con la missione di valutarne il livello di tutela dei “diritti umani”, in rapporto a sostanze e rifiuti tossici.

In questa occasione l’ONA è stata invitata a partecipare per un deciso cambio di opinioni in merito allo smaltimento ecocompatibile di sostanze e rifiuti nocivi.

Gli effetti negativi di decenni di industrializzazioni si ripercuotono ancora sui diritti umani.

Marcos A. Orellana, Relatore Speciale delle Nazioni Unite ha esortato le autorità italiane a tenere alte le garanzie della salute del Paese.

Lo sviluppo economico e l’innovazione tecnologica non devono percuotere sulla salute umana e sull’ambiente.

Orellana è molto preoccupato per l’esportazione di pesticidi, che sono vietati dall’Unione Europea. Stessa preoccupazione per i rifiuti, per l’esposizione a materiali pericolosi, che generano preoccupazioni per gli human rights.

«Sono particolarmente preoccupato – afferma l’inviato ONU – per l’elevata incidenza di tumori, malattie cardiache e disturbi neurologici che colpiscono le persone che vivono vicino alle aree inquinate».

Conferenza di Stoccolma: si invita l’Italia a osservarla

Il Relatore Speciale Marcos Orellana ha invitato l’Italia a riconoscere la Conferenza di Stoccolma sull’ambiente umano.

La conferenza sull’ambiente presenta una visione antropocentrica, considera la tutela dell’ambiente come luogo in cui il genere umano vive.

Da questa concezione emerge che, l’uomo ha per diritto inconfutabile di essere libero, uguale e responsabile nel preservare l’ambiente.

Il relatore esprime una decisa posizione verso le sostanze nocive, tra cui il perfluoralchiliche, l’amianto e altri materiali fortemente inquinanti.

Human rights: Decreto salva Ilva, non siamo tutti uguali

Il settimo decreto salva ILVA del 2016 concedeva l’immunità per i futuri acquirenti dello stabilimento.

Ma si è subito manifestato il problema, si evidenzia solo che gli interessi economici di alcuni abbiano dei privilegi rispetto ad altri.

Il principio fondamentale è che tutti dobbiamo essere uguali davanti alla legge.

Con il rapporto finale, il relatore della Nazioni Unite, ha evidenziato alcuni aspetti in riferimento allo stabilimento dell’ex ILVA di Taranto, dicendo che: «l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) ha condotto studi in cui si evidenzia che con una continuata operatività si produrrà sempre maggiore contaminazione ed inquinamento e gli studi sono basati sugli standard delle qualità dell’aria esistenti. Ma i limiti stabiliti dall’Italia sono più elevati di quelli imposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

Gli standard dovrebbero osservare sono l’unità di misura, valida per tutti i Paesi.

Human rights lotta contro i crimini ambientali: l’ONA schiera le sue carte

Il rappresentate delle Nazioni Unite per i diritti umani ha incontrato l’Osservatorio Nazionale Amianto.

Un connubio perfetto per questo incontro, dato dall’importanza palcoscenica, che ricorda il coraggio e la fierezza di Don Luigi Sturzo.

L’ONA ha risposto con prontezza e grande entusiasmo alla convocazione fatta dal Dott. Marcos A. Orellana, il quale aveva espresso la volontà di riceverci.

In qualità di criminologa, esperta in crimini ambientali, ho sollevato il tema dell’amianto, esponendo i lavori che l’Osservatorio porta avanti.

Abbiamo sottolineato la necessità di formulare un bando globale dell’amianto, in modo particolare, per impedirne il commercio internazionale.

Entusiasta Orellana del nostro lavoro, delle indagini e delle lotte continue che l’avv. Ezio Bonanni porta avanti per i diritti umani.

Improcedibilità: i reati ambientali sono gravi

Il governo Draghi ha recentemente apportato modifiche al codice di procedura penale. C’è la modifica per la prescrizione e l’introduzione di un nuovo istituto che si chiama: l’improcedibilità.

I reati ambientali rischiano con questa riforma un’estinzione del processo.

Marcos Orellana condivide a pieno quello che già l’ONA trasmette attraverso le sue battaglie. L’obiettivo di voler velocizzare i procedimenti penali è utile, garantisce l’accesso alla giustizia.

Il fatto di ridurre i tempi di prescrizione, anche per i reati ambientali, rappresenta diverse problematiche.

L’errore di accorciare i tempi si ripercuote sulla qualità delle indagini. Spesso le indagini sono complesse, richiedono molto tempo, la ricerca di prove molto tecniche, con tempi brevi si rischia la prescrizione.

Infatti, questa modifica trasmette anche un messaggio sbagliato, i reati ambientali sono molto gravi, la situazione è seria.

Per questo motivo le Nazioni Unite e l’ONA viaggiano sullo stesso binario, verso la tutela umana e ambientale; importante è la salvaguardia dei diritti delle future generazioni.

Monitoraggio e lavoro per i diritti umani: siamo solo al 50%

In conclusione, è doveroso dire che c’è bisogno di un monitoraggio continuo del Paese; Nazioni Unite e ONA sono d’accordo. L’Italia presenta un lato produttivo, propensa a contrastare la criminalità, l’ecomafia.

Incoraggiante e ostico ma comunque in crescita, mentre per l’attività di bonifica ancora non riesce a sbloccarsi bene e con decisione.

Le capacità e la strumentazione per la misurazione e il monitoraggio ambientale ci sono. Le indagini proseguono ma al tempo stesso anche le segnalazioni devono fare dei passi in più.

La sensibilizzazione per gli homan rights è importante

«La Terza rivoluzione industriale ci offre la speranza di poter raggiungere una nuova era sostenibile post carbonio, evitando la catastrofe del cambiamento climatico – ha riferito ancora il Relatore Speciale ONU -. Disponiamo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, e delle linee guida per renderlo possibile. Ora la questione è essere disposti a riconoscere le opportunità economiche che ci attendono e trovare la determinazione per coglierle in tempo».

L’Osservatorio Nazionale Amianto continua la sua strada sviluppando sempre progetti e lavori nuovi per la salvaguardia dell’uomo e dell’ambiente.

Numero verde ONA

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