DAL 13 AL 15 OTTOBRE TORNA “HACKATHON PER IL CLIMA”, INIZIATIVA PROMOSSA DALL’UNICEF IN CUI LA PAROLA È DATA AI GIOVANI
Tutto è pronto per la nuova edizione di “Hackathon per il clima”. L’evento è promosso dall’UNICEF Italia in collaborazione con IAIA Italia (International Association for Impact Assesment). Dal 13 al 15 ottobre i ragazzi partecipanti, di età compresa tra i 14 e i 30 anni, potranno approfondire le problematiche di sostenibilità ambientale legate al territorio italiano. Potranno poi progettare soluzioni innovative per la riduzione dell’inquinamento ambientale e per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Ciò sarà possibile grazie all’impiego della Piattaforma Nazionale di Misurazione e Valutazione degli Impatti Ambientali. Con esso i ragazzi potranno progettare e valutare l’impatto delle proprie idee in modo oggettivo e trasformarle in progetti concreti da presentare alle istituzioni.
La piattaforma, sviluppata e messa a disposizione da IAIA, impiega dati e strumenti basati sull’intelligenza artificiale e una metodologia operativa di supporto alle decisioni grazie alla quale i giovani possono partecipare in modo attivo e informato alla governance territoriale.
L’Hackathon si presenta quindi come un ottimo modo per dare voce alle preoccupazioni e pensare alle soluzioni rispetto alle tematiche ambientali proposte dai più giovani, coloro che meno di ogni altro sono responsabili della crisi climatica ma che ne stanno pagando il prezzo più alto.
Hackathon per il clima, adattarsi al cambiamento climatico
In questa edizione del progetto, inserito nel programma “All4Youth– Italy 2023” a cura del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e volto a supportare iniziative di partecipazione giovanile in ambito ambientale, il focus sarà posto sull’inquinamento ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Sotto la direzione scientifica degli esperti di IAIA Italia e dei tutor di YOUNICEF, il movimento dei Giovani Volontari dell’UNICEF, i partecipanti saranno coinvolti in attività di co-progettazione di soluzioni. Sarà effettuata sulla base delle effettive necessità ESG (Environmental Social and Governance), fornendo ai decisori pubblici e privati una serie di proposte operative e realizzabili. Queste saranno in linea con il principio di DNSH (Do Not Significant Harm).
I gruppi di lavoro avranno poi la possibilità di accedere a dati e strumenti di elaborazione, acquisendo una nuova consapevolezza sullo stato dell’ambiente naturale e sociale. In particolare gli obiettivi principali sono:
- favorire l’empowerment e lo sviluppo di competenze green dei giovani;
- migliorare la capacità di utilizzare dati e strumenti basati sull’impiego etico dell’Intelligenza Artificiale per pianificare strategie e progetti di sostenibilità;
- formare le competenze e le capacità necessarie per la partecipazione collaborativa ad attività di gruppo e negoziati internazionali;
- promuovere la cittadinanza attiva e l’interazione con le istituzioni locali al fine di identificare soluzioni comuni;
- incentivare l’ideazione di nuovi strumenti per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Personalità di rilievo di questa edizione
“Hackathon per il clima” sarà inaugurato venerdì 13 ottobre con il saluto pre-registrato del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Si aggiungerà poi quello dell’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi.
All’incontro, moderato dalla direttrice Ufficio Sostenibilità e Climate Change dell’UNICEF Italia Chiara Ricci, interverranno Carmela Pace, presidente di UNICEF Italia, e Paolo Rozera, direttore generale di UNICEF Italia, Federica Fricano, direttore per gli Affari Europei in materia ambientale e per le Strategie Internazionali per lo Sviluppo Sostenibile e il Clima (MASE), Agostino Inguscio, direttore UNDP Rome Centre, e Giuseppe Magro, presidente di IAIA Italia.
Alla fine della giornata saranno mostrati i progetti della scorsa edizione Hackathon 2019. Presente sarà Ginevra Diletta Tonini Masella dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti del Comune di Roma.
Conclusi i tre giorni dell’evento, il 15 ottobre saranno presentati i risultati dell’Hackathon. Ci saranno le conclusioni e le riflessioni di Paolo Rozera, Giuseppe Magro, Roberta Ianna e Emanuela Vignola del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
Oltre Hackathon per il clima, l’impegno dell’UNICEF
L’UNICEF è attivamente coinvolta nella lotta al cambiamento climatico, nella tutela dell’ambiente e nella riduzione del rischio di disastri.
Oltre il 63% di ragazzi tra 14 e 19 anni è fortemente preoccupato per i cambiamenti climatici che si stanno verificando. Così negli anni è cresciuto l’impegno del Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia per sostenere politiche e azioni per il clima a misura di bambini, adolescenti e giovani. Per esempio con la campagna “Cambiamo Aria: la crisi climatica è una crisi dei diritti delle bambine e dei bambini” si è voluto sensibilizzare riguardo il proprio impatto ambientale e su come migliorare le proprie abitudini di consumo.
L’impatto dell’inquinamento atmosferico sui bambini
Inoltre, secondo l’UNICEF, sono oltre un miliardo i bambini e gli adolescenti nel mondo ad essere esposti alle conseguenze della crisi climatica. In più l’83% dei bambini in Europa e in Asia Centrale è vittima dell’inquinamento atmosferico. Questo, solo nel 2019, ha provocato quasi 5mila morti infantili: 90 bambini a settimana.
In più il report “Inizi senza fiato: l’allarmante impatto dell’inquinamento atmosferico sui bambini in Europa e Asia Centrale” rileva come i più piccoli, esposti a questo tipo di inquinamento, corrono un rischio maggiore di gravi problemi di salute, tra cui infezioni respiratorie acute come la polmonite.
«Quando si tratta di inquinamento atmosferico, i polmoni più piccoli sono quelli che pagano il prezzo più alto – spiega Regina de Dominicis, direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale -. Questo provoca danni alla salute e allo sviluppo dei bambini. A volte costano loro la vita».
Infatti, i bambini sono fisicamente più esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti. Respirano due volte più velocemente e spesso con la bocca, assorbendo così più inquinanti. Inoltre sono più vicini al suolo, dove si accumulano questi agenti. Respirare aria inquinata provoca danni di lunga durata ai polmoni dei ragazzi, con conseguente aumento del rischio di asma, di malattie respiratorie e cardiovascolari croniche, compreso il cancro e, con il passare del tempo, disturbi neurologici.
«Ridurre gli inquinanti atmosferici e l’esposizione dei bambini all’aria tossica è fondamentale per proteggere la loro salute e le loro società – continua de Dominicis -. Di conseguenza si riducono i costi sanitari, si migliora l’apprendimento, si aumenta la produttività e si crea un ambiente più sicuro e pulito per tutti».