IL GREENWASHING DELLE AZIENDE INQUINANTI, HANNO SPIEGATO GLI ATTIVISTI DI GREENPEACE, NASCONDE LA GRAVITÀ DELLA CRISI CLIMATICA. AL GASTECH, IL PIÙ IMPORTANTE MEETING MONDIALE DELLE AZIENDE DEL GAS, A MILANO, GLI AMBIENTALISTI HANNO RAPPRESENTANDO CON FUMI E SUONI DI SIRENE UN’ATMOSFERA DA “INFERNO CLIMATICO”
“Attenzione! Questa non è un’esercitazione. È in corso un’emergenza climatica. Si prega di non credere alle pubblicità ingannevoli delle aziende del gas e del petrolio. Sotto il greenwashing c’è l’inferno climatico”
Non è stata una inaugurazione molto tranquilla quella della fiera Gastech, il più importante meeting mondiale delle aziende del gas, del GNL e dell’idrogeno, in corso a Milano dal 5 all’8 settembre.
Fuori e dentro i padiglioni, infatti, il messaggio di Greenpeace. Cinquanta attiviste e attivisti da tutta Europa hanno interrotto l’inaugurazione della più importante fiera mondiale delle aziende del gas rappresentando con fumi e suoni di sirene un’atmosfera da “inferno climatico”.
Secondo gli scienziati, questo è il destino cui andremo incontro se continueremo a bruciare fonti fossili. La pacifica azione di protesta è iniziata questa mattina, lunedì 5 settembre, con una enorme mongolfiera, a forma del pianeta Terra, con le scritte “Gas is greenwashing” e “End fossil fuels now!”, che si è alzata davanti ai padiglioni di Gastech.
In contemporanea, lungo il corridoio della metropolitana che porta all’ingresso della fiera, sono stati affissi decine di manifesti per svelare ciò che l’industria del gas e del petrolio cerca di nascondere dietro le pubblicità.
Una cupa realtà fatta di inquinamento, eventi climatici estremi sempre più distruttivi e conflitti per il controllo delle fonti fossili. Come spiegato da Greenpeace anche con materiale informativo distribuito dalle volontarie e volontari.
Questa non è un’esercitazione
“Questa non è un’esercitazione – recitava una voce registrata, diffusa dagli altoparlanti degli attivisti – è in corso un’emergenza climatica. Si prega di non credere alle pubblicità ingannevoli delle aziende del gas e del petrolio. Sotto il greenwashing c’ è l’inferno climatico”.
Il greenwashing delle aziende inquinanti, come spiegato dagli attivisti di Greenpeace, nasconde la gravità della crisi climatica e ritarda gli interventi necessari a limitare gli impatti del surriscaldamento del pianeta. Come la siccità, le ondate di calore e gli incendi.
Il greenwashing, infatti, è quella strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti, che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo.
Proprio per questo dalla nota associazione ambientalista è portata avanti anche l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, che minacciano il diritto all’informazione e la salute delle persone e del pianeta.
Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” (clicca qui per firmare la petizione) raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione Europea sarà infatti obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole delle aziende inquinanti che alimentano la crisi climatica.